Ma non è finita qui. La nostra disamina sull’ipotesi della causalità formativa non sarebbe completa se non analizzassimo un ultimo ma fondamentale aspetto. Forse il più importante di tutti.

Da quasi un anno oramai ci tocca convivere con la minaccia Covid. Continuiamo a vivere privati di molti dei nostri più elementari diritti costituzionali, quelli stessi diritti per cui, tra l’altro, saremmo tenuti ad accogliere genti di tutto il mondo che pure, sulla base delle teorie di Sheldrake, sappiamo già da adesso che mai si integreranno stabilmente nella nostra società avendo loro un campo morfico di riferimento differente dal nostro. Non possiamo andare a trovare amici e parenti, men che meno adesso che siamo sotto Natale; non possiamo uscire a divertirci frequentando bar o ristoranti; non possiamo recarci nelle nostre seconde case di villeggiatura, che pure sono nostre proprietà sulle quali paghiamo esosi tributi; i nostri bambini non possono frequentare la scuola e socializzare tra di loro; possiamo solo uscire per lavorare (ma molti di noi nemmeno quello sono autorizzati a fare). Se fossimo migranti, però, nessun problema: mentre noi italiani non possiamo fare quasi più niente di ciò che eravamo abituati a fare prima, neppure lavorare in molti casi, causa rischio propagazione del virus per via degli assembramenti, loro, i migranti, possono tranquillamente sbarcare sulle nostre coste ammassati come sardine su barconi fatiscenti. Loro possono, noi no: mi chiedo dove stiano le discriminazioni.

Eppure parrebbe che il Covid già circolasse in Italia a partire dalla fine dell’estate 20191. La versione ufficiale è che il virus, misteriosamente propagatosi a partire dal mercato ittico di Wuhan, si è da lì diffuso in tutto il mondo entrando in Italia attraverso un ipotetico paziente 0 della Bassa Padana verso la fine di febbraio. Ma se dobbiamo prendere per vero quanto sostenuto dall’Istituto dei tumori di Milano, dobbiamo credere che un certo numero di persone abbia contratto il virus da settembre 2019 a febbraio 2020, prima cioè che il nome Covid fosse sulla bocca di tutti. Ed è altresì presumibile credere che queste persone, sebbene colpite da una malattia che il proprio medico curante non aveva potuto individuare come Covid semplicemente perché allora nessuno sapeva che cosa fosse, abbiano avuto la possibilità di guarire. Magari non tutti. Probabilmente alcuni dei primi malati di Covid quando ancora non lo si chiamava Covid, non ce l’hanno fatta perché già anziani e debilitati. Ma i più sì.

A questo punto verrebbe da chiedersi con che cosa siano stati curati e guariti questi pazienti, visto che oggi il Covid pare una malattia incurabile, verso cui nulla si può fare se non vaccinarsi preventivamente. Non esistono proprio farmaci efficaci contro il Covid? In realtà esisterebbero ma – chissà come mai – non se ne parla. Anzi, per un arcano motivo, quello che appare come il farmaco più efficace per contrastare la malattia, almeno al manifestarsi dei primi sintomi, è stato di fatto posto fuori legge in tutti i paesi occidentali, tanto che in Australia i medici che lo dovessero prescrivere ai propri pazienti malati di Covid subirebbero conseguenze nefaste2.

Ovviamente il riferimento è all’idrossiclorochina, antimalarico in circolazione da decenni, che continua ad essere ampiamente utilizzato nel terzo mondo non solo contro la malaria ma adesso anche contro il Covid. Recentemente una rivista scientifica di un certo livello (che evidentemente a differenza di Lancet ancora ci tiene al proprio buon nome, rifiutandosi di pubblicare fregnacce opera di studi dalla dubbia reputazione) ne ha appena tessuto le lodi, indicandolo appunto come un farmaco anti-Covid particolarmente efficace da usarsi ai primi sintomi della malattia3.

