Militia est vita hominis super terram
Libro di Giobbe (7, 1)

Un aspetto simbolico di una possibile revisione completa della filosofia religiosa, è determinabile solamente se ci si immerge nell’universo della mistica.
Al contrario, la voluminosa e corposa ermeneutica teologico-politica, basata solamente su aspetti e proposte di una visione sociale (e socialista) dell’uomo, distinta da quella spirituale, non fa altro che innalzare il vitello d’oro.
Se il pensiero non si basasse sul simbolo, allora si dovrà basare su delle argomentazioni e queste non sono altro che forme, linguaggi ed espressioni di volontà prive di afflato spirituale e velanti la predisposizione naturale dell’uomo di comprendere l’invisibile.
L’errore subdolo si manifesta nella determinazione di voler forgiare una società che sia lo specchio di un’ideologia, che rispecchi una formula anti-creativa, dove la rigidità del pensiero è incasellata in parametri totalmente distopici.
Già l’idea moderna ha contribuito a minare il senso eroico della vita, vale a dire la capacità di valutare con chiarezza la decadenza etico-morale e spirituale della vita e nella vita.
Il conformismo è il figlio deviante dell’idea moderna e post-moderna perché esso mancanza di volontà di voler fare lo sforzo di discernere il vero dal falso. Nel conformismo l’individuo massificato segue ordinatamente lo pseudo-messaggio sublimale proposto dalle neo-parole, che sono l’inganno per avere disporre dell’avallo ad una maggiore attività totalitaria. Il conformismo e la siccità della mente piegata al Principe di questo mondo. Le società conformiste sono flesse al volere satanico che vuole sempre la distruzione del sacro e di tutto ciò che derivi dall’ordine della Creazione.
Il conformista usa la Verità per farla aderire al proprio pensiero distopico, alla propria schiavitù come giustificatrice della sua mancanza di voler prendere posizione contro l’errore. Coloro che si conformano al volere delle neo-parole non sono chiamati “buoni” da Dio perché la loro rilassatezza permette al male di perseguire i propri obiettivi di perdizione. Essi si sono fatti indifferenti diventando così, nella loro presunta ed appassita “bontà” dei complici e dei fautori del disordine.
Il conformismo è complicità passiva ed attiva col male perché mette la Verità al proprio servizio. Colui che è conformista trova comoda la via larga, la via del premio, la via del successo che ti dona il mondo per non esserti conformato invece alla Verità. L’amicizia per costoro è uno sforzo immane perché l’amico, quando è vero amico, ti dirà sempre, con sincerità, la Verità al fine di correggere la tua rotta.
Senza una volontà di pentirsi non può esservi amicizia, perché tutto può essere perdonato, assolutamente tutto, ma è necessario l’opportuno pentimento. Le debolezze umane ci aiutano a non farci sentire troppo saggi e sapienti, ma allo stesso tempo ci rendono deboli e quindi nella necessità di chieder a Dio il necessario sostegno. Colui che utilizza il Linguaggio di Dio per una verità creata, è solamente un vile approfittatore delle anime che cercano disperatamente la Voce della Verità. Per un tempo questi conformisti hanno un certo potere, una certa influenza satanica sul prossimo, poi rimarranno nella solitudine perché lo Spirito Santo è stato contristato.
La scoperta di un nuovo linguaggio che sia filocalicamente lontano dalla rigidità della semiotica politica, potrebbe aprire uno spiraglio di splendore entro il quale il punto-luce della Verità si possa dilatare verso una visione totalmente metafisica della vita.
Gli ingegneri sociali producono solo formulazioni di dottrine che capovolgono totalmente la prospettiva umana, dissuadendo ogni volontà del pensiero che voglia collocarsi al di fuori dell’ombra sinistra dell’attuale crisi di valori che l’umanità, resa passiva, sta vivendo.
Una filosofia filocalica dona il linguaggio per il ritorno ad una visione di una società Cristo-centrica; una società che si dilata sempre di più come una esplosione armoniosa di Amore infinito del Dio che regna nelle coscienze.
La fisiologia del corpo umano ha una sua perfezione creatrice che non può essere trasformata in un mercato fondato sul consenso di minoranze che hanno in odio l’Ordine della Vita, la fisiologia umana è Parola di Dio pertanto Disciplina.
