BY PAUL C. F. – Per secoli le società umane hanno avuto la religione non solo come guida nelle questioni spirituali, ma anche come elemento fondamentale per orientarsi nelle questioni terrene, in tutte le società pre-moderne la distinzione fra religione, etica e legge era molto sfumata se non inesistente, le leggi umane dovevano conformarsi ai dettami della religione, e anche quando non lo facevano nella pratica, lo dovevano fare almeno nella forma. Questa forma mentis ha caratterizzato l’umanità per millenni, poi l’avvento dell’illuminismo, del razionalismo e soprattutto i progressi della scienza hanno spodestato la religione dal vertice della piramide dei valori, relegandola alla sfera privata. Nell’ottocento e nel novecento poi si sono affermate le grandi ideologie moderne, tra cui comunismo, fascismo, scientismo e capitalismo.

Le prime due, comunismo e fascismo, che hanno caratterizzato il novecento e hanno dato vita ai grandi totalitarismi hanno ormai perso di attrattiva e sono di fatto defunte. Almeno nella loro forma originale. Non importa che “comunista” e “fascista” vengano continuamente utilizzate nel linguaggio politico per denigrare l’avversario, queste ideologie nella forma originale non potranno tornare ad affermarsi perché erano figlie della loro epoca e della situazione storica e sociale che le ha create. Che poi si possa argomentare che nella pratica alcune prassi politiche odierne ricalchino i metodi delle succitate ideologie è un altro discorso, peraltro condivisibile, il potere in fondo non disdegna nessuno strumento per affermarsi.

Le uniche due grande ideologie rimaste sono lo scientismo ed il capitalismo di mercato. A questa mia affermazione vedo già alcuni lettori sussultare sulla sedia: “Ma la Scienza ed il Capitalismo non sono ideologie!” La Scienza si basa sull’osservazione della realtà , sui dati oggettivi, sui freddi numeri, ed il capitalismo è la forma di scambio umana che massimizza al meglio l’utilizzo delle risorse e si basa sulle ferree leggi della domanda e dell’offerta.

Ma è proprio qui che sta l’inganno! La Scienza, anzi Lascienza, ed Ilmercato sono diventate il perfetto paravento, o meglio, lo scudo d’acciaio, dietro i quali si nasconde una nuova e più sottile ideologia di dominazione, che vuole restare nascosta dietro l’apparente asettica imparzialità della scienza e del mercato. Essi vengono utilizzati per camuffare un’ampia varietà di idee e decisioni che sono tutt’altro che asettiche ed imparziali, sono anzi prettamente politiche ed arbitrarie, ma spacciate come qualcosa di oggettivo, fattuale, indiscutibile; pertanto opporsi ad esse è irrazionale, pericoloso e sbagliato.

Chiunque si opponga od osi solo criticare Lascienza ed Ilmercato viene inesorabilmente bollato come retrogrado, illuso, negazionista, terrapiattista, luddista, comunista, cospirazionista, metteteci l’-ista che vi pare.

Lascienza ed Ilmercato hanno sostituito la divinità e l’ideologia (ormai vetuste e svalorizzate) come punti di riferimento universali per ogni decisione politica, usandoli come giustificazione indiscutibile a priori: opporsi a questi elementi oggettivi è futile e sbagliato. Ovviamente, perché il gioco riesca, i concetti di scienza e di libero mercato capitalista devono essere piegati ed addomesticati per servire idee non potrebbero essere mai accettate se fossero rivelate per quelle che sono realmente. Queste idee inconfessabili sono vecchie come il mondo: potere ed arricchimento.

Di esempi di come scienza e libero mercato vengano deformati, addomesticati e strumentalizzati al fine di perseguire scopi di controllo e arricchimento ingiustificato ce ne sarebbero a migliaia, mi limiterò ad alcuni esempi che hanno inciso pesantemente sul nostro Paese.