Inoltre vi sono medici che hanno ottenuto ottimi risultati nel curare i pazienti a casa: tra costoro si può menzionare il Dottor Cavanna di Piacenza4, che continua a domandarsi perché non gli pubblichino le sue ricerche scientifiche sull’idrossiclorochina in cui dimostrerebbe l’efficacia del farmaco e la sostanziale assenza di controindicazioni. Ancora oggi, mentre i medici di medicina generale si rifiutano di recarsi a casa dei propri pazienti per timore del contagio, ai malati di Covid come ultima possibilità prima di doversi recare in ospedale, dove sistematicamente verrebbero separati dai propri cari (col rischio di non poterli vedere mai più e di morire soli, senza il conforto della famiglia), non rimane altro che contattare gruppi di medici volontari, il cui indefesso lavoro non è solo di grande aiuto per tutti coloro che sono stati abbandonati dal sistema sanitario nazionale, ma pare stia dando risultati considerevoli, curando i pazienti a casa ed evitando quindi la loro ospedalizzazione5.

Sono state anche elaborate, basandosi su pubblicazioni specifiche6, tabelle riepilogative in cui vengono elencati i farmaci più utili che sembrano dare i migliori riscontri contro il Covid, a seconda dello stato di avanzamento della malattia:

Praticamente, l’unico farmaco che non compare in questa tabella è il paracetamolo, ossia il farmaco che il ministero sella sanità consiglia per curare i malati di Covid. Sarà anche un valente antipiretico il paracetamolo, ma presenta un grosso difetto: esaurisce all’interno del nostro organismo le scorte di glutatione che è un antiossidante fondamentale anche in funzione antinfiammatoria7. Dopo che si sono iniziate a fare le prime autopsie sui corpi dei poveri pazienti morti di Covid, malgrado il fatto che queste fossero state sconsigliare dal ministero della sanità, si è appreso che il rischio maggiore per i pazienti è costituito dall’insorgenza di trombi8, motivo per cui sin dal principio deve essere somministrata eparina, che appunto ne previene la formazione.

I trombi si formano perché il nostro organismo, dopo essere stato soggetto per molti giorni ad un notevole stress infiammatorio9, reagisce scatenando la cosiddetta tempesta citochinica10, cioè una reazione esagerata da parte del nostro sistema immunitario che va fuori controllo ed inizia a produrre anticorpi che attaccano anche cellule che non dovrebbero essere attaccate: in pratica, è come se queste cellule finissero con l’essere vittime di una sorta di fuoco amico11. È quindi assolutamente necessario evitare che l’infiammazione peggiori sino al punto che si scateni questa tempesta citochinica. Finché si riesce ad evitarla, vi sono ottime possibilità di curare i pazienti agevolmente anche a casa loro, senza ricorrere all’ospedalizzazione. Il problema è che i protocolli messi in atto dal ministero della sanità non paiono all’altezza. Il paracetamolo non è efficace contro un’infiammazione; anzi, visto che intacca i livelli di glutanione, parrebbe proprio controproducente.

A questo punto, se fossi malizioso – cosa che non sono, beninteso – penserei che si stiano volutamente tarpando le ali a metodi alternativi di cura perché si è già deciso che tutti noi dovremmo essere curati tramite vaccino. Per i governi occidentali non esiste altro rimedio che il vaccino. Non si contempla minimamente la possibilità che possano esistere alternative più efficaci e sicure. Nulla ci potrà salvare da questa terribile malattia che falcidia quasi esclusivamente gli ottantenni (l’età media dei morti di Covid in Italia è appunto di 80 anni12 quando la prospettiva di vita è di pochissimo superiore13), se non appunto un vaccino.