La dialettica sociale non può essere trasformata in una forma mono-linguistica perché non è il riflesso della creatività della coscienza.
Il silenzio della coscienza si pone contro il rumore non accordato ed urlante della società che si vuole modellare, per porla come progetto imposto da coloro che vogliono mutilare e mortificare il corpo unico della vita.
Il sogno faustiano di procreare dei processi contrari a quelli naturali, si scontra poi proprio con la natura reale dei processi stessi che comunque seguono una strada di ordine, nonostante la pressione del disordine satanocratico.
Il linguaggio filocalico apre la porta stretta, muove guerra ai sostenitori della porta larga, manifesta la Potenza di Dio e la sua Ira contro ogni distorsione che il libero arbitrio può creare per demolire il Creato.
La porta stretta è il linguaggio iniziatico che è la capacità di ascoltare la voce dell’anima che si pone al di là delle scienze esteriori e del punto di vista essenzialmente profano, ma articola la capacità di riconoscere una solarità nascosta, celata che è l’intellezione.
Le forme pseudo-cristiane del mondo tendono sempre a disunire, a spezzettare, ad ignorare il simbolismo, che sostituiscono con una percezione psicologica ed ideologica che immette con forza nella vita sociale un’idea astratta, una mutilazione della compiutezza del Cristianesimo più filocalico.
Il processo di un’auto-realizzazione non si può conseguire attraverso idee prive di una visione propriamente Tradizionale, che è testimonianza della Vita creata come Rivelazione del Mistero; questo si rivela e si manifesta solo tramite il linguaggio dell’esperienza spirituale. La domanda pertanto che ci si pone è dove si trova questo nuovo linguaggio che concilia e chiarisce le apparenti aporie bibliche e le sospette manipolazioni elaborare dalle varie ermeneutiche umane, che sono null’altro che concetti pluralistici oltre che, molto spesso, basati su una sorta di astrattismo razionalistico1?
La sorgente dell’immortalità sta solamente nella TriUnità, non certamente nella natura né al di fuori di una vita in Dio; dove Dio stesso si è voluto rivelare per donare la Sua Volontà di Amore per l’umanità, e nel Suo Regno, non può esserci posto per la menzogna, che è manifestazione di psichicità materialiste fatte passare come “mistero” rivelato.
Ecco perché è necessario un linguaggio nuovo ma legato alla Tradizione, un linguaggio che si contrappone alla pseudo-potenza delle fumose teologie dei diritti, le quali non sono altro che neo-linguaggi transitori oltre che precari del mondo delle idee mondane, ma che non dispongono di una vita interiore.
Il linguaggio più propriamente filocalico è una meditazione continua delle parole offerte gratuitamente al mondo degli uomini per farli vivere nel mondo mantenendoli fuori dal mondo. È necessario pertanto scoprire questo linguaggio che è stato annunciato nell’Apocalisse dove viene presentato all’Agnello un piccolo libro che avrebbe dovuto aprire, per ricordare agli uomini la Volontà del secondo Consolatore di spiegare l’esperienza dell’Amore Unificatore che è pienezza per il mondo.
In questo processo è fondamentale la posizione dell’Apostolo Giovanni che nel suo spirito non morirà mai2 sino al ritorno di Dio sulla terra, mantenendo in vita, attraverso vari volti, lo Spirito di Amore Triunitario che parla ai cuori degli uomini.
La Torre di Babele è un’impalcatura di linguaggi umani ed anti-umani che operano per giustificare falsi diritti, falsi moralismi e santificazione delle perversioni in una sorta di paganesimo ideologico che è di ostacolo alla conoscenza della Realtà Divina.
Il mistero del piccolo libro rivelatore dell’Amore di Dio rientra nel simbolismo che si conforma alla più autentica realtà dello spirito, pertanto questo spirito di Giovanni è ipostaticamente un uomo che ha questo compito immane di provvedere ad un riavvicinamento alla simbologia Cristica più vera, come secondo Consolatore.
Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre… Giovanni 14:16
Quando verrà il Consolatore che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza… Giovanni 15:26
Ora io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò. Giovanni 16:17
La vita spirituale vive nell’infinito non nel transeunte, quest’ultimo è per gli uomini che scelgono la porta larga, il premio del mondo, per poi trovarsi nella piena rovina del crollo dei loro linguaggi simboleggiati appunto dalla caduta della Torre di Babele.

