Riporto integralmente questo bellissimo articolo pubblicato su senzabarcode.it, articolo che spiega molto semplicemente perchè il 4 marzo chi andrà a votare sprecherà tempo e basta.


Le elezioni 2018 ci regalano per l’ennesima volta la guerra dei partitini, ma con la nuova legge elettorale sarà veramente un voto sprecato.

Ci risiamo, è cominciata la guerra dei partitini per un seggio da strappare in queste elezioni 2018 alle coalizioni. Sperando di vivacchiare qualche altro anno sulle spalle dei contribuenti si sono affrettati a lanciare nuove liste dai colori sgargianti. Come contropartita avranno zero agibilità politica o potere di ricatto assoluto. Dipende se ci sarà un equilibrio tale che anche il singolo onorevole diventa indispensabile. In questo caso sarà il fatidico boomerang lanciato dai grandi partiti contro se stessi. Una legislatura di continui ricatti.

Ancora una volta l’elettore preso per il naso

È il nuovo sistema elettorale in queste elezioni 2018 che rende il voto ai partitini un voto sprecato. Ovviamente stiamo parlando dei partitini che si candidano attaccati alla gonna delle grandi coalizioni. Nel caso di partitini che vanno da soli esistono due alternative. La prima è diventare grandi superando la soglia del 3% nazionale e ottenere il giusto riconoscimento in seggi. La seconda è non superare lo sbarramento e andare a casa. Inseriti nelle coalizioni hanno solo da perdere i grandi partiti e gli elettori. Il motivo è presto detto. In coalizione il partitino farà di tutto per avere posti sicuri strappandoli negli accordi di coalizione. Uno, due o più seggi che non serviranno a nulla in caso di legislatura salda mandando sprecato il voto dell’elettore.

Il boomerang

In caso di equilibrio perfetto tra coalizioni i partitini sarebbero devastanti perché porrebbero sotto ricatto ogni tentativo di governabilità. I mali della partitocrazia italiana emergerebbero con tutta la virulenza possibile appestando la XVIII legislatura fin dall’inizio. Appare più verosimile che i partitini portino in dote il nulla in queste elezioni 2018 ai propri elettori. Se non superano la soglia dell’1% nazionale sarà un voto totalmente sprecato. Nel caso la percentuale si asssestasse tra l’1% ed il 3% i voti finirebbero alla coalizione ma ripartiti tra le liste che superano la soglia del 3%.

Scelta funerea per grandi partiti e coalizioni

Le coalizioni o i grandi partiti rischiano grosso ad imbarcarsi i partitini. Finché si tratta di liste che verosimilmente supereranno lo sbarramento del 3% il gioco vale il rischio. Ma quando si parla di partitini che rischiano di non arrivare nemmeno all’1% nazionale il gioco non vale la candela. Il pagamento in seggi lo vorranno subito. L’apporto in voti sarà a Babbo Morto se rimane qualcosa delle eredità passate.

Eredità passate e incertezze future

Immaginiamo le liste X e Y che si coalizzano col PD nella convinzione di portare in dote eredità politiche passate, ma totalmente infeconde in termini di voti. Le liste X e Y, dalle roboanti promesse elettorali e dai mistici ricordi, vorranno subito un compenso in termini di seggi. Se il 5 marzo né X né Y avranno superato l’1% nessun voto di X e Y finirà nelle tasche del PD e della coalizione. Ma i seggi già sono nelle mani di almento 8 – 10 parlamentari scelti tra le varie listarelle che non rispondono in termini di coalizione né di ideali. Moltiplicate lo stesso fattore al trio FI-Lega-FdI e il prodotto va a farsi benedire. Buon elezioni 2018!

 

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