Il mercato della droga è sempre stato redditizio purché rispettasse due condizioni:

– scarsità artificiale della droga provocata o con divieto di accedere a quel mercato, oppure creando un monopolio di quel mercato come nel caso di moneta, farmaci o energia.

– che il drogato sia dipendente. 

Se il drogato non fosse dipendente non sarebbe un drogato. Ma come faccio ad ottenere un cliente dipendente?

Anche qui ho due vie, o riesco ad illuderlo della necessità del mio prodotto -come per esempio una medicina, una sostanza, uno stato socialista o qualsiasi altra religione, oppure lo obbligo ad usare solo il mio prodotto precludendogli la possibilità di sceglierne altri o impedendogli di non sceglierne nessuno, come per esempio un VACCINO, una moneta o un qualsiasi “servizio” statale.

Va però detto che nel caso di ‘dipendenza obbligata’ non siamo in presenza di un vero e proprio drogato ma di qualcuno costretto a drogarsi per volontà di altri, si tratta di persone perfettamente sane ed equilibrate che rifiutano una dipendenza o una droga, dissentono e si ribellano, sono dissidenti ribelli e sono perfettamente sani, sia fisicamente che psichicamente.  

È curioso che lo stato formalmente combatta la dipendenza dalla droga, persino da quelle che lui tassa in regime di monopolio come superalcolici, gioco d’azzardo o tabacco.

Al contrario non lo fa assolutamente per altre droghe che sempre lui fornisce, prima fra tutte abbiamo visto la moneta, o la sicurezza, la fiducia, l’informazione, la sanità, o farmaci che solo lui autorizza. 

Ancora una volta salta all’occhio quanto lo stato sia incoerente ed ipocrita, non c’è una logica nel ritenere lo stato indispensabile o utile e men che meno nel ritenerlo morale. 

Dalla nostra abbiamo che la formidabile tempesta in bicchier d’acqua cui stiamo assistendo di questi tempi sta mettendo sempre più in discussione sia la legittimità, la bontà e sia l’utilità dello stato.

Sempre più “drogati” si stanno disintossicando perché quelle droghe non fanno più effetto o perché finalmente ci si accorge che sono superflue e dannose per la propria crescita personale e salute psicofisica. 

Ed è a questo punto che lo spacciatore va in affanno, si sente debole, perso, capisce che il cliente sta scappando, capisce che si è rotto un equilibrio e si gioca il tutto per tutto: se prima eri tu che in qualche modo volevi drogarti, ora che non sei più disposto a farlo è lo spacciatore che cerca di obbligarti!.

Ma ormai è tardi. 

Se entri autonomamente e consapevolmente nella fase di disintossicazione è impossibile che qualcosa o qualcuno possa farti cambiare idea, neanche il ricatto o la paura, ormai sei al di sopra e sei molto più forte dello spacciatore, sei passato ad un livello superiore ed è un percorso a senso unico nel quale puoi solo progredire e non più regredire.

Igor Sibaldi lo definirebbe il fenomeno della ‘speciazione’, sarebbe il modo in cui si formano le nuove specie che riescono a trovare energia e determimazione per staccarsi dalla specie madre.

Le nuove specie altro non sono che individui singoli che deviano, si evolvono autonomamente, si staccano dal gruppo, cercano un proprio equilibrio e proprie risposte a domande che se poste nel vecchio gruppo provocherebbero fastidio ed esclusione.

Raggiunta questa fase e passati di livello si riprende a rapportarsi con altri individui, ma si è diventati molto più umani e selettivi. 

Umani perché si cercano rapporti più profondi, puliti, perché ci si applica maggiormente a conoscere la persona che si ha di fronte, non ci si ferma alla superficie e si è molto più selettivi perché riconoscendo meglio le persone marce dentro, cattive, aride, stupide, deboli o dipendenti le si esclude completamente dalla propria nuova vita.

Ne consegue che i nuovi acquisti, come livello di evoluzione, sono molto simili tra loro ed è a quel punto che si ha una nuova specie. La nuova specie è solo conseguenza di profonde evoluzioni individuali.

È ipotizzabile che la spinta di base sia un istinto di conservazione unito ad un istinto di miglioramento della specie dei disintossicati.