L’hanno sentito dire: “Ho creato un mostro”. Era abituato a far ridere, adesso riceve più fischi che applausi in Teatro. il malessere che ha dentro e che lo ha portato ad una critica pubblica senza sconti verso la sua creatura politica, dopo le ultime sconfitte Abruzzo/Sardegna.
Dal quotidiano.net: La “presunzione” ed il “dilettantismo” mostrato negli ultimi tempi proprio da Di Maio, lo ha insolentito fino a farlo sbottare. “Basta, uno dei due è di troppo…” ha detto ad una persona a lui molto vicina dopo l’ennesima ‘rivelazione’ sulle mosse di avvicinamento di “Giggino” alla Lega, cosa che il suo pubblico, quello dei teatri, comprende fino ad un certo punto. E contesta. Lo fischia. Gli chiede conto, dalla platea, degli errori che non sono suoi. Il suo ruolo di Garante, prima, riempiva le poltrone, oggi le fa disertare. Lo insultano anche per strada. Ma, soprattutto, i suoi parlamentari di riferimento, quelli più ‘vecchi’ delle stanze della politica e per lo più legati a Roberto Fico, come Paola Nugnes, lo “massacrano di telefonate” chiedendogli il gesto per eccellenza: “Devi sfiduciare Luigi, fallo!! Per noi il leader dovresti essere ancora tu…”. Grillo non ne vuole sapere. Sarebbe come dichiarare di voler tornare sulla scena politica, da dove è scappato a gambe levate, per contendere a Di Maio la leadership. Di volere, insomma, la ‘rifondazione’ del Movimento. Niente da fare, manco a parlarne. Meglio la fuga. Ma eclatante. Presto, molto presto. Dopo le Europee, per non essere accusato di aver danneggiato il Movimento di Luigi e di Davide. Una porta sbattuta e un altro “vaffa” che vola. L’ultimo.
Il mio giudizio: senza una linea guida che rivaluti e coinvolga i cittadini, tutti quelli che hanno scelto di non appartenere a vecchie ideologie di partito, che vorrebbero un filtraggio della base per evitare nuove divisioni di pensiero, ricordano che il M5S è nato come organizzazione né di destra né di sinistra ma che purtroppo ha trovato consensi appartenenti a delusi da quelle aree. Penso che tutto ciò abbia influenzato negativamente, confuso l’idea di condivisione del gruppo, ciò è dimostrato con le votazioni in Rousseau, separati in percentuale di consenso. Non è un fattore di poco conto. Beppe Grillo contro Di Maio?
Il M5S è ridotto alla stregua di un partito come gli altri. Grillo sta comprendendo la graduale (e definitiva) democristianizzazione dei Cinque Stelle. Se Grillo avesse maturato l’intenzione di creare un altro Movimento – più incazzato dei pentastellati di oggi – pronto ad una vera opposizione al sistema “dura e pura” perché non coinvolgere Alessandro Di Battista? Per me unico paladino di questo sfortunato progetto di democrazia diretta o partecipata. Grillo potrebbe risvegliare l’ala movimentista e protestataria, abbandonata da tempo per quella più istituzionale di Di Maio e Casaleggio simile alle Repubbliche Istituzionali d’altri tempi, ben volute dal nostro Presidente Mattarella. A voi la parola.