I giorni che stiamo vivendo sono, indiscutibilmente, dal dopoguerra, il periodo più buio della Civiltà Occidentale. Mai, dopo la 2GM, si sono addensate tante e tali nuvole allo orizzonte.
Nuvole che hanno origini abbastanza recenti. Per lo più nella prima decade del secondo millennio. Ed il redde rationem non mi sembra lontano, tutt’altro che lontano.

Stiamo vivendo, in Occidente – e per Occidente intendiamo sostanzialmente USA-Canada-UK-Europa – molteplici e gravissime crisi:
- 1) un sistema di democrazia liberale rappresentativa che fa acqua da tutte le parti;
- 2) un sistema economico-finanziario interno che ha rinnegato le sue radici ed i suoi tanti strumenti tradizionali, usati con frequenza e successo da Bretton Woods in poi;
- 3) un sistema economico-commerciale-geopolitico globalizzato che ha disconosciuto il ruolo storico e sovrano della Nazione e delle sue frontiere e delegato funzioni fondamentali a enti amministrativi sovranazionali formate da élite non elette da nessuno;
- 4) un ascensore sociale sempre più bloccato, con pochi piani intermedi (la classe media), inarrivabili piani alti con rendite spesso legate, non al merito, ma a specifici ruoli burocratici ed amministrativi. E sconfinati piani bassi che vivono di sussidi e mance statali;
- 5) un sistema di valori sociali (che partiva dalle tavole di Mosè) oggi ampiamente ripudiato e frettolosamente sostituito da una modernità intrisa di relativismo e miope buonismo;
- 6) un sistema scientifico, che ha servito in maniera splendida l’Occidente dai tempi di Galileo, Newton e Jenner, caduto adesso preda, in qualità ed autorevolezza, di una bulimia di studi scientifici, spesso senza ne capo ne coda, e preda di lobby di esperti foraggiati da big government, big business e big education, in plateali conflitti di interesse;
- 7) un sistema mediatico, la cui indipendenza di giudizio e pluralità, è sempre stato il cardine delle nostre democrazie e nel quale il famoso detto jeffersoniano – ” were it left to me to decide whether we should have a government without newspapers or newspapers without a government, I should not hesitate a moment to prefer the latter“ – risuona ormai sordo e tumefatto, come le statue del suo autore abbattute settimanalmente nei campus universitari statunitensi;
- 8) uno Stato sempre più genitore-padrone, desideroso di soddisfare ogni piccola esigenza dei sudditi e di proteggerli da ogni pericolo, anche il più artefatto, ma al contempo pronto ad arraffarsi sempre più poteri e strumenti di controllo sulle nostre attività, per “il bene comune” e “la sicurezza delle nostra vite”;
- 9) una strategia militare di dètente tra le potenze nucleari, durata oltre 70 anni, figlia delle stragi della 2GM e della guerra fredda, gettata alla ortiche in pochi mesi. Gettata alle ortiche nel cuore della Europa, per motivi del tutto futili. Futili eccetto per i produttori di armi, per i sogni di potenza dei generaloni della NATO e per i produttori di natgas e petrolio americani;
- 10) una strategia geopolitica statunitense completamente folle che, invece di fomentare un dividi et impera tra Cina, Russia, Paesi Arabi ed altri BRICs li sta spingendo gli uni nelle braccia degli altri, pronti ad unirsi creando un nuovo ordine mondiale alternativo, non più basato sul dollaro e sulle istituzioni finanziarie americane.
Le sopra elencate sono solo le criticità principali, le prime che mi sono venute in mente. Ed ognuno di questi temi meriterebbe un libro.
Come ho già avuto modo di scrivere, tutti i sopra citati problemi dello Occidente, sono in gran parte auto inflitti.
Un apparente voglia di suicidio da parte dell’Occidente, con particolare premura al suicidio da parte della UE, che sembra non volersi farsi mancare nulla in termini di problemi auto inflitti.
