Boris Johnson, l’uomo che porterà UK finalmente al Brexit (ehm, ci credo quando lo vedo!), un premier britannico che impareremo ad amare e apprezzare (ne spara una al giorno, divertimento assicurato), troppo simile a Trump (infatti in passato ci sono state acredini tra i due e non se le mandano a dire), una comunicazione ortodossa fatta di gaffe, battute pesanti. Uno che odia seriamente il politicamente corretto. Eccessivo come i suoi capelli. Celebre per i suoi exploit, alcuni naturali e altri molto cercati, amato da un certo ceto popolari che ha votato per il ‘Leave’. Impossibile non notare certi paralleli con Donald Trump. Di se stesso ha affermato che è fiero delle sue gaffe e che “molto spesso le gaffe finiscono per essere la verità senza abbellimenti“.

Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Boris_Johnson (riassumo): “nato a New York da una benestante famiglia britannica di religione anglicana e di origini inglesi, turche ottomane, russe, ebraiche, francesi e tedesche, … per molto tempo è stato in possesso anche della cittadinanza statunitense ottenuta per nascita. È laureato in Lettere classiche presso l’Università di Oxford. Nel 2006, non ritenendo corretto mantenere un doppio passaporto per un politico, aveva comunicato la sua intenzione di rinunciarvi; tuttavia, in un’intervista concessa a David Letterman nel 2012 affermò di avere ancora la doppia cittadinanza e aggiunse con ironia: «Tecnicamente, potrei diventare presidente degli Stati Uniti». La rinuncia alla cittadinanza statunitense è stata da lui attuata nel 2016. … Durante gli anni in cui ha vissuto a Bruxelles ha studiato alla scuola europea, poi a Eton e a Oxford”
Lo accompagna la fama di fedifrago, i tabloid inglesi ci campano alla rande col gossip e spesso hanno parlato delle sue avventure extraconiugali. Avendo studiato a Bruxelles speriamo che abbia conosciuto il metodo italiano, dove l’elettorato se ne frega alla grande della vita privata dei suoi rappresentanti, ma non so se in UK i puritani si sono ammorbiditi così tanto.
Ricordiamocelo, ha promesso di far uscire UK dalla UE ”a costo di morire” entro il 31 ottobre, gli USA non aspettano altro e lo appoggeranno in modo incondizionato, è stato accolto con favore da Nigel Farage. Dal Telegraph si apprende che Farage gli ha suggerito di indire il prima possibile le elezioni anticipate nel Regno Unito, da parte sua offre un patto elettorale di desistenza per avere alla Camera dei comuni una maggioranza stabile e un veloce Brexit.