Sono forse eccessive queste mie considerazioni? Ma io non sono malizioso! Infatti più che mie sono considerazioni di veri luminari della scienza, come il dottor Christian Perronne14, il quale in Francia è un’autorità in fatto di vaccini. Ecco che cosa lui dice di questo nuovo vaccino:

Tutte queste misure sono fatte in modo che i francesi chiedano un vaccino. Qual è quindi il vantaggio di un vaccino generalizzato per una malattia la cui mortalità è prossima allo 0,05%? Questa vaccinazione di massa non è necessaria. Inoltre, i rischi della vaccinazione possono essere maggiori dei benefici […]. Lo sviluppo e la valutazione di questi prodotti sono stati affrettati. Nessun risultato ne prova l’efficacia. La pericolosità di questi vaccini non è stata finora pubblicata. […]. La cosa peggiore: i primi “vaccini” che ci vengono offerti non sono vaccini, ma prodotti di terapia genica. (modificatori genetici). Ci inietteranno acidi nucleici che causeranno la produzione di parti del virus da parte delle nostre stesse cellule. Non conosciamo assolutamente le conseguenze di questa iniezione, perché è la prima iniezione genica nell’uomo. E se le cellule di alcuni “vaccinati” producessero troppi elementi virali, provocando reazioni incontrollabili nel nostro corpo? Le prime terapie geniche saranno con l’RNA, ma ci sono progetti con il DNA. Normalmente, nelle nostre cellule, il messaggio viene inviato dal DNA all’RNA, ma in determinate circostanze è possibile il contrario, soprattutto perché le nostre cellule umane contengono sin dall’alba dei tempi i cosiddetti retrovirus “endogeni” integrati nel DNA dei nostri cromosomi. Questi retrovirus “addomesticati” che ci abitano sono generalmente innocui (a differenza dell’HIV, del retrovirus dell’AIDS ad esempio), ma possono produrre un enzima, la trascrittasi inversa, in grado di trascrivere all’indietro, dall’RNA al DNA. Quindi un RNA estraneo al nostro corpo e somministrato per iniezione potrebbe codificare DNA altrettanto estraneo che può quindi integrarsi nei nostri cromosomi. C’è quindi un rischio reale di trasformare i nostri geni in modo permanente. C’è anche il rischio, modificando gli acidi nucleici degli ovuli o dello sperma, di trasmettere queste modificazioni genetiche ai nostri figli. Le persone che promuovono queste terapie geniche, falsamente chiamate “vaccini” sono apprendisti stregoni e prendono i francesi e altri cittadini del mondo, per cavie. Non vogliamo diventare, come i pomodori o il mais transgenico, OGM (organismi geneticamente modificati) […]. Questa è un’ammissione mascherata che non è un vaccino. Una vergogna. Sono ancora più inorridito perché sono sempre stato a favore dei vaccini e ho presieduto per anni gli organismi che formulano la politica sui vaccini. Oggi dobbiamo dire basta a questo piano estremamente preoccupante15.

Il dottor Perronne non è quindi un fanatico no-vax; proprio il contrario. Ma proprio perché si tratta di un esperto in materia, non ha potuto esimersi dall’esprimere le sue preoccupazioni circa una nuova tipologia di vaccino di cui ancora oggi non si sa nulla, anche presso la stessa comunità scientifica. D’altronde, persino il noto entomologo Crisanti, cui il governatore del Veneto Zaia ha concesso ampi poteri per contenere la pandemia nella sua regione, ha confessato di non essere disposto a farsi inoculare questo nuovo vaccino almeno fino a che non verrà opportunamente completato il necessario iter di verifiche, solo al termine del quale si potrà dire che il vaccino è sicuro ed efficace16. Paiono queste considerazioni di buon senso, a meno che non si voglia considerare lo stesso Crisanti come un negazionista, qualsiasi cosa questa parola voglia significare.

Pure il CEO della multinazionale farmaceutica Pfizer, che produrrà il vaccino, non ha potuto mettere la mano sul fuoco circa la sua effettiva efficacia, avendo dovuto ammettere che il loro vaccino potrebbe non dare sufficienti garanzie nel contenere la diffusione del virus17. Ma allora, a che serve? Se uno si fa vaccinare è proprio perché vuole tornare il prima possibile alla normalità: non portare più una maschera in pubblico, viaggiare, andare al ristorante, incontrarsi con amici e parenti, ecc… Se anche da vaccinati si deve essere sottoposti a rigide limitazioni della propria libertà personale perché non si hanno garanzie circa il contenimento dei contagi, che senso ha tutto questo?

