Il decreto (approvato con formula “salvo intese” dal Consiglio dei Ministri del 4 aprile 2019 e poi pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 30 aprile 2019, n. 100 con variazioni) crescita prevede una maxi fregatura per tante piccole imprese e artigiani italiani. https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2019/04/30/19G00043/sg Art. 10 Modifiche alla disciplina degli incentivi per gli interventi di efficienza energetica e rischio sismico: «3.1. Per gli interventi di efficienza energetica di cui al presente articolo, il soggetto avente diritto alle detrazioni puo’ optare, in luogo dell’utilizzo diretto delle stesse, per un contributo di pari ammontare, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto, anticipato dal fornitore che ha effettuato gli interventi e a quest’ultimo rimborsato sotto forma di credito d’imposta da utilizzare esclusivamente in compensazione, in cinque quote annuali di pari importo, ai sensi dell’articolo 17 del decreto legislativo … Per gli interventi di adozione di misure antisismiche di cui al presente articolo, il soggetto avente diritto alle detrazioni puo’ optare, in luogo dell’utilizzo diretto delle stesse, per un contributo di pari ammontare, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto, anticipato dal fornitore che ha effettuato gli interventi e a quest’ultimo rimborsato sotto forma di credito d’imposta da utilizzare esclusivamente in compensazione, in cinque quote annuali di pari importo»
Quindi i soggetti a cui spetta tale detrazione ricevono il contributo direttamente anticipato dal fornitore che ha effettuato la fornitura (posa e manodopera) e quest’ultimo ha la possibilità di recuperare il contributo erogato mediante un credito d’imposta (per la stessa somma del suddetto contributo) da utilizzare in compensazione dei propri debiti d’imposta in 5 quote annuali di pari importo senza l’applicazione dei limiti di compensabilità.
Diamo una bella spintarella all’edilizia, togliamo il vecchio bonus che il cittadino riceveva in dieci anni e facciamoglielo avere subito! Il cittadino non aspetta più dieci anni per recuperare il credito fiscale, si piglia direttamente dal fornitore subito tutto il malloppo.
E secondo la vostra testa gli artigiani e piccole imprese sono felici quando si ritrovano SOLO metà pagamento e il resto del pagamento lo ottengono dallo Stato in 5 anni in forma di detrazioni fiscali?
Molti artigiani e piccole imprese come possono sostentarsi accettando lavori che vengono pagati solo a metà e per il resto deve indebitarsi per pagare dipendenti, fornitori e carrozzone danzante al seguito?
Sì perché la parte non pagata dal cliente, il fornitore la riceve dallo Stato nei successivi 5 anni. Certo che l’artigiano e la piccola impresa accettano di farvi il lavoro incentivato! CREDICI!
Non ne troverete uno nemmeno in ginocchio. Solo le grosse aziende e multinazionali del settore (sperando che siano in ottima salute finanziaria e abbiano grosse liquidità) possono reggere l’impatto finanziario della norma. Le piccole imprese e gli artigiani non possono farlo perché si ritroverebbero sommersi dai debiti. E questi ultimi non sono finanziati dalle banche nemmeno in ginocchio.
Nel file http://www.unioncamerelombardia.it/images/file/OE_Analisi_Congiuntura_2019/CONFERENZA_UCL-1_CREDITO%20E%20FINANZA%202019.pdf viene confermato un maggior ricorso all’autofinanziamento e un minor grado di dipendenza dal capitale di terzi (riduzione dell’indice di indebitamento). Nessuna banca finanzia artigiani e piccole imprese.
Secondo voi le banche si mettono a gestire questa operazione finanziaria e diventano un prestatore di ultima istanza per questo genere di detrazioni? E quali percentuali chiederanno? Avete mai visto cosa costa in Italia un semplice anticipo fatture?
Chi Governa in Italia non ha mai lavorato in azienda nemmeno un giorno della sua vita, e non sa un c@xxo di gestione aziendale.
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