La rovina dei neo-linguaggi mortiferi e nemici della Vita creata sarà inesorabile perché i nemici del Linguaggio donato, hanno tentato di assoggettare l’uomo, sconvolgendo l’ordine naturale. L’uomo deve ritrovare il lessico perduto attraverso il nuovo Linguaggio Divino dell’Amore Unificatore che perdona tutti e tutte le colpe dell’uomo. L’uomo con la colpa nel suo animo, deve avvicinarsi alla Luce del Nuovo Linguaggio Divino per poter risalire la china e disporre della consolazione nello scegliere Dio, piuttosto che le fallaci ed instabili barriere di creta erette dai nemici della Verità, della Vita e della Creatività.
La Creazione è stato un atto di Amore smisurato che ha donato la vita all’Universo. La Creazione è Separazione delle Luci dalle Tenebre.
La Creazione è Luce che si dona agli uomini in una forma qualitativa, efficace e che lentamente distrugge la tenebra che oscurato la mente che si è posta a guida del cuore.
La vita dello Spirito è graduale nella sua Rivelazione portandosi al di là di ogni forma dogmatica, che è una prigione della creatività della persona3.
In effetti va chiarito che la natura dello Spirito come Ipostasi è stata, con accuratezza, ed una certa malizia, occultata dalla Chiesa; vale il fatto che nella definizione delle tre uguali e distinte Persone della SS Trinità si parli giustamente di persone, quindi Esse rappresentano nella loro unicità uno Spirito che si manifesta nei tempi Eonici rappresentativi delle tre Uniche e Distinte Persone.
Ora la Prima Persona è comprensibile ritrovarla nella Genesi quando viene descritto il fatto che Melchisedech non avesse alcuna genealogia, quindi questo Re è rappresentativo del Volto del Padre essendone Sacerdote. Primo Eone.
Ebr. 5:6-10 afferma che questo re supremo che è stato proclamato sacerdote secondo l’ordine di Melchisedech è infatti Gesù. Ebr. 7:1-3 ribadisce i fatti raccontati in Gen. 14:18-20, spiegando anche che il suo nome vuol dire “re di giustizia”, e che siccome Salem vuol dire “pace”, era anche re di pace. Poi dice che Melchisedech era “senza padre, senza madre, senza genealogia, senza inizio di giorni né fin di vita”.
La critica filosofica può avere un’indole purificatrice se non fosse che essa si basi solamente su esperienze dogmatiche discriminanti come ad esempio la falsa idea dell’infallibilità del Papa4.
La Seconda Persona si è manifestata nel Volto di Cristo che non ha fatto guerra a nessuno, non ha sterminato nessuno, ma ha sacrificato la Sua Vita per la salvezza di coloro che crederanno in Lui. Credere in Cristo significa entrare dalla porta stretta, quella più complicata perché ti pone contro il mondo pur vivendo nel mondo. Secondo Eone.
La Terza Persona della Trinità si manifesta nello Spirito Santo. Ora questo Spirito Paraclito se è definito “persona” significa che ha avuto, ha o avrà, nei secoli, vari volti che avevano il compito di reggere la decadente e “potente” chiesa di Pietro. Terzo Eone.
Purtroppo lo sposalizio della Chiesa Cattolica con l’ideologia moderna e post-moderna attraverso filosofastri nemici della Verità, è stato contristato lo Spirito Santo, il quale ha dovuto o dovrà forzatamente servirsi di qualcuno che rientrava nelle decime donate a Dio, simbolo della prima decima donata da Abramo a Melchisedech. Pertanto non è assolutamente impossibile che lo Spirito Santo possa ipostatizzarsi per donare questo nuovo Linguaggio per salvare gli uomini che si sono resi amici di Cristo e che aspettano con pazienza che Dio faccia Giustizia5.
L’azione dell’uomo verso la TriUnità deve essere forzatamente un’azione profondamente libera, lontana dall’autorità che ha un valore unicamente sociologico e non spirituale.
Da un punto di vista generale, è opportuno chiarire che l’idea di una filosofia filocalica rientra nell’ambito della Libertà e del Mistero, mentre la filosofia del mondo rientra nell’ontologia ingannevole della psichicità, vale a dire che è permeata solamente da fenomenologia.
