Sono le famosissime ‘dieci piaghe d’Egitto’; le punizioni che, secondo il libro dell’Esodo, Jahvhè inflisse all’Egitto per costringere il Faraone ad accordare agli ebrei, guidati da Mosè, il permesso di partire per la Terra Promessa…. credo che quasi tutti conoscano questo celeberrimo episodio biblico almeno dai corsi di dottrina, frequentati in tenera età o, perlomeno dalla immortale trasposizione cinematografica fatta da Charlton Eston

Ma, almeno giudicando dalla maggior parte dei commentatori economici e politici; probabilmente saranno anche la giusta, doverosissima punizione che l’Onnipotente infliggerà, a partire dal prossimo inverno, agli inglesi se, invece di voler tornare
umilmente sui propri passi, proseguiranno fino in fondo nella loro caparbia decisione di riappropriarsi completamente del proprio destino, proseguendo fino all’ultimo nella loro intenzione di abbandonare definitivamente ‘mamma UE’.

Del resto il giornlalista Beppe Severgnini fu categorico l’anno scorso; in un celebre video ci ammoniva su quanto potrebbe accadere a chi decide di lasciare l’euro… (purtroppo https://youtu.be/6RwjOsSFuHQ … questo video non è più disponibile perché l’account YouTube associato al video è stato chiuso. NDR)

Diciamo che, in tutta verità, il nostro cotton fioc nazionale in quell’occasione sia stato a dir poco vago ed impreciso, anche se bisogna necessariamente riconoscergli il fatto che in trasmissione televisiva non si dispone di tempo sufficiente per articolare il proprio pensiero dovendosi necessariamente limitare a riassunti. Però da importante giornalista del Corsera avrebbe avuto comunque abbondante tempo e spazio a disposizione per poterlo fare successivamente, chessò in editoriali e pubblicazioni per esempio. Penso che sicuramente qualche spiegazione in più su quanto accadde e a quale episodio si voleva riferire poteva comunque darla, perché a me risulta che fino almeno fino ad oggi, non solo nessuna nazione abbia ancora abbandonato la moneta unica, ma nemmeno l’Unione Franco Tedesca visto e considerato che, comunque, anche la Brexit da un punto di vista tecnico è ancora da compiersi. Poi magari sarà perché possiedo una percezione dalla realtà molto diversa dalla sua, certo è che se avesse chiarito meglio il suo pensiero in riguardo, anche in un secondo tempo, mi avrebbe tolto l’amletico dubbio veicolando un messaggio del tipo “è troppo costoso essere liberi”.

Conosco invece cosa purtroppo accadde ad una nazione, la Grecia, che è stata costretta dalla Troika a rimanere nell’euro, nonostante i suoi cittadini si espressero in un referendum (anche questo un abuso di democrazia Prof. Monti ?) contro ulteriori misure di austerità per rimanervi. Ritengo comunque necessario non tediare troppo i miei lettori su quanto accadde perché, purtroppo, ampiamente conosciuto e documentato, nonostante la sistematica cover up a dei media embedded a riguardo. Ne sa qualcosa a proposito un certo Sig. (si fa per dire, ovviamente) Federico Fubini che qualche mese fa ammise candidamente di aver nascosto la morte di oltre 700 bambini poiché tale notizia sarebbe stata una clava per i sovranisti.
Tutto sommato anche il suo punto di vista è comprensibile: bisogna salvare l’Unione Europea e la democrazia ad ogni costo, anche venendo meno ai doveri imposti dall’etica professionale del giornalista e, oso dire, della propria coscienza; d’altronde il fine giustifica i mezzi, lo scrisse anche Niccolò Macchiavelli, e per l’Unione Franco Tedesca si può anche tacere impunemente sulla morte di 700 bambini.

Di certo posso affermare che l’avvento dell’euro fu una vera e propria iattura anche per noi italiani, anche se fortunatamente non quanto per i greci; deindustrializzazione e progressiva perdita del valore d’acquisto degli stipendi hanno trasformato un’opinione pubblica inizialmente a dir poco entusiasta dell’Europa e dell’€ (ricordo ancora le scene degli italiani giubilanti che ritiravano dai bancomat le prime nuove banconote trasmesse dai TG il 1 Gennaio 2002, e noto ora il consenso ai partiti euroscettici) in un diffuso e progressivo sentimento di ostilità nei confronti delle istituzioni di Bruxelles al quale non sanno far altro che replicare con slogan, propaganda e cover up; oltre che a misure di austerità sempre più aspre.
Tornando brevemente alla Brexit, tanto per chiudere, non so cosa accadrà ai sudditi di Her Royal Majesty se veramente riusciranno a recidere ogni legame da Bruxelles; mai stato economista e non ho dati precisi. Sicuramente la transizione non sarà indolore per i britannici; di certo lo sarà in misura molto minore dell’austerità imposta da quattro anni ai greci continuare a rimanere nell’€, alla fine come detto qua sopra, finora l’unica piaga d’Egitto vera e propria (la morte dei primogeniti) purtroppo gliela ha imposta non certo il Dio Abramitico ma proprio mamma UE allo scopo di rimanere nella moneta unica. In ogni caso i britannici hanno sempre avuto una maggiore autonomia monetaria che, sicuramente, potrà agire loro da paracadute da conseguenze che invece noi invece purtroppo saremmo comunque costretti a sperimentare nel caso si abbandonasse l’€. La loro economia è molto solida e anche
l’appartenenza al Commonwealth li aiuterà e non poco… d’altra parte alcuni stati europei, come la Svizzera e la Norvegia non sono mai entrati nell’unione né tanto meno hanno intenzione di farlo; eppure non si registrano certo atti di cannibalismo da quelle parti.

Colgo infine l’occasione per rivolgere un invito a Mitt Dolcino e a tutti i lettori: nel caso i britannici dovessero veramente rimanere sprovvisti di carta igienica a causa delle conseguenze della Brexit… potremmo provvedere a riciclare per loro a tale uso le copie invendute di quotidiani come ‘Il Corriere della Sera’ e ‘Repubblica’.

Grunt Von Grunf