Ischia

Della tragedia di Ischia ne hanno parlato abbondantemente tutti i media, quindi non mi dilungherò su questioni tecniche.

Quello che nessuno dice è che si approfitta, come al solito, di una tragedia per puntare il dito contro il proprio nemico politico. In particolare, il PD ne ha approfittato, parlando di colpa dell’abusivismo e dei condoni, per dare un colpo al centrodestra, che in passato ha promosso ben 2 condoni, e uno a Conte, il cui primo governo, quello con la Lega, aveva approvato un condono proprio per Ischia.

Diciamo subito che appare evidente che l’abusivismo, e il relativo condono, con Ischia c’entra relativamente. I fatti dicono che un costone del monte che sovrasta Casamicciola è franato riversando detriti sull’abitato sottostante. La frana non è dipesa dall’abusivismo ma dalle piogge abbondanti e dal dissesto idrogeologico causato dall’incuria del territorio. L’ultimo intervento per tenere in sesto il costone franato recentemente è stato effettuato nel ’36, in piena epoca fascista. Un sistema di terrazzamento che ha permesso di evitare frane e smottamenti. Dopo un intervento di manutenzione fatto nel lontano ’49, tutto è stato lasciato all’incuria, e il sistema di terrazzamento si è naturalmente usurato perdendo la sua funzione originaria.

Le vittime conseguenti alla frana, invece, sono responsabilità dell’abusivismo, perché una parte degli edifici crollati sotto la furia degli elementi, era abusivo, e in quel punto, pericoloso perchè passaggio obbligato per i detriti staccatisi dalla montagna, non dovevano proprio essere costruiti.

Ma perché esiste, soprattutto al sud, questo fenomeno dell’abusivismo edilizio? Lasciando da parte la questione socio-culturale per cui al sud, salvo il periodo aureo della dominazione normanno-sveva, lo Stato è sempre stato percepito come un oppressore, strumento di vessazione contro il popolo da parte dell’invasore straniero (francesi, aragonesi, spagnoli, piemontesi), per cui la sfiducia nello Stato ha indotto spesso il popolo a fare da sè anche contro le direttive statali, l’abusivismo edilizio è causato da due fattori:

La burocrazia infame e bizantina che complica tutto e costringe il cittadino a un odissea infinita per ottenere permessi necessari per costuire, ampliare, modificare

Tasse e balzelli con cui lo stato usa “fare cassa” sulle esigenze dei cittadini.

Questo micidiale combinato disposto, unito al fatto che nonostante la pletora di leggi, vincoli, divieti e norme che regolamentano l’edilizia (o più probabilmente proprio per essa), lo stato non è capace di far rispettare le norme che esso stesso impone, favorisce a dismisura l’abusivismo. Ovviamente, non essendo intervenuti mai, i decenni, la situazione è diventata ingestibile. Per questo i governi di centrodestra, di solito più pragmatici, hanno fatto i condoni. Lo scopo, oltre naturalmente il bisogno endemico di rimpinguare le casse bucate di uno stato bulimico, è quello di azzerare il contenzioso tra cittadini e stato e ripartire da zero. però, anche se riparti da zero ma non fai rispettare le norme da quel momento in poi, la situazione degenera rapidamente. Ma perchè non si fa mai nulla?

Da un lato, nessuno vuole prendersi la briga di eseguire interventi drastici e impopolari come l’abbattimento degli edifici abusivi giudicati impossibili da sanare, dall’altro c’è sempre un conflitto di attribuzioni tra i vari enti dello stato su chi compete cosa, quindi si genera un ignobile scaricabarile che non porta da nessuna parte.

E poi diciamocela tutta: l’abbattimento degli edifici abusivi ha un costo notevole che nessuno vuole affrontare. Non lo Stato, nè le regioni, tantomeno gli enti locali sempre in affanno dal punto di vista economico. Abbattere gli edifici costa, rimuovere e smaltire i detriti costa ancora di più. E poi generi una marea di senzatetto a cui dover trovare una sistemazione. Non si riesce a trovarla per tutti i terremotati, nemmeno a distanza di anni e anni, figuriamoci per gli abusivi.

A chi punta il dito contro l’abusivismo dicendo che bisogna fare questo o quello, sarebbe opportuno ricordare che dopo anni e anni di governo, loro stessi non sono stati capaci di fare una mazza, ma all’opposizione sono sempre tutti bravi a trovare soluzioni. Avete pensato subito al PD? Ma dai, che strano!

Contante e POS

Giorgia Meloni doveva ancora ricevere l’Incarico dal Presidente della Repubblica, che già piovevano feroci critiche da parte dell’opposizione.

Come si faccia a criticare ciò che ancora non è lo sa solo il PD, sta di fatto che possiamo stare tranquilli che qualsiasi cosa farà il governo, indipendentemente dal fatto che si tratti di cose fatte bene o male, fioccheranno feroci critiche da parte degli esponenti del PD e loro fiancheggiatori, sui social, sui media e ovunque ci sia una platea da “catechizzare”.

Ovviamente si tratta di critiche perlopiù strumentali. Basta ricordare la polemica sull’abolizione del Reddito di Cittadinanza operata dal PD, quello stesso PD che votò contro l’istituzione del RdC durante il governo Conte 1.

In questi ultimi giorni, le polemiche si sono focalizzate sull’aumento del limite sull’uso del contante e sull’abolizione dell’obbligo di accettazione di pagamenti col POS da parte degli esercenti per cifre inferiori ai 60 euri.