La libertà è atto, non oggetto di conoscenza; se fosse conoscenza sarebbe un determinismo filosofico, ma essendo atto libero di rivolgersi a Dio, sorpassa le filosofie del mondo, per incontrare la originaria Libertà Iniziale. Ecco perché la filosofia deve diventare filocalica attraverso un Nuovo Linguaggio che sarà donato al tutto il mondo.
La Libertà di Dio ama e desidera la libertà dell’uomo.
Le due libertà si avvicinano perché Dio attende dall’uomo sempre un atto di forza, un’energia libera di voler sorpassare tutta la dogmatica filosofica ed ermeneutica, rendendosi pazzo al mondo e saggio a Lui.
La società distopica è una società prettamente deterministica, scientista e mondana che non offre afflati di libertà, ma forme “libertarie” che mascherano altrettante ideologie liberticide e nemiche della Vita, che simulano la Vera Libertà unificatrice che avviene nell’Ordine Creativo.
La Volontà di Amore di Dio porta, attraverso la Vergine Increata, il sangue della Sapienza che si dona a tutte le cellule del corpo umano. Le cellule del corpo umano gioiscono nella conoscenza dello Spirito Immacolato che la TriUnità ha donato nel Volto di Maria, che è la Prima Sede della Sapienza Immacolata creata dal principio.
Il v. 22 del capitolo 8° dei Proverbi dice: “Il Signore mi ha creato come inizio della sua attività, prima di ogni sua opera, all’origine”.
Nel v. 23 precisa: “Dall’eternità sono stata formata, fin dal principio, dagli inizi della terra…Egli fissava i cieli, io ero là; quando tracciava un cerchio sull’abisso, quando condensava le nubi in alto, quando fissava le sorgenti dell’abisso, quando stabiliva al mare i suoi limiti, così che le acque non ne oltrepassassero i confini, quando disponeva le fondamenta della terra, io ero con lui come artefice” (Prv. 8,27-30).
Nel prologo del Vangelo di Giovanni dice bene chi sia questa persona che collaborava con Dio nell’essere artefice di tutte le cose:
“In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste” (Gv 1,1-3).
Pertanto Dio ha creato attraverso la Sua Sapienza. La Sapienza creata ha il Volto di Maria che è infatti definita sedes sapiantiae, perché sin dall’inizio questa Sapienza doveva venire sulla Terra per riprendere le antiche sapienze terrene e metterle a disposizione della Sapienza Creatrice per farla divenire Madre del Verbo. Il Verbo, nato bambino, nella carne e nella Sapienza di Maria, ha dato vita alla Nuova Creazione che è stata la realizzazione del Perdono per l’umanità attraverso il sacrificio dell’Agnello che è il Germoglio dell’acqua di vita donata come Luce al mondo.
L’Immacolata Vergine Maria vive pertanto all’interno della Trinità come quarta ipostasi, nel senso che Ella è la sede della Sapienza creata ed increata. Maria è l’Increata, Volto del Perdono di Dio, perché nell’Amore del Padre per la Sapienza, il Padre ha potuto creare tutto l’Universo, nell’Amore del Figlio, sede della Sapienza Materna e Paterna, Cristo, Figlio dell’uomo, ha potuto donare la Via stretta agli gli uomini che preferiscono la Luce alle tenebre, nello Spirito Santo affinché, come secondo Consolatore ipostatizzato, possa, potrà donare il Nuovo Linguaggio all’umanità per far comprendere l’immensità dell’Amore della TriUnità, nell’Amore della Madre, Sede della Sapienza (umana e Divina) che si dona, come Sapienza, agli uomini amanti della Sapienza.
Nella relazione tra le Ipostasi pertanto avviene che:
Il Padre desidera.
Il Figlio agisce secondo ciò che il Padre desidera per la salvezza dell’umanità.
Lo Spirito Santo dona il Linguaggio voluto dal Padre e dal Figlio che è la realizzazione della opportuna conoscenza Sapienziale come Consolazione per coloro che sono schivati dal mondo, perché non in linea con le fantasticherie folli del Principe del mondo.
