Se dovessi rappresentare l’Italia con un animale sceglierei il dodo. Un uccello dall’aspetto grottesco, incapace di volare, che solo alla sua incapacità di adattarsi deve la sua uscita di scena dalla storia e dal mondo. L”Italia, gli italiani, noi italiani simo uguali al dodo, magari non nell’aspetto grottesco ma sicuramente nella nostra incapacità di adattamento alle mutevoli condizioni che la storia, le mode, le innovazioni culturali ci mettono di fronte. E per questo, come il dodo, ci stiamo estinguendo, stiamo uscendo dal palcoscenico mondiale. E nessuno, noi compresi, se ne preoccupa.In questi giorni l’ISTAT certifica un nuovo record negativo del calo delle nascite: nel 2017 abbiamo raggiunto il saldo negativo del 5,1%, il 3% in più del 2016 dove il calo demografico si era attestato ad un -2%. Un tracollo se consideriamo il periodo di riferimento.
Siamo sempre meno e siamo sempre più vecchi, questo comporta costi più alti per la sanità, minore capacità di innovazione, minore capacità di adattamento alle sfide del futuro. Ma la popolazione non cala conseguentemente, questo per via dell’immigrazione che l’Italia ha visto incrementarsi a ritmo vertiginoso: nel 2001 gli stranieri residenti erano 1.300.000, al 1° 2017 risultavano essere oltre 5.000.000
Ma guai a parlare di sostituzione di popolazione: chi lo dice è un razzista. Tuttavia la colpa è tutta nostra, non abbiamo e NON ci vogliamo dotare di un sistema elettorale che ci consenta di scegliere da chi farci governare, un sistema elettorale che metta in competizione i candidati come negli USA o in Francia, che li costringa ad essere eletti sulla base delle promesse elettorali e di essere valutati sulla base di quanto realizzato, di conseguenza l’offerta politica si limita a proclami da “panem et circenses” senza una reale volontà di mettere in campo risposte adatte al paese, inutili discorsi che tentano di nascondere la lotta per la spartizione proporzionale del potere. Nelle zone dove si fa una reale politica per la famiglia, coe nella provincia autonoma di Bolzano, il saldo è positivo del 7%, questo indica che chi ci governa dovrebbe guardare più ai bisogni degli italiani invece di disperdere le poche risorse di cui disponiamo a favore di associazioni internazionali settarie come la UE o farsi carico dell’esodo africano verso l’Europa.
ma chi ci governa non è stato eletto dal popolo e di conseguenza non deve rendere conto al popolo, così come chi ci governerà, non essendo eletto dal popolo non dovrà rendere conto al popolo ma a chi, in base agli accordi stipulati, gli permette di stare sulla tolda di comando. Sentiranno la nostra mancanza quando non ci saremo più? Pensando al dodo, non credo!