Disclaimer: non giudichiamo il governo da quello che è e da che cosa farà, il futuro è incerto, e inconoscibile per definizione, e non aspettiamoci miracoli.
Ma gioiamo per quello che sta succedendo ora, intere legioni di roditori che tremano per la perdita di finanziamenti, prebende e posti sicuri:
Essi rosicano, fratelli, rosicano di brutto.
E quel digrignar di denti diventi musica per le nostre orecchie, che il lavorio dei loro dentini, incessante e fragoroso diventi una fanfara che scuota il mondo intero.
Voi gioite oggi e essi rosicano, accontentiamoci di questo.
Oggi è la festa dei Santi Rosichino e Rosicano; colui che sopravviverà a quest’oggi e invecchierà, si leverà sulle punte sentendo nominare questo giorno, e si farà più alto, al nome di Rosicano.
Chi vivrà questa giornata e arriverà alla vecchiaia, ogni anno alla vigilia festeggerà dicendo: “Domani è San Rosicano”; poi farà vedere a tutti le sue cicatrici, e dirà: “Queste ferite le ho ricevute il giorno di San Rosicano”.
Da vecchi si dimentica, e come gli altri, egli dimenticherà tutto il resto, ma ricorderà con grande fierezza le gesta di quel giorno.
Allora i nostri nomi, a lui familiari come parole domestiche – Salvini, Di Maio e Grillo ed Conte, Savona e Costa, Trenta e Fontana – saranno nei suoi brindisi rammentati e rivivranno.
Questa storia ogni brav’uomo racconterà al figlio, e il giorno di Rosichino e Rosicano non passerà mai, da quest’oggi, fino alla fine del mondo, senza che noi in esso non saremo menzionati; noi pochi.
Noi felici, pochi. Noi manipolo di fratelli: poiché chi oggi riderà con me sarà mio fratello, e per quanto umile la sua condizione, sarà da questo giorno elevata, e tanti gentiluomini ora a letto in patria si sentiranno maledetti per non essersi trovati oggi qui, e menomati nella loro virilità sentendo parlare chi ha gioito con noi questo giorno di San Rosicano!