Ritorniamo alle teorie di Sheldrake. Nei suoi lavori, Sheldrake ha puntualizzato come gli organismi in via di sviluppo siano sintonizzati su organismi simili del passato, che agiscono come “trasmettitori” morfici. Questa loro sintonizzazione dipenderebbe dalla presenza di geni e proteine appropriate e l’eredità genetica aiuta a spiegare perché sono sintonizzati sui campi morfici della propria specie: ad esempio, l’uovo di una rana si sintonizza sui campi di rane piuttosto che sui campi di tritoni o di pesci rossi perché è già una cellula di rana che contiene geni e proteine di rana. Detto in parole semplici, ogni organismo durante il proprio processo di morfogenesi subisce l’influenza di un dato campo morfico perché sono i geni e le proteine che esso possiede a far sì che il campo morfico da cui è condizionato sia proprio quello e non un altro. Si è detto di come un campo morfico sia una sorta di contenitore di informazioni, quasi un cloud. Ebbene, sembrerebbe che la capacità di ogni organismo di connettersi ad esso e di attingerne specifiche informazioni dipenda, in ultima istanza, dai geni e dalle proteine che si posseggono.

E’ quindi ben evidente come eventuali mutazioni genetiche possano impattare sui campi morfici. Sheldrake aggiunge che le mutazioni genetiche possono influenzare la morfogenesi in due modi principali. In primo luogo, possono portare a distorsioni o alterazioni in un normale processo morfogenetico. In secondo luogo, possono portare alla soppressione di interi processi morfogenetici o alla loro sostituzione con processi diversi. In pratica, nel primo caso potrebbero nascere future generazioni di individui amorfi, con tessuti e organi che si sono sviluppati in maniera anomala rispetto alla specie di riferimento. Nel secondo, potrebbe verificarsi una sorta di switch tra un campo morfico ed un altro, nel senso che il membro di una determinata specie, una volta che fosse stato geneticamente modificato, potrebbe finire con l’essere influenzato non dal campo morfico proprio della sua specie, ma da un altro campo morfico affine. In questo caso, cambierebbero proprio le informazioni che questo organismo sarebbe in grado di ricevere durante il proprio processo di morfogenesi, dal momento che sarebbe cambiato il contenitore di informazioni a cui si collegherebbe.

Tutte queste non sono che elucubrazioni fatte nell’ipotesi che le teorie di Sheldrake, di Bohm e di Pribram circa l’universo olografico corrispondano al vero. Ed al momento non possiamo saperlo con certezza, tanto più che si tratta di ipotesi scientifiche accettate da sempre più studiosi ma non necessariamente da tutti all’interno della comunità scientifica internazionale. Oppure no? Forse, invece, lo possiamo sapere con una certa dose di certezza. Parrebbe impossibile, ma abbiamo una specie di conferma indiretta, per quanto non proveniente dal mondo della scienza.

L’ormai famigerato Klaus Schwab, a capo del WEF di Davos, tempo addietro ha pubblicato un libro, Shaping the Future of The Fourth Industrial Revolution, in cui, tra l’altro, scriveva:

La tecnologia in arrivo consentirà alle autorità di “intromettersi nello spazio fino ad ora privato della nostra mente, leggendo i nostri pensieri e influenzando il nostro comportamento”[…]. Con il miglioramento delle capacità in questo settore, aumenterà la tentazione per le forze dell’ordine e i tribunali di utilizzare tecniche per determinare la probabilità di attività criminale, valutare la colpa o addirittura recuperare i ricordi direttamente dal cervello delle persone […]. I dispositivi impiantabili probabilmente aiuteranno anche a comunicare pensieri normalmente espressi verbalmente attraverso uno smartphone ‘integrato’ e pensieri o stati d’animo potenzialmente inespressi leggendo le onde cerebrali e altri segnali.18

In pratica, l’uomo forte della globalizzazione ci sta dicendo che in un prossimo futuro la tecnologia permetterà di poter leggere addirittura nel pensiero delle persone. Dice proprio così, che sarà presto possibile, attraverso appositi microchip da impiantarsi nel nostro corpo, di leggere i nostri pensieri. Chi più di lui può sapere che queste cose allora sono vere?

