Roma, 23 febbraio 2020
Avemo vinto, poppolo! Er poppolo bue! La Brecsit dirompe la struttura funebre e totalitaria dell’UE! E da dove traspare questa rivoluzione, signori miei? Perché il sottoscritto non se n’è mica accorto di tale sottosopra …

Ma dal passaporto, ovvio, cioè dalla massima espressione della libertà del poppolo inglese, simbolo dell’indipendenza, della fierezza e, anche, se permettete, a ben guardare, dell’anima dei mortacci nostri … ché un poppolo più bue di noi non si trova! Stretto fra il coglionavirus e il campionato di calcio, l’Italiano, ormai Europeo, ormai niente, non presta soverchia attenzione allo svolgersi umoristico della propria esistenza futura – esistenza che non si conterà in anni o decenni, e nemmeno in secoli, ma secondo la linea comatosa dell’eternità. E com’è composto tale passaporto, il passaporto di Boris Johnson, blu stavolta, in odio al bordeaux pregresso dei tecnici vampiri di Bruxelles?

Dalla consueta diarchia: usura e politicamente corretto.

L’usura: Sui passaporti not made in England, ma a Tczew, Polonia “… il Mail on Sunday riporta infatti come gli operai … nella Polonia nel nord sono pagati soltanto 400 sterline al mese, nonostante i turni spesso massacranti da 12 ore e nonostante il salario medio di un operaio nel Paese dell’Est Europa, per lo meno in campo manifatturiero, sia di 745 sterline mensili. Secondo il settimanale inglese, diversi operai hanno già lasciato il loro lavoro, mentre un altro si è lamentato delle condizioni di lavoro, talmente pessime che sembra di essere in una prigione“.

Il politicamente corretto: “Burgundy passports to be phased out over the first few months. New manufacturer Gemalto to start issuing navy blue passports. These new passports are said to be the most technologically advanced in the world and add features such as a polycarbonate data page and the holder’s data duplicated on an electronic microprocessor. The Home Office is also aiming for the new passports to be carbon net-neutral, through projects such as tree planting to offset carbon emissions during the manufacturing process“. Notare le pagliacciate ecologiste, prego … alberi … carbon net-neutral … un passaporto una begonia … un passaporto una begonia

…E a cosa mira la doppia gamba usura-polcor: al controllo, ovvio. Alla stabilizzazione coatta dell’umanità in una condizione di sospensione morte-in-vita. Anticipata non dal re dell’horror George Romero, ma dal pensatore cristiano Thomas Stearns Eliot, seguace, a sua volta, assieme al canaglione Ezra Pound, di Dante Alighieri (“… venìa sì lunga tratta/di gente, ch’i’ non averei creduto/che morte tanta n’avesse disfatta“). D’ogni cosa (microprocessori, lettori ottici e incorporei attenzionatori di dissidenti) si occuperà la Gemalto, World Leader in Digital Security. Siamo a un cambio di passo epocale? No, vi rassicuro. Qui non si passa dall’Alto Medioevo all’Anno Mille; questo è un mutamento definitivo. Non muore una civiltà, ma l’intera civiltà umana. Attizzando le ultime religioni fra di loro (l’Islam!), annientando i fondamenti del vivere comune, ridicolizzando la normalità tramite un’esaltazione dell’anormale paludato da bontà.

Sapete da dove ho tratto la prima citazione? Da “Repubblica”. “Repubblica” che, al solito, finge la riprovazione contro Boris Johnson … come a dire: c’è ancora una dialettica politica, uno scontro … giusto per prendervi per i fondelli un altro pochino … la seconda citazione è da Wikipedia. Significa, stavolta: le verità sono esposte in evidenza … se non comprendete nemmeno questo …
Ci aspetta l’eternità, la poltiglia, la putrefazione all’ultimo stadio. Solo a pensarci mi si blocca il respiro … E, come fece dire Gioachino Belli al personaggio d’un suo sonetto, oppresso da un’altra eternità, quella cristiana della dannazione: “Sta cana eternità dev’èsse eterna!“.

Pubblicato da Alceste Link articolo originale https://alcesteilblog.blogspot.com/2020/02/passaporto-per-leternita.html