Nel 2011, in seguito ad un vero e proprio golpe finanziario, venne fatto salire al potere Mario Monti, osannato da tutti i media come quello bravo e competente, l’uomo giusto per salvare il Paese dalla rovina finanziaria causata dai politici corrotti che, per guadagnare consensi, hanno gestito allegramente le finanze pubbliche. Il cuore della retorica pro-Monti era essenzialmente che fosse un “tecnico”, uno che sapeva come far funzionare l’economia, un professore della prestigiosa Bocconi, oltretutto così sobrio e pacato, col suo loden, anch’esso molto sobrio. Come è andata a finire lo sapete bene tutti: ricette rigoriste da manuale della Troika. Aumento delle tasse, taglio delle pensioni e della spesa pubblica, soprattutto sanitaria, con conseguente diminuzione dei consumi e della produzione industriale. Senza contare svariati regalini alla finanza internazionale. L’azione montiana ricalca in pieno il dogma, elaborati dai vari geni dell’FMI, del “rigore espansivo” un insulso ossimoro, che si è rivelato fallimentare ovunque sia stato applicato. Infatti, alla fine del governo Monti il debito pubblico è aumentato di 129 miliardi, la produzione industriale è calata consistentemente insieme all’occupazione, lo spread (il grimaldello utilizzato per spodestare Berlusconi), dopo essere calato solo grazie all’avvio del Quantative Easing della BCE è ritornato a salire lasciando un’Italia, più impoverita, indebitata e economicamente indebolita. Tuttavia all’uscita di scena di Monti i grandi media hanno elegantemente glissato su questi dettagli, gli stessi che si stracciavano le vesti per lo spread pochi mesi prima. Se volete rinfrescarvi la memoria sulle grandiose opere di Monti potete leggerle qui sotto, sono troppe per elencarle tutte.

La parabola montiana rappresenta molto bene un copione che si è ripetuto in molti Paesi del mondo: Causare una crisi per poi mettere al Governo un tecnico dell’economia o imporre al Governo in carica le ricette dei grandi tecnici dell’economia. E ovunque il risultato è lo stesso: impoverimento, disoccupazione, svendita dei beni pubblici per un tozzo di pane a grandi gruppi immanicati con la politica, riduzione del tenore di vita, taglio della spesa pubblica. Il tutto in nome di dogmi economici apparentemente intoccabili e scientificamente esatti, ma che alla luce della realtà si rivelano per ciò che sono: un immenso drenaggio di ricchezza dallo Stato, dai lavoratori e dalle piccole e medie imprese verso multinazionali e soprattutto finanza. Ma comunque ci ricorderanno sempre che tutto questo sono le ferree ed imparziali leggi del Mercato, e il Mercato è apolitico ed insindacabile.

Se poi parliamo de Lascienza, anch’essa spacciata per apolitica e insindacabile, essa è divenuta la giustificazione perfetta per imporre agende politiche altrimenti improponibili. Basti pensare alla martellante propaganda del riscaldamento globale. Nonostante il fatto che global warming sia causato dall’azione umana sia in realtà una questione tutt’altro che generalmente accettata dalla comunità scientifica internazionale, che anzi è piuttosto divisa sull’argomento, e ancora di più sui possibili rimedi, la martellante propaganda degli ultimi anni ha convinto la maggior parte dell’opinione pubblica che ci troviamo sull’orlo di un tremendo disastro globale. Pertanto dobbiamo affidarci ciecamente a Lascienza per uscire dal baratro. Va da se che per farci accettare tutto ciò i dati scientifici vengano continuamente manipolati e piegati, per essere infilati dentro una propaganda pseudo-scientifica fatta di orsi polari morenti, sondaggi farlocchi tra gli scienziati e Gretine piangenti. Lo scopo finale è di rifilarci un futuro fatto di fantomatiche energie pulite, auto elettriche finto-ecologiche e tecnologie pulite. In realtà il tutto si tradurrà in una consistente riduzione del tenore di vita per la maggioranza della popolazione e lucrosissimi contratti per pochi per la riconversione dell’economia: un affare sicuro, garantito dai soldi degli stati (alla faccia della libera concorrenza). A questo si ridurrà il green new deal.