Lo Spirito Santo difende i suoi nemici, e chi tocca lo Spirito Santo muore, perché il Paraclito è Spirito di Giustizia e la Sua Giustizia è in cammino perché non permette che venga ostruito il canale della Vita Sapienziale che la persona libera desidera cogliere.
L’urgenza pertanto di una filosofia filocalica è la volontà di creare le condizioni per una perfetta liberazione delle coscienze oppresse dalle varie volontà di potenza, che sono linguaggi del mondo in lotta contro il Linguaggio donato da Dio.
La vita spirituale è una vita creativa, vasta, ineffabile, immensa dove l’uomo abbraccia tutte le aspirazioni che si rivolgono verso Dio; per questo essa è infinita e la Grazia della Rivelazione è partecipata attivamente dall’attività paraclitea. La chiesa non ha voluto specificare in modo corretto la natura dello Spirito Santo, considerandolo alla stregua di un mero mito filosofico e teologico che non ha volto.
Basandoci sul fatto ineluttabile che il Cristianesimo è una creazione continua come si può affermare che la terza Ipostasi non abbia avuto o non possa avere un volto?
Il Mistero primario della vita viene spiegato proprio dal secondo Consolatore che Gesù ha annunciato ed in un certo senso si ha anche qui una visione Trinitaria.
San Giovanni Battista come profeta, annuncia Gesù Cristo.
Gesù Cristo come Figlio dell’Uomo annuncia il secondo Consolatore.
Il Secondo Consolatore è Colui che spiegherà i Misteri della Vita della Trinità, annunciando il nuovo Linguaggio Bambino che porta alla Ri-Creazione.

BY IL SEPARATORE
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- 1 Cfr. N. Berdjaev – Filosofia dello spirito libero – Pag. 130 Ed. San Paolo 1997 “La personalità umana è immortale non già perché l’anima sia sostanziale, o perché un pensiero coerente sulla natura umana esiga l’immortalità, ma perché la vita spirituale è vita teandrica, perché esiste Cristo come fonte di vita eterna”.
- 2 Cfr. Vangelo di Giovanni 21,22 “Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa?”
- 3 Cfr. N. Berdjaev – Filosofia dello Spirito Libero – Ed. San Paolo 1997 pag. 137 – “La natura dello Spirito Santo, da un punto di vista dogmatico, non ha conosciuto nella coscienza ecclesiale una sufficiente esplicazione.”
- 4 Sulla Donazione di Costantino falsamente attribuita e falsificata (De falso credita et ementita Constantini donatione[1]) è un discorso di Lorenzo Valla scritto nel 1440 per confutare l’autenticità della cosiddetta “Donazione di Costantino“: secondo il documento, l’imperatore Costantino I, o per la sua conversione al cristianesimo o perché guarito dalla lebbra grazie a Papa Silvestro I, decise di donargli la giurisdizione sui territori dell’impero romano d’occidente. Il testo fu pubblicato nel 1517, con una dedica provocatoria indirizzata a Papa Leone X, dall’umanista tedesco protestante Ulrich von Hutten[2]. A causa del pericolo che rappresentava per il potere temporale della Chiesa, nel periodo della Controriforma il trattato fu inserito nell’Indice dei libri proibiti nel 1559.[3]
Il trattato è composto da 100 paragrafi divisi in 30 capitoli, ognuno riguardante una determinata tematica. Analizzando il documento della donazione ed applicando varie tecniche di analisi linguistica su di esso, Valla ne denuncia la falsità, dimostrando che, a causa di alcune locuzioni latine anacronistiche, era stato scritto nell’VIII secolo d.C., 400 anni dopo il regno di Costantino. L’umanista conferma così che la Chiesa, che per secoli ha utilizzato quel documento per giustificare il proprio potere temporale e rivendicare privilegi nei confronti dell’Impero in realtà non ha alcun diritto di possedere territori. Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Sulla_Donazione_di_Costantino_falsamente_attribuita_e_falsificata - 5 Cfr. N. Berdjaev – Verità e Rivelazione – Ed. Rosemberg & Sellier 1996 – pag. 86 “Noi non possiamo parlare veramente di Dio e delle Sue relazioni con l’universo che tramite il linguaggio dei simboli; tale proposito non può compiersi che attraverso una simbolica dell’esperienza spirituale esistente”.