Di fatto Schwab ci dà una conferma indiretta della validità delle teorie di cui abbiamo ampiamente parlato in queste pagine. Vi ricordate che cosa sosteneva Pribram? Egli diceva che i ricordi non sono immagazzinati nei neuroni o in piccoli gruppi di neuroni all’interno del nostro cervello ma negli schemi di interferenza degli impulsi nervosi che si intersecano attraverso tutto il cervello. In poche parole, i nostri pensieri, che da un punto di vista fisico sono essenzialmente degli impulsi elettrici, darebbero origine all’interno del nostro cervello a degli schemi di interferenza che – come nel caso di un raggio laser che intersecando gli schemi di interferenza impressi su una pellicola fotografica dà origine ad un ologramma – conterrebbero in sé tutte le informazioni relative alla nostra stessa persona, i nostri ricordi, i nostri pensieri e desideri più reconditi. Quindi non pare impossibile che, utilizzando opportune microscopiche apparecchiature capaci magari di amplificare questi segnali elettrici, qualcuno dall’esterno possa apprendere tutto di noi. Saremmo completamente nudi, alla mercé di chi può sapere di noi cose che noi stessi potremmo ignorare o non ricordare più. Ma sarebbe tutto presente nella nostra testa.

Non è per nulla rassicurante, tutto ciò. Direi piuttosto che è un orrore. Ed allo stesso tempo, non è per nulla rassicurante sapere che il vaccino che intendono inocularci anche a costo di sottoporci tutti quanti a TSO (solo nei genocidi regimi comunisti di Stalin, di Pol Pot e di Mao si era arrivati tanto apertamente a minacciare il proprio popolo di un trattamento sanitario obbligatorio), oltre a non dare sufficienti garanzie in quanto ad efficacia ed assenza di controindicazioni, potrebbe essere in grado di trasformarci (se non proprio noi stessi per lo meno la nostra prole) in “mutanti”, col rischio oltretutto di farci passare sotto l’influenza di un campo morfico ad un altro.

Un ultimo aspetto mi preme di sottolineare, prima di concludere questo lungo articolo. Si è già detto che la risonanza morfica va intesa come un meccanismo tramite il quale quando un certo gruppo umano o animale acquisisce alcune proprietà comportamentali, psicologiche od anche organiche, queste proprietà si trasmettono sincronicamente agli altri membri della stessa specie. Nel caso umano questo potrebbe riguardare anche il raggiungimento di un livello di consapevolezza spirituale: se un dato gruppo umano lo raggiunge esso si propagherebbe secondo il meccanismo della risonanza morfica ad altri membri della specie, portando a un livello di consapevolezza planetaria. E se fosse vero che questo vaccino può alterare il DNA umano? E se fosse vero che questa eventuale alterazione del DNA potrebbe portarci a passare da un campo morfico ad un altro? Ecco, se tutto ciò fosse vero, non potremmo noi immaginare che quest’alterazione potrebbe frenare questo processo di diffusione di consapevolezza spirituale? Questo fenomeno potrebbe riguardare più la nostra prole che noi stessi, forse. Ma la conseguenza ultima, nel medio-lungo periodo, sarebbe un’umanità dissociata, che vive in uno stato di apparente apatia, incapace di ogni relazione interpersonale, completamente atomizzata, verrebbe da dire quasi robotizzata, nel senso che senza la capacità di relazionarsi col prossimo, forse anche senza la capacità di entrare in risonanza col Divino, questa umanità perderebbe ogni aspetto della propria spiritualità e diverrebbe una massa amorfa e facilmente condizionabile, priva di quelle qualità morali ed intellettuali che fanno di un uomo un Uomo cn la U maiuscola, e non solo un essere di pura biologia. Non più – per parafrasare Dante Alighieri – uomini fatti per seguir virtute e canoscenza, ma dei bruti scaduti al livello di sub-umanità. Insomma, un gregge di pecore ammansite, pronte ad essere divorate dai lupi famelici: in una parola, degli schiavi perfetti.

