Questa sera sono in vena di chiacchiere, e, come al solito vi racconto una storia.

E’ quello che facciamo noi, noi che scriviamo, intendo: raccontiamo storie. Non pensate che sia facile, noi piccoli imitatori dei grandi non possiamo fare altro che giocare con le parole, con i concetti, con la retorica persino (qualcuno se lo ricorda?). Tanti anni di pessima scuola hanno fatto dimenticare a quasi tutti quanto sia bello titillare i concetti, vezzeggiare le frasi, usare le tecniche più astruse, sapere la differenza tra Takete e Maluma. Cose così.

Trovo incredibile è che ci sia ancora qualcuno che sappia la differenza tra Takete e Maluma, al di fuori di certe cerchie di gente che non mi piace. Generalmente sono picoretti, abbraccialberi, marketeer e veganeria varia. Io, invece, che provengo da studi tecnici lo so benissimo, grazie a letture devianti del mio passato. E ne approfitto.

Invece di scrivere “dobbiamo ammazzarli tutti!”, come direbbe il buon padre di famiglia, schiavo del suo stesso buonsenso e non accecato dalle allucinazioni buoniste, parlo di Giardineria, di Erbacce.

Ma i concetti sono gli stessi, solo espressi in modo più elegante. La mente umana è così meravigliosa, così sottile da afferrare il messaggio ugualmente. Se questo non riuscirà ad arrivare a più persone la colpa è solo mia, e del mio patetico modo di scrivere.

Adesso avrete capito il piano dei soliti noti. Dividere il mondo in due. I più intelligenti, la minoranza delle persone in grado di fare qualcosa di utile, dovranno essere istruiti alla maniera Takete, studi tecnici sempre più esasperati e specializzati. Ingegneri capaci solo di progettare un determinato tipo di ponte e softwaristi che conoscono un unico linguaggio e una unica branca del loro lavoro. Non sia mai che conoscano altre lingue al di fuori dell’inglese e che leggano qualcosa al di fuori dei libri tecnici che gli servono.

I creativi, quelli intelligenti e gli “amorfi”, ovvero coloro che hanno bisogno di qualcuno che pensi per loro (gli elettori del PD, ma non solo) riceveranno quella che adesso passa per “istruzione letteraria”. Corsi dove gli si insegna che i turchi hanno costruito Stonehenge (ed erano pure negri), che il femminismo significa il dominio della donna sull’uomo e altre piacevolezze, come l’auto-convincimento che un uomo con l’uccello travestito da donna è una donna.

Non sia mai che costoro osino studiare i classici occidentali, pieni di maschilismo e inspiegabilmente scritti (tutti!) da maschi di razza bianca (ok praticamente tutti, ma le eccezioni confermano la regola a meno che non consideriate Susanna Tamaro un classico occidentale).

E non sia mai che si avventurino nella sterminata letteratura orientale.

Un giorno mia figlia si è dovuta preparare sul Frankenstein di Mary Shelley (ops, una eccezione!), ovviamente in lingua originale. Il libercolo che gli è stato fornito dalla scuola era sospettosamente sottile, io me lo ricordavo più corposo, soprattutto la versione del 1831. Un riassunto, con alcune pagine del racconto e la “traduzione” a fianco. I ragazzi, sia pure di madrelingua (soprattutto quelli) non sono in grado di leggere un libro del secolo scorso… Senza parole.
Vera scuola Maluma, morbida, carezzevole e inutile. Io sono la dimostrazione del fatto che ai tecnici non devi mai far leggere qualcosa di impegnativo: li rovineresti e li renderesti capaci di pensare, di afferrare concetti per loro non impossibili da concepire, ma proprio mai neanche immaginati.

Lo scrivevano pure nel libro 1984, la neolingua, la semplificazione del lessico agiva soprattutto nel rendere alcuni concetti impossibili da concepire.

Se non sai nulla di quello che avviene fuori, se le tue uniche informazioni arrivano dalla teleselezione e dai giornali infestati di puttanazze, beh, crederai a quello che dicono.

Ai creativi e agli stupidi è rivelata la sola, Vera e Unica Verità, quella ufficiale, La verità Buonista e Gretina, tanto per rimanere nell’attualità.

Chi volesse approfondire lo sterminato mondo della mente umana noterà che, dalle ricerche apparirà che gli autistici sono molto meno legati al concetto di Takete-Maluma e alla sua variante Kiki-Bouba (altro interessante esperimento): costoro sono molto meno colpiti dall’effetto “ideastesia”, ovvero l’associazione arbitraria tra effetti sensoriali diversi (forme con colori ecc), ne consegue che “sono molto meno manipolabili”. Malati, quindi, che devono essere curati. Vi lascio qualche link per farvi una idea.

By Nuke il Takete di Liberticida e Ora Zero

Link articolo originale https://liberticida.altervista.org/pianeta-dei-pazzi-modi-di-dire-capziosi-e-carpiati/