Per Trump, e con lui quello che rimane della Democrazia Liberale in USA e in Occidente,  le cose si fanno sempre più complicate. Gli ultimi giorni di campagna elettorale, le ultime curve, si fanno sempre più difficili. Se non il Pordoi o lo Stelvio poco ci manca. Un ciclista affaticato dagli innumerevoli tornanti che sono stati i quattro anni della sua presidenza, con tutto e tutti contro – nel 2020 anche il virus cinese –  e che, sulle ultime rampe di salita, sembra avere smarrito la lucidità necessaria per lo scatto decisivo.  

Un buon numero di commentatori di destra, negli ultimi giorni, hanno gettato le mani avanti. Un poco per affermare “io l’avevo detto”, un pò forse, per compiacere i nuovi padroni del vapore in arrivo.  Di Ambrose Evans-Pritchard (Daily Telegraph) o Peggy Noonan (WSJ) poco mi sorprende. Rimango più scosso dalla analisi su Bloomberg dello storico ed economista  Niall Ferguson che nel 2016 aveva appoggiato Trump: https://www.bloomberg.com/opinion/articles/2020-10-04/the-electoral-antidote-to-america-s-fevered-delirium-under-trump.

Anche le trasmissioni radio/podcast dell’icona della destra americana, Michael Savage, sono sempre pìù rade e sconsolate https://michaelsavage.com/ . Uno stanco e malato  Michael parla di una America che non c’è più,  nella quale lui non si riconosce più. Soprattutto  di una America del merito e della libertà di espressione  che, secondo lui, non ritornerà mai più. Parla apertamente di una èlite ebraica tutta dalla parte Dem che sta consegnando il Paese allo estremismo politicamente corretto, proprio come fecero i suoi nonni negli anni trenta con i nazionalsocialisti.  Dice di stare facendo le pratiche per riacquistare la cittadinanza austriaca della nonna. E’ solo lo sconsolato lamento di un vecchio guerriero di cento battaglie che vede il profilarsi di una sconfitta decisiva proprio nell’ultimo scontro della sua lunga vita?

Perché tutto questo pessimismo e scoramento da parte della destra? Specialmente in un Paese dove l’affluenza alle urne della propria base è cardine indispensabile di ogni vittoria elettorale. Dove sondaggi positivi (forse assai drogati dai media), mail-in ad ampio raggio e appelli social  probabilmente mobiliteranno la base della sinistra Dem fino all’ultimo diciottenne?

Il problema sono i sondaggi negli Stati decisivi (toss-up States). Sondaggi, che essendo tanti e di tanti colori politici, forti delle correzioni apportate ai modelli statistici dopo la debacle del 2016 e l’azzeccarci del 2018,  in molti ritengono abbastanza affidabili. Sondaggi che danno Trump con un trend negativo, al contrario del 2016 quando, invece, era il forte vantaggio di Hiillary che si stava assottigliando. Sondaggi che danno Trump con ritardi attorno ai 3-7% in Florida, Pennsylvania, Michigan, Wisconsin, Arizona, ma anche North Carolina e Iowa, stati considerati sicuri per i Reps fino a qualche mese fa. 

Anche i precedenti storici elettorali sono sfavorevoli. In una elezione contesa, al presidente in carica, in un periodo di crisi, di solito viene preferita la novità. Vedi le sconfitte di Carter nel 1980 e di Bush padre nel 1992. I Dems sono stati bravi nel dipingere Biden-Harris come la novità e un poco novità sono. Il remake di un lunghissimo film già visto in Europa il secolo scorso.

Ma vediamo in dettaglio le ragioni di questo pessimismo analizzando la mappa elettorale. Nel 2016, come vedete di seguito,  l’elezione si decise per un pugno di voti in 6 Stati, dove i margini di vittoria, tra milioni di elettori, furono sotto 1,5%: MI, NH, PA, WI, FLA e MN. Trump perse per un soffio in NH e MN ma vinse, sorprendentemente per i sondaggisti, sempre per un soffio, in PA, MI e WI. Alla fine 306 grandi elettori per Trump e 232 per Clinton.

Di seguito è la mappa del 11 ottobre di RealClearPolitics www.realclearpolitics.com, dove i voti elettorali in bilico – toss-up – sono  187.   I voti dati per certi ai Dems sono 226 e quelli certi Trump sono 125. Anche Texas e Georgia, stati fino a qualche mese fa dati per sicuri GOP, danno sondaggi dove il divario tra i due schieramenti è sotto il 5%-10% e quindi sono considerati toss-up.  Nella maggioranza dei toss-up i sondaggi danno Biden in vantaggio significativo.

Credo che alla fine, stati fondamentali come il Texas e la Georgia finiranno nella colonna Trump. Secondo me, una mappa toss-up più realistica è quanto sotto.  Anche North Carolina, Iowa e Florida alla fine probabilmente finiranno a Trump. La Florida è piena di latinos benestanti e pensionati bianchi. Quindi, secondo me, 247 a 232 a favore di Trump. Mancano però i veri toss-up, i 59 voti di 4 Stati: PA, AZ, MI e WI. Questi 4 Stati decideranno l’elezione e qui la salita si fa tremendamente dura per Trump. In tutti e quattro gli Stati Trump è in significativo svantaggio e ne deve vincere almeno due di questi Stati di cui uno è il MI o la PA.  E in MI e PA i sondaggi sono bruttini. I governatori e la legislatura di MI e PA sono a controllo Dems, hanno permesso il voto mail-in ed i grandi finanziatori miliardari Dems hanno canalizzato centinaia di milioni di dollari sulla loro macchina elettorale in questi stati. Vincere in MI o PA sarà tremendamente difficile, è un’erta molto ripida.

La notte del 3 novembre le prime notizie dovrebbero arrivare dagli exit poll e dai primi risultati delle contee dei pensionati, nel centro e nord della Florida. FLA che è a controllo Repubblicano – il governatore DeSantis – e dove saranno lenti a contare, ma non dovrebbero esserci grossi brogli. Qui, in FLA, se Trump non ha un discreto vantaggio, cioè non mantiene bene l’elettorato anziano, è game over.  Senza una discreta vittoria in FLA, aspettare i mail-in ritardatari di MI e PA, contare per giorni e verificare i brogli diventa abbastanza inutile. 

Senza la Florida e la Pennsylvania (o Michigan) e Arizona (o Wisconsin), benvenuti nella Nuova America, l’America della Diversity, di Twitter e senza statue di Colombo nei parchi!   Forse allora avrà finalmente ragione mia madre che continua a dire da una vita che Colombo fece un grande errore quando scoprì l’America. Avesse lasciato che Sioux e Comanches si scannassero tra di loro…