Proseguiamo a osservare le statistiche pubblicate su https://www.istat.it/it/archivio/230897 (20 06 2019)

L’industria ha perduto 275 mila unità rispetto al 2008 nonostante i miglioramenti registrati nel periodo 2014-2018. Nel settore delle costruzioni la crisi dei ritmi produttivi e dell’occupazione è stata particolarmente severa, in dieci anni un saldo negativo di 546 mila unità. I miglioramenti occupazionali sono nel settore terziario. L’occupazione dipendente nelle amministrazioni pubbliche ha subito un calo di 224 mila unità tra il 2008 e il 2013.

” Il confronto tra Mezzogiorno e Centro-nord rispetto ai tassi di occupazione specifici per settore e professione (rapporto tra gli occupati in ciascun settore/gruppo professionale e popolazione tra 15 e 64 anni) riflette le eterogeneità nelle strutture produttive nelle due aree, con una carenza nel Mezzogiorno di occupazione nell’industria in senso stretto e nei servizi alle imprese e un surplus di occupati nel settore agricolo. Nel Mezzogiorno si osserva una relativa carenza di occupazione anche nell’insieme dei settori della pubblica amministrazione dell’istruzione e della sanità, che assorbono complessivamente quasi un quarto dell’occupazione del Mezzogiorno (24,1 per cento contro il 18,9 per cento del Centro-nord), ma hanno un peso molto più esiguo se rapportati alla popolazione, che costituisce il bacino di utenza a cui questi servizi sono rivolti (10,7 per cento contro il 12,5 per cento). La metà del gap occupazionale inoltre riguarda il personale qualificato che, come si è visto, nelle regioni meridionali non è ancora interessato dalla ripresa occupazionale ” https://www.istat.it/storage/rapporto-annuale/2019/capitolo4.pdf
In particolare, la quota di laureati nelle professioni qualificate è aumentata considerevolmente, soprattutto nel quinquennio 2013-2018, quando si registra una ripresa della domanda di lavoro qualificato nei settori dei servizi alle imprese, della sanità, dell’istruzione e dell’industria manifatturiera.

Per maggiori approfondimenti https://www.istat.it/storage/rapporto-annuale/2019/capitolo4.pdf