“Se il partito XY avesse avuto il 51% dei voti avrebbe vinto e non si dovrebbe alleare con nessuno.” Anche questo è vero* ma c’è solo un piccolissimo problema: è IMPOSSIBILE per un singolo partito raggiungere la maggioranza assoluta!
IL CONCETTO DI MAGGIORANZA
La costituzione non definisce con chiarezza cosa dobbiamo intendere per “maggioranza”, questa è una mancanza gravissima perché ci sono molti tipi di maggioranze:
- Maggioranza semplice
- Maggioranza relativa
- Maggioranza assoluta
- Maggioranza qualificata
- Unanimità
Di conseguenza i costituzionalisti dovettero stabilire quale tipo di maggioranza si dovesse intendere nella compilazione della legge elettorale, così, visto il carattere di rappresentatività proprio di questa costituzione, interpretarono che fosse da intendersi il tipo di maggioranza assoluta, quindi la formazione del governo, a prescindere dalle modalità di conteggio dei voti previsto nella legge elettorale, deve avvenire con il 50%+1 dei voti. Questo consente la massima rappresentatività, come la costituzione chiede. Il problema è che maggiore è il numero degli aventi diritto, minore è la probabilità che un’unica formazione possa raggiungere la maggioranza assoluta. Per rendere più chiaro questo fatto ho approntato il seguente grafico:

Prendiamo un campione di 140 aventi diritto al voto e li disponiamo in ascissa, la curva grigia rappresenta il 50%+1 necessario per ottenere la maggioranza assoluta, come si vede la curva della maggioranza assoluta cresce più lentamente rispetto all’incremento dei votanti; quindi con un basso numero di aventi diritto al voto è facile avere la maggioranza assoluta, ma più il numero di votanti cresce minore è la probabilità di raggiungere la maggioranza assoluta. Gli istogrammi arancioni indicano la relazione che si forma tra numero di votanti e votanti necessari per ottenere la maggioranza assoluta: con un solo votante basta 1 voto per raggiungere il 100% dei voti, con 2 votanti è già più difficile perché entrambi devono votare lo stesso partito, un votante rappresenta il 50% e l’altro il +1; per raggiungere il 50%+1 con 4 votanti bisogna che 3 (2 votanti solo per il 50% e 1 per il +1) votino per lo stesso partito; questa curva, che è asintotica e decresce molto rapidamente, rappresenta il grado di possibilità di ottenere il 50%+1 in funzione del numero di votanti; con un numero basso di votanti si ha una possibilità maggiore di avere la maggioranza assoluta, con l’incremento dei votanti la curva decresce e tende a zero.
Questo su un campione di 140 votanti, lascio alla vostra immaginazione valutare di quanto arrivino a divergere queste curve su un campione di decine di milioni di votanti e quanto sia infinitesimale la probabilità per un solo partito di ottenere la maggioranza assoluta del 50%+1, per cui nessuno si faccia illusioni: è di fatto impossibile! E infatti dal 1948 ad oggi non è mai successo! Potrebbe accadere solo se i partiti fossero 2, ma questo non è costituzionalmente possibile perché lede il principio di massima rappresentatività.
Il cittadino italiano non solo non può decidere da chi farsi governare ma non può nemmeno sperare che il partito che più corrisponde ai propri interessi riesca, PER CASO, ad ottenere la maggioranza assoluta necessaria per formare un governo monocolore che non necessiti di alleanze e accordicchi, ma allora cosa si può fare per potere influire sulla elezione di chi ci governerà? NULLA, semplicemente votando è assolutamente impossibile per noi decidere da chi essere governati; però si possono invalidare le elezioni! Proprio la costituzione stessa ci offre questa possibilità su un piatto d’argento perché il principio di massima rappresentatività è un’arma a doppio taglio: la maggioranza assoluta deve valere anche per il numero di votanti necessari per ottenere elezioni valide!
Se l’affluenza alle urne dovesse scendere sotto il 50%+1 degli aventi diritto il presidente della repubblica, per salvaguardare il principio di massima rappresentatività che sarebbe così leso, deve invalidare le elezioni e farle ripetere. Chi vota per un partito viene registrato, come chi annulla la scheda o chi vota scheda bianca, tutti costoro vengono registrati e contribuiscono a far raggiungere all’affluenza il tetto del 50%+1 necessario perché la votazione sia costituzionalmente valida, chi non si reca ai seggi non viene registrato e frena con la sua assenza il raggiungimento della soglia minima per la validità dell’elezione. Attenzione: ho parlato di soglia minima e non di quorum: in questo caso il quorum non ha alcun senso perché rappresenta il minimo numero di votanti su una decisione tra due e solo due variabili, come potrebbe essere il referendum in cui si esprime un si o un no, mentre nella votazione per il capo del governo le variabili sono più di due; quindi se per caso l’affluenza si attesta al 45% degli aventi diritto e il partito XY prende il 40% dei voti, la soglia minima non viene raggiunta, l’elezione non è valida e il partito YX ha in mano un pugno di mosche: non può formare alcun governo!
Per questo motivo TUTTI i partiti sono concordi nello spronare la gente ad andare a votare! Come abbiamo visto il governo viene formato da accordi di palazzo i cui pesi sono determinati dalla distribuzione dei voti uscita dalle urne, chi ha preso più voti ha più potere di trattativa, ma anche chi prende pochi voti può influire sulla composizione del governo; nondimeno se l’elezione viene invalidata per non aver raggiunto la soglia minima i giochetti dei partiti, i loro accordi sovra e sottobanco, la spartizione di poteri puff, scompaiono in una bolla di sapone!
Ci sarebbe uno stallo istituzionale dalle conseguenze imprevedibili ma sarebbe un segnale assai forte di volontà di cambiamento, una richiesta di muoversi verso un sistema elettorale che VERAMENTE consenta ai cittadini italiani di scegliersi FINALMENTE i propri governanti, ma questo non lo vuole nessun partito, per questo tutti i politichetti maledicono e combattono contro l’unica VERA DECISIONE che potremmo prendere: l’ASTENSIONE!
*in realtà esistono altri paletti costituzionali che possono impedire la formazione, o la possibilità di operare, anche ad un governo con la maggioranza assoluta, questi paletti hanno reso possibile la nascita del governo Monti di cui ci occuperemo nel prossimo articolo.
Augusto Barbera – “le basi filosofiche del costituzionalismo”
Ed. Laterza
ISBN 9788842053989
Aljs Vignudelli – “Diritto costituzionale”
Ed. GiappichelliISBN 9788834800676