La parola sposa non può e non dovrebbe mai essere  minimamente associabile alla parola bambina, è un controsenso perché una bambina non può avere la potenzialità e la maturità che servono per intraprendere quel percorso importante e spesso complesso che inizia col matrimonio. È semplicemente qualcosa che il suo corpo e la sua mente non sono ancora in grado di affrontare.

Secondo le statistiche, ogni anno sono più di 15 milioni le minorenni, tra i 12 e 14 anni, costrette  a sposarsi con uomini adulti, spesso anziani e mai incontrati prima. Su scala globale più di 400 milioni di donne tra i 20 e 49 anni si sono sposate in minore età. Sono 20 in totale i Paesi principali dove questa pratica ancestrale è ancora largamente diffusa: Niger, Ciad, Bangladesh, Mali, Guinea, Repubblica Centrafricana, Nepal, Mozambico, Uganda, Burkina Faso, India, Etiopia, Liberia, Yemen, Camerun, Eritrea, Malawi, Nicaragua, Nigeria, Zambia. Spesso considerate come un peso, vengono praticamente “vendute” dai genitori per un ritorno economico. Purtroppo  le conseguenze di questa usanza arcaica sono molto gravi; innanzitutto le spose bambine non avranno più la possibilità di studiare e lavorare, e mancherà loro l’opportunità di costruirsi il proprio futuro alimentando così la spirale di povertà da cui provengono.

Quasi inconcepibile la possibilità del divorzio, spesso giudicato inaccettabile. Ci sono inoltre il trauma e i dolorosi risvolti del parto in età precoce: le bambine infatti non sono né fisicamente né emotivamente pronte alla gravidanza, essendo il loro corpo ancora in crescita e formazione. Per le minorenni al di sotto dei 15 anni, la morte di parto è  5 volte più probabile rispetto alle ventenni. Anche il rischio di morte del feto è molto alto, altrettanto frequenti sono le complicanze ostetriche in seguito a lacerazioni causate dalla pressione della testa del nascituro. Una realtà che incute paura e che dovrebbe far riflettere: bambine e ragazze  a cui si nega la libertà e il diritto di vivere un’adolescenza normale. Bambine costrette al silenzio e senza voce in capitolo.

A partire dagli anni ’50 a oggi, l’ONU e altre organizzazioni internazionali hanno tentato diverse vie per fermare o contrastare i matrimoni di minorenni: La Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, la Convenzione sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne e la Convenzione sui diritti dei bambini sono tre degli strumenti più importanti. Purtroppo le leggi in molti dei paesi interessati non vengono rispettate, sia per mancanza di volontà politica che di risorse. Al fine di produrre risultati positivi e raggiungere l’obiettivo che varie comunità internazionali si sono proposte di realizzare, si attuano programmi e politiche a livello nazionale e locale per affrontare e risolvere al meglio cause e conseguenze di questo fenomeno: istruendo le bambine sul tema dei diritti dell’infanzia, dedicando risorse per alleviare la povertà e cambiando certe usanze e norme sociali in collaborazione con le autorità locali.

http://adolescienza.blogautore.espresso.repubblica.it/2017/09/09/le-chiamano-spose-bambine-sono-bambine-costrette-al-loro-destino/

http://www.healthdesk.it/scenari/india-dramma-spose-bambine-ripercuote-figli-chi-nasce-mamma-teenager-pi-rischio