In uno dei passi più misteriosi e controversi della Bibbia, all’inizio del capitolo 6 del libro della Genesi, quando i figli di Dio iniziarono a prendere per mogli le figlie degli uomini, si legge: “Allora il Signore disse: «Il mio spirito non resterà sempre nell’uomo, perché egli è carne e la sua vita sarà di centoventi anni». E’ chiaro il riferimento al peccato originale che ha cambiato la natura stessa dell’uomo; un peccato originale che ciascuno di noi porta con sé dalla nascita. Pare quasi qualcosa di genetico. E’ per questo che Dio dice che il suo spirito non potrà più restare per sempre nell’uomo, divenuto carne? E’ intervenuta una qualche forma di mutazione genetica? Ma se ne dovesse intervenire un’altra, di mutazione genetica, che succederà? Dobbiamo forse temere che lo spirito di Dio non potrà più e mai più restare nell’uomo? L’uomo perderà definitvamente la propria spiritualità e capacità di entrare in relazione con Dio? Ma se così fosse, non potremo che concludere che le porte degli inferi avranno alla fine prevalso.

1 https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/sanita/2020/11/15/covid-in-italia-gia-da-settembre-2019-lo-dice-uno-studio-dellistituto-dei-tumori-di-milano_ab96846e-18e6-4ab6-abf6-93d697ca9e6c.html

2 https://www.google.com/amp/s/amp.brisbanetimes.com.au/national/queensland/doctors-banned-from-prescribing-potential-covid-19-drug-20200408-p54ic1.html

3 https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S2052297520301281

4 https://www.oltre.tv/idrossiclorochina-cavanna-distrugge-burioni-funziona-boicottano/amp/?__twitter_impression=true

5 https://youtu.be/TGMSHoqqYHs

6 https://docs.google.com/spreadsheets/d/10rdXbBL4gN72oKTNsWvRkSgxHdJdIj9Ij0pguu9MFwM/htmlview#

7 http://www.ladysilvia.com/it/ladysilvia/26962/olistico/0/

8 https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/medicina/2020/11/03/covid-anticorpi-impazziti-causano-la-formazione-di-trombi_b2e2b95f-8224-4553-81ed-89618d8ba042.html

9 https://www.giornaledicardiologia.it/archivio/3386/articoli/33633/

10 https://it.m.wikipedia.org/wiki/Tempesta_di_citochine

11 https://www.askanews.it/cronaca/2020/08/05/ecco-cosa-succede-quando-il-covid-19-attacca-lorganismo-top10_20200805_202240/

12 http://www.quotidianosanita.it/m/studi-e-analisi/articolo.php?articolo_id=90632

13 https://it.m.wikipedia.org/wiki/Stati_per_aspettativa_di_vita

14 https://fr.m.wikipedia.org/wiki/Christian_Perronne

15 https://jdmichel.blog.tdg.ch/archive/2020/12/01/vaccin-contre-le-covid-la-mise-en-garde-du-pr-perronne-311131.html

16 https://www.corriere.it/cronache/20_novembre_20/crisanti-il-vaccino-gennaio-io-non-farei-8795e32a-2b03-11eb-9939-58d0486c3785.shtml

17 https://www.zerohedge.com/medical/pfizer-ceo-not-certain-vaccine-will-stop-people-spreading-covid-19?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+zerohedge%2Ffeed+%28zero+hedge+-+on+a+long+enough+timeline%2C+the+survival+rate+for+everyone+drops+to+zero%29

18 https://www.zerohedge.com/geopolitical/klaus-schwab-great-reset-will-lead-fusion-our-physical-digital-biological-identity