“Il governo favorisce l’evasione e impone l’obbligo di usare il contante” dichiarano alcuni.

Ma le cose stanno veramente così? Direi di no. L’evasione, con questi provvedimenti, c’entra poco o nulla. Vogliamo credere davvero che il problema dell’evasione in Italia sia causata dal bar che fa pagare il caffè in contanti?

Il nero, le trassazioni illecite sono causate dalla criminalità organizzata, attraverso il traffico di droga, la prostituzione e le infiltrazioni mafiose nelle opere finanziate dallo stato. E lì il limite al contante o al pagamento col POS non può nulla.

Chi evade, o elude, lo fa per grosse transazioni finanziarie che non vengono fatte certo coi contanti ma con transazioni bancarie. L’Europa stessa tollera non solo paradisi fiscali tipo Montecarlo, Liechtenstein, Lussemburgo, ma favorisce anche lo spostamento delle sedi fiscali di grosse aziende in paesi, tipo Olanda e Irlanda, con i quali le aziende suddette non hanno nulla da spartire. Oppure non fa nulla per far pagare le giuste tasse ai colossi come Amazon, Facebook ecc. ecc. Per non parlare di tutte le scappatoie legali che le grandi aziende possono usare per pagare, legalmente, molte meno tasse di quante ne dovrebbero pagare.

Ma il problema è il bar, o il salumiere, che spesso evadono per ragioni di mera sopravvivenza.

No, il problema non ha nulla a che fare con l’evasione fiscale, ma tutto con la volontà di imporre un controllo capillare e totale sulla vita socio-economica del cittadino. Il cittadino tramite l’abolizione del contante, che è l’obiettivo che le elite vogliono imporre, sarà totalmente schiavo del controllo da parte di una vera e propria dittatura tecnologica che potrà, tramite il controllo del conto in banca che a questo punto non è più davvero del cittadino ma dello stato, bloccare la disponibilità del proprio denaro al cittadino che non rispetta gli obblighi di stato. I provvedimenti del governo Meloni vanno nella direzione di dare almeno un piccolo segnale, un principio secondo cui il contante, e quindi la libertà di disporre a proprio piacimento del proprio denaro, non deve essere cancellato.

Guerra e Pace

La guerra in Ucraina è in una fase di stallo. Dopo le conquiste russe nella prima parte del conflitto e la parziale riconquista ucraina nella seconda, l’inverno ormai incombente impedisce di eseguire operazioni militari via terra, quindi, di fatto, siamo in una situazione di stallo.

I russi ne approfittano per portarsi avanti con il lavoro bombardando città, infrastrutture, centrali energetiche, per fiaccare la resistenza ucraina.

Ovviamente tutti coloro che “fanno il tifo” per l’Ucraina gridano allo scandalo. “Putin è un terrorista, un assassino, un genocida perchè vuole ridurre alla fame e al freddo l’intero popolo ucraino!”, esclamano i sedicenti difensori della libertà.

Ma benedetti ragazzi, questa è la logica della guerra. Voi, con la tattica di armare l’Ucraina, state prolungando la guerra, e con essa tutte le atrocità che la guerra comporta.

Nella Seconda Guerra Mondiale non è forse vero che, per indurre i propri nemici alla resa, gli alleati hanno bombardato a tappeto città, popolazioni, infrastrutture, causando centinaia di migliaia di morti? Ma le città italiane bombardate a tappeto, da chi furono rase al suolo, dai tedeschi o dagli anglo-americani? Senza considerare che l’Italia aveva già firmato l’armistizio, quindi le bombe sulle città italiane erano destinate ai tedeschi. Ma la popolazione civile è stata quella che di più ne ha patito le conseguenze.

Per non parlare dei bombardamenti a tappeto in Iraq e Afganistan. E ora si scandalizzano che i russi facciano la stessa cosa? Ma questa è ipocrisia!

Chi invoca la pace viene additato come “pacifinto” perchè in realtà vuole solo vittoria di Putin. Ma ovviamente i tifosi dell’Ucraina non si sognano di dire che il loro obiettivo è la totale sconfitta della Russia, costi quel che costi. Non dicono che è inevitabile che se si sceglie di continuare la guerra i bombardamenti e i morti tra civili e non aumenteranno a dismisura.

Solo Calenda, involontariamente e in maniera maldestra (come spesso gli capita su Twitter) ammette che l’obiettivo non è la pace ma la sconfitta della Russia

Eppure dovrebbe essere esattamente il contrario: i tifosi di Putin dovrebbero volere la continuazione della guerra, non la pace, perchè così Putin si pappa l’Ucraina e dà una bella mazzata alla NATO, giusto? Invece pretendere la pace, ora, con l’intesificazione dell’azione diplomatica, significa costringere Putin a fermarsi, ammesso e non concesso che il vero obiettivo sia la conquista dell’intera Ucraina, cosa che non credo affatto (come è una autentica cazzata dire che se non viene fermato in Ucraina Putin arriva fino in Portogallo). Se la guerra finisce ora Putin si deve fermare, l’Ucraina rimane indipendente e la libertà dell’Europa rimane intatta. Basterebbe riconoscere la Crimea alla Russia, Dombass stato autonomo sul modello del Kosovo, Ucraina fuori dalla NATO ma libera di entrare in UE (per quello che frega a Putin) se vuole.

Ma, a costo di ripetermi, l’obiettivo è rimuovere l’ostacolo costituito dalla Russia verso il totale dominio del mondo da parte dei soliti noti.