Eppure si continua sulla stessa strada di questo messianico europeismo, tutti assieme, assieme ai nostri alleati alla Casa Bianca, al Pentagono ed alla FBI.
Tutti assieme di corsa verso il precipizio. I motivi, come abbiamo già avuto modo di disquisire, ci sono ancora in larga parte ignoti.
Un motivo, però, nelle ultime settimane di agosto, sembra essere emerso. Ovviamente la cosa è sfuggita ai media italiani, attenti solo ai parati che sceglierà la Meloni a palazzo Chigi. Ed è sfuggito anche ai crucchi ed ai galletti intenti a prepararsi all’Inverno di Putin.
In America qualcuno ha fatto una mossa molto importante. Il Potere, il Deep State e la FBI hanno fatto una apertura importante ed il gioco che si vuole portare avanti appare adesso molto più chiaro. Ed il vero ed unico tavolo di questa fondamentale partita a carte per il futuro dello Occidente si trova in una città soltanto: Washington DC.
Ripeto, la partita si gioca in una città soltanto: Washington DC.
Il Potere in carica ha aperto la partita.
La FBI – su istruzioni del Procuratore Generale Merrick Garland (Ministro della Giustizia), con pieno avvallo da parte della Casa Bianca, e firma sul mandato di un giudice federale – ha inviato una squadra di 30 agenti in assetto militare a requisire degli scatoloni nelle cantine di Mare-a-Lago.
Fatto mai successo prima nella lunga Storia della Repubblica a stelle e strisce. Mai un ex-presidente era stato oggetto di una perquisizione per una ipotesi di reato, a dire poco, minore (avere in qualche scatolone un documento riservato). Praticamente tutti i documenti che ha in visione un Presidente, in 4 anni di casa Bianca, che qualcosa sia finito durante il trasloco, anche per errore tra decine di scatoloni, in una cantina a Mare-a-Lago è probabilmente inevitabile.
Hillary nel 2016 aveva tenuto sul suo server 30.000 documenti del Dipartimento di Stato, negando anche in principio di averlo fatto, e se la è cavata con un rimbrotto da Comey, direttore FBI al tempo di Obama.
Altro che perquisizione manu militari riservata a Trump.
Stiamo quindi assistendo ad un fatto mai successo prima nella Storia americana. La Polizia federale utilizzata da un Presidente in carica per colpire gli avversari politici. Cose da Venezuela o Iran.
Invero, J. E Hoover, negli anni 50-60, aveva usato la FBI per scopi illeciti, ma non si trattava di manovre politiche ma personali. Hoover filmava le scappatelle dei Kennedy per proteggere la sua poltrona e la sua probabile omosessualità.

La FBI, in questa estate 2022, alla fine ha gettato la maschera.
Adesso si chiama Fascist Bureau of Investigation ed il suo obiettivo è chiaramente conservare il Potere di coloro che attualmente sono al Potere, costi quel che costi, ripeto, costi quel che costi.
I vari Schwab, WEF, Soros e tanti altri oscuri complottatori tanto gettonati su queste pagine, in confronto alla FBI ed al Deep State, sono ben poca cosa.
Come ha dichiarato candidamente Schumer, capogruppo Dem al Senato, riferendosi a Trump che si stava inimicando la FBI e le altre Intelligence Communities: “Let me tell you: You take on the intelligence community, they have six ways from Sunday at getting back at you“ . Confermando che il vero potere a Washington, e nel mondo, è nelle mani dello Stato Amministrativo, del Deep State washingtoniano, come lo definisce spesso Trump.
Ed è un potere terrificante: tecnologico, militare, operativo. Soprattutto se non controllato da un potere politico.
E’ un potere fascista se non controllato da un potere politico.
La prossima mano di questa mortale partita contro il Deep State, di cui la FBI è apice, sarà il giorno 8 Novembre. Speriamo questa volta non sorvolino sui clamorosi brogli elettorali avvenuti nel 2020.