CHI TACE ACCONSENTE

Quante volte me lo son sentito dire; come un mantra è “l’argomento” principale di chi contesta l’astensionismo. Chi tace acconsente, chi non va a votare non si lamenti se le cose non cambiano…vero. Fino ad un certo punto però! Anzi: è vero solo in alcuni luoghi tra i quali non è compresa l’itaglietta! Dire “chi non va a votare non si lamenti se le cose non cambiano” vale solo dove una vera democrazia consente al popolo di scegliere da chi farsi governare, in quel caso chi vota può, con la sua partecipazione al voto, contribuire a cambiare le cose; ma se col voto non si elegge nulla la frase “chi non va a votare non si lamenti se le cose non cambiano” perde ogni significato! Se andando a votare non eleggo nulla che ci vado a fare? A che serve? Come posso col mio voto cambiare qualcosa se il mio voto non ha alcuna validità? 29-30 aprile 1963, elezioni politiche, questi i risultati:

Se avessimo la costituzione USA e il loro sistema elettorale non ci sarebbero stati dubbi: il presidente della repubblica e capo del governo sarebbe stato Aldo Moro segretario della DC, partito di maggioranza relativa. In quel caso chi non avesse voluto un presidente democristiano aveva il diritto e il dovere di andare a votare per tentare, col suo contributo, di far eleggere chi più rispondeva alle sue aspettative; ma questa è l’itaglietta e qui le cose vanno diversamente!

Dopo le elezioni il presidente della repubblica di allora, Antonio Segni, come era naturale, affidò l’incarico di formare il nuovo governo ad Ado Moro…apriamo una parentesi: Segni affidò l’incarico a Moro ma avrebbe potuto affidarlo a chiunque, anche al primo bambaluga che avesse incontrato per la strada, lo prevede la costituzione, la costituzione LO PREVEDE e LO CONSENTE e molti anni dopo Giorgio Napolitano utilizzerà questo potere per nominare Mario Monti primo ministro, chiusa parentesi; quindi  mi pare che non ci siano dubbi sul fatto che questo potere del capo dello stato stronchi e renda nullo il voto del cittadino italiano e ne vanifichi totalmente l’utilità. Segni affidò l’incarico a Moro ma questi non riuscì a formare il governo per l’opposizione dei socialisti…per l’opposizione dei socialisti?!? E che c’entravano i socialisti?

Mah, fatto sta che allora come oggi PREDOMINA L’INCERTEZZA, e questa incertezza si riversa negativamente, allora come oggi, su tutta la vita produttiva, sociale e politica del paese rendendoci A RAGIONE totalmente inaffidabili agli occhi della comunità internazionale. Segni allora affidò l’incarico di formare il nuovo governo a Giovanni leone, ben visto dai socialisti:

Notare la scritta nel riquadro rosso:

IL PRESIDENTE DESIGNATO NON HA AVUTO INDICAZIONI VINCOLANTI DA PARTE DEL PRESIDENTE

 Il presidente designato, cioè Leone, non ha avuto indicazioni vincolanti da parte di Segni?!? Perché, il presidente della repubblica può dare INDICAZIONI VINCOLANTI a chi forma il nuovo governo?!? E il voto dei cittadini? CHISSENEFREGA!!!  Bene, adesso gli italiani sanno che il loro capo del governo non sarà più Aldo Moro come in un primo tempo gli era stato fatto credere, ma Giovanni Leone; Mr. Segni ne ha scelto un altro, un presidente del consiglio che vada bene ai socialisti non agli italiani, ai socialisti! Bella democrazia! Utile soprattutto! Chi spera di esprimere qualcosa col proprio voto è servito! Comunque forte della nomina di Segni ma non certo del voto popolare, del voto dei cittadini italiani, Giovanni Leone lecca chiappe a destra e a manca ottenendo la fiducia di socialisti, PSDI, PRI e altri potendo così dar vita al suo secondo governo .

E’perfettamente comprensibile che gli italiani di allora, dato che mai ebbero a che fare con delle libere elezioni, credessero di vivere in una democrazia, quindi non vanno certo biasimati se non si rendevano conto che il governo scaturito dalle elezioni era in realtà un accordo di palazzo tra partiti, reso possibile con l’autorizzazione del presidente della repubblica, che nulla aveva a che fare con quanto il popolo italiano aveva desiderato nelle urne. 

Non a caso ho scelto come esempio il governo Leone, per tanti versi simile a tantissimi altri dell’epoca,  un governo che apparentemente, e solo agli occhi di ingenui elettori del tutto avulsi ad ogni regola democratica e democratico concetto, può apparire espressione della volontà popolare. Questo governo, come TUTTI i precedenti e TUTTI quelli che si sono succeduti, sono frutto di accordi, trattative sottobanco, alleanze tra partiti e lotte intestine agli stessi partiti, tutte cose che con la democrazia non hanno nulla a che fare, tutte cose che col voto popolare, unico modo che ha il cittadino di influenzare la politica e indirizzarla verso i propri interessi, non hanno nulla a che fare.

Quindi a chi mi dice, mi ha detto e in futuro mi dirà che non votare ai significa delegare a chi si reca alle urne ogni decisione, rispondo, per quanto fatto vedere, che con questo sistema elettorale votare scheda bianca, annullare la scheda o votare per qualche partito, ha la stessa identica valenza: non conta nulla! Paradossalmente conta molto di più non recarsi al seggio, per questo in passato era obbligatorio andare a votare tanto che veniva segnato sulla fedina penale se non ci si recava alle urne. Vedremo approfonditamente nel prossimo articolo perché l’astensione, cioè il non recarsi alle urne, sia una circostanza temutissima da tutta la politicaglia italiota, SENZA DISTINZIONE DI COLORE!