
Nel 2007 Prodi avviò la riforma dei servizi segreti (legge n.124 del 3 agosto 2007 “Sistema di Informazione per la Sicurezza della Repubblica e nuova disciplina del Segreto”), nacquero Aisi, Aise e il Dis.
A Novembre 2018, Conte aveva già sostituito i direttori di Dis e Aise, mettendo al primo il Generale della Guardia di Finanza Gennaro Vecchione e al secondo il Generale delle Fiamme Gialle Luciano Carta. All’epoca le nomine furono oggetto di lunghe contrattazioni tra i due alleati.
Ma come è noto – di recente – al tempio della sicurezza nazionale (su ordine di Conte) sono state tagliate le teste di alcuni sacerdoti: 6 in totale.
- Il governo giallo-verde non aveva mai individuato le persone giuste per investire tale incarico?
- E’ caduta la fiducia?
- Perché si è fortemente voluto questo cambio ai vertici dei servizi?
E’ fondamentale nell’Intelligence capire con rapidità i cambiamenti che avvengono, anche se il Governo è attanagliato da forti polemiche e grandi attriti politici. Migliore è la qualità delle organizzazioni che lo compongono e migliori saranno le scelte che effettuerà il Governo in carica. L’intelligence è fondamentale per un qualsiasi Stato, è uno strumento delicato che serve per salvaguardare l’interesse nazionale, rende stabile e più performante un Governo.
I servizi segreti sono anche una fotografia o cartina tornasole del Governo, perché le nomine sono fatte dal Presidente del Consiglio che si confronta con il Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica (spesso guidato da un rappresentante dell’opposizione).
In un momento di forti flussi migratori, minaccia continua di attentati terroristici (veri o presunti), l’attività di prevenzione dell’intelligence italiana si è dimostrata abbastanza funzionale, ma purtroppo non è aumentata la sensazione di sicurezza nazionale, i cittadini non sentono benessere e sono aumentate molto le preoccupazioni.
Non è una semplice “raccolta analisi e utilizzo di informazioni”, è sapere fare rapidissime previsioni per individuare focolai, stanare schegge impazzite o lupi solitari, trovare rapidamente cellule e infiltrazioni di natura terroristica, analizzare anche la loro reale ed effettiva pericolosità.
Tutto ciò porta a dover selezionare operatori molto preparati che conoscono le moderne dinamiche, compresi i social, oltre alla normale operatività sul territorio. E’ possibile che il Governo giallo-verde abbia individuato molti suoi errori di valutazione (chi appoggiare, chi sostenere, cosa fanno gli altri, ho forse detto Libia, Iran e Venezuela? Non mi pare) e che desideri essere meglio informato in un momento che si profila essere “molto caldo” sulla scena internazionale.
In passato abbiamo avuto ottimi statisti, ma anche ottimi servizi!! Sono un binomio imprescindibile per prendere le decisioni giuste. I recenti errori di valutazione del Governo forse lo hanno portato a voler cambiare vertici e sistema. Ma anche un “imposto” cambio di direzione ti obbliga a cambiare i vertici dei servizi segreti.
E’ errato prendere solo persone che vengono dal mondo delle forze di polizia e delle forze armate, le nuove leve ora vanno anche individuate in ambito accademico, ricerca e sviluppo, altri settori che sono stati a lungo snobbati, molte start up nascondono diamanti che sarebbe giusto sfruttare. Servono nuove leve che arrivano dai settori più diversi per saper affrontare le nuove sfide e saper ricercare in più ambienti. I servizi di intelligence più avanzati puntano molto a investire in AI e in nuovi settori informatici. La sorveglianza sul territorio spesso in alcune aree è molto scarsa, poche persone addette al controllo/sorveglianza, soprattutto nelle aree molto disagiate che poi diventano zone franche dove nemmeno la polizia mette il piede. Il personale è scarso e non ha strumenti validi di supporto.
Speriamo che il Governo si decida ad assumere operatori e consulenti per ammodernare e migliorare il sistema: iniziando a migliorare la sicurezza del semplice cittadino fino ad arrivare alla possibilità di effettuare migliori scelte strategiche internazionali. Che almeno si evita di cadere nei soliti errori kafkiani. L’Italia ha bisogno di migliori strategie, in ogni settore. Stanno cambiando gli assetti mondiali, ma come colonia americana abbiamo commesso errori clamorosi da autogol. Magari il Governo giallo-verde lo ha capito. FORSE. Quindi chi viene nominato ai vertici del servizio indica la nuova direzione del Governo in carica. Vediamo come la Banderuola al vento si gira.