In fine il trionfo de Lascienza che stiamo vedendo da ben dieci mesi: La pandemia Covid. La trasformazione di un’epidemia, sicuramente seria, nella peste del secolo. Non mi dilungo nemmeno ad elencarvi tutte le contraddizioni, le follie e le assurdità di cui siamo stati testimoni in questi mesi, chiunque dotato di un minimo di cervello ne ha purtroppo preso coscienza. Ciò che voglio sottolineare è che ognuna delle follie che abbiamo visto e che vedremo ancora viene giustificata in nome dalla Scienza, e pertanto ogni misura che ci è stata imposta, in quanto “scientificamente fondata”, è sicuramente giusta e incontestabile. Ogni giorno virologi da salotto e comitati scientifici ci dicono la cosa giusta da fare, chi si azzarda solo a fare un’obbiezione viene violentemente zittito e insultato, sia nei media che nella via quotidiana, soprattutto da coloro che, paralizzati dalla paura, si affidano ciecamente alle indicazioni ufficiali, non importa quanto contraddittorie e insensate. Tra le tante assurdità viste fin’ora vorrei ricordarne una, non tanto per importanza, ma perché emblematica; l’appello di cento scienziati italiani al Presidente della Repubblica perché si adottino misure molto più severe per il contenimento dell’epidemia; leggasi nuovo lockdown totale. Tra i firmatari dell’appello non compare nemmeno un medico, sono scienziati delle discipline più disparate. Ma essi sono “scienziati”, pertanto hanno ragione a priori, sono i nuovi gran sacerdoti della religione scientista. Non importa che il buon senso ci dica che un geologo non ne sa più di virus di un panettiere o di un geometra, Lascienza ha sempre ragione.

https://www.ilprimatonazionale.it/cronaca/misure-drastiche-epidemia-scienziati-rinchiuderci-171736/

Ovviamene si rimane ammutoliti di come questa epidemia sia stata trasformata in una crisi senza precedenti e con misure anch’esse senza precedenti che vanno ben al di là di qualsiasi ragionevolezza, e con ciò si sia causata una crisi economica e sociale di dimensioni clamorose a livello globale. Purtroppo, con la complicità e la giustificazione de Lascienza, è molto probabile che tutto questo immenso pandemonio pandemico sia la preparazione di quel Great Reset di cui per ora parla solo l’informazione alternativa ma che presto verrà rivenduto al mondo come la soluzione ideale (ed unica) per la grande crisi globale innescata dal Covid.

Quando nel 1095 Papa Urbano II chiamò i cristiani alla prima crociata, esclamò “Deus lo volt” (Dio lo vuole), chi poteva allora contestare la volontà divina rivelata dal suo rappresentante in terra Santa Romana Chiesa? Allo stesso modo oggi Lascienza ed Ilmercato, assurti a nuova divinità pagane, vengono utilizzate per imbonire e indirizzare la società verso falsi obiettivi che nascondono finalità tutt’altro che divine.

Ma queste nuove divinità non assomigliano al dio misericordioso dei cristiani, essi assomigliano molto di più al Dio Maya Kukulkan, che pretendeva regolarmente dei sacrifici umani sulla grande piramide di Chichen Itza, alla stesso modo i grandi sacerdoti moderni non esitano a sacrificare vite umane sull’altare dei loro interessi, dicendoci che Lascienza ed Ilmercato lo vogliono.

Previous articleUngheria – Polonia: così vicine, così diverse
Next articleSei proprio una Sfera!
Alessia C. F. (ALKA)
Esploro, indago, analizzo, cerco, sempre con passione. Sono autonoma, sono un ronin per libera vocazione perché non voglio avere padroni. Cosa dicono di me? Che sono filo-russa, che sono filo-cinese. Nulla di più sbagliato. Io non mi faccio influenzare. Profilo e riporto cosa accade nel mondo geopolitico. Ezechiele 25:17 - "Il cammino dell'uomo timorato è minacciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetto sia colui che nel nome della carità e della buona volontà conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre; perché egli è in verità il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti. E la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare e infine a distruggere i miei fratelli. E tu saprai che il mio nome è quello del Signore quando farò calare la mia vendetta sopra di te."Freiheit ist ein Krieg. Preferisco i piani ortogonali inclinati, mi piace nuotare e analizzare il mondo deep. Ascolto il rumore di fondo del mondo per capire quali nuove direzioni prende la geopolitica, la politica e l'economia. Mi appartengo, odio le etichette perché come mi è stato insegnato tempo fa “ogni etichetta è una gabbia, più etichette sono più gabbie. Ma queste gabbie non solo imprigionano chi le riceve, ma anche chi le mette, in particolare se non sa esattamente distinguere tra l'etichetta e il contenuto. L'etichetta può descrivere il contenuto o ingannare il lettore”. So ascoltare, seguo il mio fiuto e rifletto allo sfinimento finché non vedo tutti gli scenari che si aprono sui vari piani. Non medito in cima alla montagna, mi immergo nella follia degli abissi oscuri dell'umanità. SEMPRE COMUNQUE OVUNQUE ALESSIA C. F. (ALKA)