Rimborsi M5S, spuntano altri nomi

‘Via chi ha tradito ma maggioranza in regola’

Tratto da adnkronos.com

 

Questa vicenda sarà un boomerang per tutti i partiti che ci stanno attaccando perché ora per i cittadini è chiaro che noi abbiamo restituito 23 milioni di euro mentre gli altri si sono intascati fino all’ultimo centesimo. Il tempo di concludere le verifiche e per chi ha fatto il furbo non ci sarà più posto nel Movimento. Per noi le regole sono sacre e questa è una garanzia per gli italiani”. Così Luigi Di Maio parlando al comitato elettorale M5S della vicenda ‘rimborsopoli’.

GRILLO – Il caso rimborsi “alla fine ci favorirà! Ora tutti, anche il panettiere qui all’angolo, sanno che i nostri si tagliano gli stipendi e restituiscono soldi che gli altri si tengono in tasca”. Nel momento di difficoltà, Beppe Grillo – oggi a Roma per un blitz di poche ore – a quanto apprende l’Adnkronos ha suonato la carica ai suoi, convinto che l’annoso affaire delle mancate restituzioni finirà per agevolare i 5 stelle in chiusura di campagna elettorale.

Grillo è giunto a Roma nel giorno dell’addio ai 5 stelle di David Borrelli, un congedo che nessuno si aspettava persino a Bruxelles, e che ha lasciato di sasso tutti, tanto più che Borrelli, triumviro dell’associazione Rousseau oltre che europarlamentare, si è reso irreperibile, non rispondendo alle tante telefonate e agli sms. Intanto domani Luigi Di Maio, a quanto si apprende, si recherà al ministero dell’Economia alle 9 per chiedere un elenco più dettagliato dei versamenti devoluti dai 5 stelle al fondo per le Pmi.

IL POST DELLE IENE – In un post apparso sul sito della trasmissione di Italia 1 ‘Le Iene’ sono apparsi “i primi dieci nomi. Secondo la fonte delle Iene ad avere falsificato le restituzioni di parte degli stipendi al Fondo per il microcredito sarebbero stati questi parlamentari dei Cinque stelle: Silvia Benedetti; Massimiliano Bernini; Maurizio Buccarella; Elisa Bulgarelli; Andrea Cecconi; Emanuele Cozzolino; Ivan Della Valle; Barbara Lezzi; Carlo Martelli; Giulia Sarti”.

Ho sbagliato e ho deluso tutti – scrive Ivan Della Valle su Fb – colleghi, amici, i miei collaboratori, gli attivisti che mi hanno sempre sostenuto, gli ambulanti che ho avuto l’onore di rappresentare in Parlamento, le associazioni di categoria con le quali ho potuto portare avanti un gran lavoro. Non mi soffermo sui problemi finanziari e personali che mi hanno portato a tutto questo, non sono scusanti”.

“Ovviamente per quanto riguarda la mia posizione, sarà tutto chiarito” sottolinea la senatrice M5S Elisa Bulgarelli che ringrazia comunque Le Iene “per avermi dato la visibilità che non ho mai avuto in questi anni per il lavoro svolto”.

Mentre Massimiliano Bernini annuncia querela. “Apprendo che il mio nome è stato inserito tra coloro che hanno ‘falsificato le restituzioni’. Sto cercando di caricare gli storici della Banca Etica in formato Pdf sul mio profilo Facebook per dimostrare la mia totale estraneità ai fatti che mi vengono imputati” precisa in un post. “Ad oggi ho riconsegnato (come donazione volontaria): 18.884,55 euro al fondo per l’ammortamento dei titoli di Stato; 315.607,62 euro al conto statale per il microcredito alle piccole imprese. Per un totale di 334.492,17 euro. In questi 5 anni non ho mai mancato o falsificato un bonifico. Le Iene – annuncia l’esponente 5 Stelle – ne risponderanno nelle sedi opportune”.

DI MAIO – Il candidato premier M5S ha restituito oltre 161mila euro in 5 anni di legislatura. Bonifici alla mano, Luigi Di Maio per far chiarezza sul caso rimborsopoli nel movimento si è recato in banca a Montecitorio con l’inviato de ‘Le Iene’ Filippo Roma per produrre tutta la documentazione necessaria e dalla quale si evincono i 55 bonifici destinati alla microimprenditoria.

Di questi 161.096,14, per l’esattezza, 150.087,14 sono andati al fondo per le piccole e medie imprese del Mise, 11.009, invece, sono finiti nel fondo di ammortamento titoli di Stato, ovvero il fondo dove finivano i soldi del taglio degli stipendi ed eccedenze di diaria dei parlamentari grillini prima che venisse aperto il conto corrente per il microcredito dietro pressione degli stessi eletti 5 Stelle con tanto di tende stazionate davanti al ministero del Tesoro. Luigi Di Maio.

Ai 160mila e rotti euro restituiti, vanno sommati gli importi a cui il candidato premier e capo politico del M5S ha rinunciato, ovvero 177.401,10 euro quale indennità lorda da vicepresidente della Camera e 32.500 euro come rimborso spese di rappresentanza, per un totale di 209.901,10 euro. Tra importi restituiti e rinunce varie, fanno notare dal suo staff, Di Maio ha reso in questi anni 370.997,24 euro.

“Oggi ho incontrato Filippo Roma de ‘Le Iene’. Come promesso l’ultima volta che ci siamo incontrati, abbiamo verificato tutti i bonifici che ho effettuato al fondo del Microcredito per un totale di oltre 150.000 euro, certificato dal direttore della banca”, scrive Di Maio su Facebook. “Ho anche rinunciato alle indennità aggiuntive da vicepresidente della Camera. In tutto ho restituito o rinunciato in 5 anni di legislatura a più di 370.000 euro – continua – Alcuni portavoce hanno violato le nostre regole e non hanno donato tutto quello che avrebbero dovuto. Un tradimento dei nostri principi e della fiducia dei nostri iscritti. Per questo saranno cacciati dal MoVimento e si sono impegnati a rinunciare all’elezione”. “La stragrande maggioranza dei nostri portavoce – sottolinea – hanno ottemperato gli impegni presi e infatti nel fondo per il microcredito ci sono oltre 23 milioni di euro. Abbiamo chiesto al Mef l’elenco completo dei bonifici e chi non risulterà in regola per me è già fuori. Non facciamo sconti a nessuno, tantomeno a noi stessi e pubblicheremo la lista completa”.