E’ una vera richiesta di aiuto quello lanciato Greta Thunberg a tutto il pianeta via twitter: “Ho bisogno di trovare un modo per attraversare l’atlantico a novembre … Se qualcuno potesse trovarmi un mezzo di trasporto, io ne sarei estremamente riconoscente”.

Perché è urgente per lei: dopo che la Spagna ha deciso di organizzare la COP25 al posto del Cile, la povera Greta è rimasta sorpresa. Lo afferma lei stessa, “Si deduce che ho attraversato metà del globo, nel senso sbagliato”.

Situazione comica: quella che, qualche settimana fa, si lanciava in una traversata atlantica di lusso, a bordo del suo veliero decarbonato da milioni di euro, si ritrova bloccata sull’altro continente, l’America. Da qui la sua richiesta di aiuto per i trasporti, finanziamenti o entrambi. Lei che ha criticato gli adulti perché pensano solo ai soldi e non all’urgenza climatica, ecco che non ci sputerebbe sopra se potesse arrivare nel porto giusto …

Ma attenzione, per lei, il viaggio per via aerea è escluso. Poiché la signorina soffre di una seconda sindrome, la “flysgkam”. Non ne hai mai sentito parlare? E’ normale, perché Greta Thunberg ne è la creatrice e la stessa la vittima. Si tratta di una malattia della vergogna. Quella di prendere un aereo. Contagia altri concittadini, sembra abbiano una coscienza molto acuta per i disordini climatici. Non è per tutti, certo, ma è qualcosa di serio. Dalla commissione Europea per esempio, che riflette per creare una tassa sul traffico aereo.

Il che non può fare che piacere alla piccola Greta, ma per il momento, non risolve di certo la sua urgenza: andare in Spagna.

Rifare la traversata su un bel veliero nell’altra direzione non è purtroppo proponibile: nostra madre Natura lo vieta e non cederà a sproloqui e suppliche, nemmeno di una adolescente. L’estate non è l’inverno e le depressioni e il ventaccio dell’oceano Atlantico non sono propizi a una crociera del genere, nemmeno se mediatica.

L’opzione della traversata su un cargo? Non è abbastanza sexy per Greta, pare sia uno dei mezzi più inquinanti.

E una crociera sulla Queen Mary 2? Con cabina privata, prestigiosa e pasti a bordo? Un po’ bling-bling come facciata per la crociata per il pianeta. Tuttavia di incongruenze ne abbiamo viste altre nell’epopea di Greta. Come ad esempio, che gli skipper della crociera di questa estate hanno dovuto fare il viaggio in aereo per recuperare il veliero decarbonato.

Ciò non impedisce, che questo SOS cada a puntino per ricordare l’esistenza della miss alla coscienza del mondo. Le sue invettive, le sue accuse e crisi di pianto avevano finito per stancare. Persino Emmanuel Macron era seccato. Con la questione del velo islamico, le Banlieu a fuoco e sangue, i francesi guardano altrove.

Forse si è rotto l’incantesimo … Buona fortuna piccola Greta, e soprattutto buon vento! Sabine de Villeroché – Giurista

https://www.bvoltaire.fr/des-nouvelles-de-greta-thunberg-cest-la-panne-seche/