Liberamente (e indegnamente) ispirato al format de “Il Pianeta dei Pazzi” .
Ricordo un articolo su BUTAC di qualche tempo fa in cui l’autore polemizzava nei confronti di un giornalista del Corriere della Sera reo di aver definito sulle pagine del celebre quotidiano un sobborgo di Stoccolma, chiamato Little Baghdad per la nutrita presenza di extracomunitari, come una “no go zone” una zona ad alto rischio per la propria incolumità. Evidentemente per BUTAC in Svezia non esistono no go zone, in compenso in Italia pare proprio di sì, nella fattispecie a Roma, il quartiere San Lorenzo, dove pare ci siano zone in cui, se sei donna e ti ci addentri, finisci sequestrata, stuprata e uccisa. Ma attenzione a chiamare quartieri con forte presenza di extracomunitari “no go zone” perchè l’ira picoretta potrebbe colpirvi. E allora, alla maniera in cui i “buonisti del cazzo” cambiano nome alle cose illudendosi di cambiarne anche la natura, chiamiamo queste zone ad alto rischio “yes go zone” così facciamo contenti i picoret. Tanto sempre posti di merda rimangono!
Oggi a Roma, un gruppo di femministe, in occasione dell’uccisione di una ragazza di sedici anni, Desiree, sequestrata, stuprata e uccisa pare da un gruppo di immigrati clandestini, ha manifestato non contro l’ennesima violenza a danno di una donna, non contro il degrado di un quartiere centrale di Roma dove lo spaccio è di casa, ma contro il ministro Matteo Salvini, recatosi sul posto per esercitare il suo diritto/dovere, in qualità di Ministro dell’Interno, di vedere da vicino la zona in cui è avvenuto un fatto così grave.
E poi qualcuno ha pure il coraggio di chiedersi perchè…
Il MeToo italico si scatena solo quando il colpevole è bianco e italiano, se ha altro colore/provenienza…Houston! abbiamo un problema!
MeToo all’amatriciana
Due mesi fa l’atleta italiana di origini africane Daisy Osakue veniva bersagliata dal lancio di un uovo, per strada, causandole una leggera ferita all’occhio. Tutta l’intellighenzia sinistroide e picoretta si mobilitò per condannare l’ignobile episodio di razzismo puntando l’indice contro il Ministro dell’Interno Matteo Salvini, reo di alimentare un clima di odio razziale. Pochi giorni dopo si scoprì che il razzismo non c’entrava una minchia e che si era trattato di una bravata di un paio di ragazzi tanto annoiati quanto stupidi che avevano deciso di bersagliare dei passanti a casaccio con delle uova.
Invece per l’ignobile assassinio di una ragazza di 16 anni, stuprata e uccisa, a quanto pare, da un branco di extracomunitari, i soliti benpensanti picoret non hanno creduto opportuno dire alcunchè, sono rimasti in totale silenzio: IL SILENZIO DEGLI INDECENTI
Moscovici, francese, facente parte della Commissione Europea, bacchetta l’Italia perchè non rispetta i diktat targati EU. Peccato che, quando era ministro di un governo francese, a sua volta se la prendeva con i burocrati di Bruxelles.
Coerenza, questa sconosciuta
L’altro giorno, in una delle solite trasmissioni mattutine di carattere politico trasmesse su La7, tra gli ospiti era presente l’ultimo comunista italiano Marco Rizzo. Il conduttore, ad un certo punto, gli chiede che cosa ne pensa dell’iniziativa di Roberto Speranza di rilanciare la battaglia per lo ius soli. Ahi ahi, ho pensato, chiedere a un comunista cosa pensa dello ius soli è come chiedere a un topo se gli piace il cacio. Vabbè, sentiamo come viene magnificato lo ius soli da Marco Rizzo.
“Se Speranza ritiene di voler riproporre lo ius soli, è nel suo pieno diritto” ecco qua, cominciamo male, ho pensato. “Però” ha proseguito Rizzo “come al solito la sinistra italiana pensa solo ai diritti civili e non ai diritti sociali” come come? qui la cosa si fa interessante “Bisogna lottare essenzialmente per i diritti sociali, i diritti civili vengono dopo” dai Rizzo, facci sognare “altro che ius soli, qui bisogna lottare per il lavoro!”
Rizzo, sei un mito! Non vorrei che, per non essere stato accondiscendente con un tema che riguarda gli extracomunitari, al pari dell’ex ministro Minniti, anche egli piuttosto scarsocrinito, il politico comunista venisse accostato dalla picorettaglia ad un altro noto pelatone!
Il giornalista inglese Sean O’Grady ha scritto su The Independent che l’Italia è a rischio fascismo perchè Matteo Salvini vuole far chiudere i negozi etnici entro le ore 21. Se avesse saputo che l’ex Presidente del Consiglio Matteo Renzi, quando era sindaco di Firenze, emanò un’ordinanza che vietava l’apertura di kebab (negozi etnici anche essi) in centro a Firenze, che cosa avrebbe detto dell’Italia, che era a rischio apartheid?
Ma no, si sa che loro possono fare un po’ come cazzo gli pare.