Dopo la vittoria del centrodestra in Umbria, anche l’Emilia Romagna e la Calabria andranno al voto, per eleggere i nuovi consiglieri regionali ed i presidenti delle regioni, le elezioni si terranno il 26 gennaio 2020, ma ci si concentrerà soprattutto sull’Emilia, una storica “roccaforte rossa” assieme alla Toscana.
Dal 1970 (da quando si vota per le regioni a statuto ordinario) in Emilia Romagna, ha sempre vinto la sinistra, ma i tempi stanno cambiando, già 5 anni fa (nel novembre del 2014) il candidato di centrosinistra Stefano Bonaccini, era arrivato al 49% dei voti, per la prima volta (dal 1995) un candidato di sinistra non era arrivato sopra al 50% dei consensi.
SONDAGGI
I sondaggi confermerebbero un “testa a testa” tra il presidente uscente Stefano Bonaccini del Partito Democratico, sostenuto dal centrosinistra e la sfidante Lucia Borgonzoni della Lega, sostenuta dal centrodestra, Bonaccini è stimato al 45,5% dei voti, mentre la Borgonzoni è stimata al 44% dei consensi, mentre il candidato del Movimento 5 Stelle è stimato al 7%, le altre liste arriverebbero a malapena al 3,5%.
COALIZIONI
Il centrodestra si presenterà unito con Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, il centrosinistra si presenterà con PD e Italia in Comune, anche in Emilia Romagna i democratici parlano di un altro “Patto Civico” con i pentastellati, questa ipotetica alleanza nascerebbe solo per contrastare la probabile vittoria di Salvini e del CDX, ma Di Maio sembrerebbe non volerlo più fare questo esperimento con il PD, mentre Bonaccini vorrebbe avviarla per fare in modo di essere rieletto e per non consegnare a Salvini la seconda regione, (in termini di PIL pro capite) più ricca d’Italia.
C’è da fare una premessa, il M5S potrebbe non presentarsi in Emilia Romagna, ma se si dovessero presentare, si alleerebbero, con il PD oppure con liste civiche.
EFFETTI CHE POTREBBERO AVERE SUL GOVERNO
Se in Emilia, dovesse confermarsi il CDX, una poltrona si libererebbe, e sarebbe proprio quella di Giuseppe Conte, che potrebbe consegnare le dimissioni al capo dello stato, Sergio Mattarella e la maggioranza si metterebbe a litigare (come stanno già facendo), e stavolta il premier non potrà sminuire il voto “come ha fatto con l’Umbria”, ma se dovesse vincere “ancora una volta” il PD, Conte riconquisterebbe fiducia, ma ci saranno altre regioni che andranno al voto tra maggio e giugno del 2020, e saranno Vento, Liguria, Toscana, Marche, Campania e Puglia e se il PD e i 5S dovessero perdere, il presidente del consiglio potrebbe dimettersi, a quel punto Mattarella dovrebbe trovare un altro premier, per tenere cucito l’esecutivo e cercare di portare il governo fino alla fine della legislatura, che cadrà nel 2023.
ELEZIONI REGIONALI IN CALABRIA
Come detto in precedenza, i Calabresi voteranno il 26 gennaio, in concomitanza con l’Emilia Romagna, sinceramente il voto Calabrese (non ne voglio sminuire la votazione) conterà meno rispetto al voto Emiliano Romagnolo, se dovesse confermarsi il CDX anche in Calabria sarà un altro “piccolo” segnale che gli italiani questo governo proprio non lo vogliono, ma anche lì Conte sminuirà il voto e guarderà all’Emilia.
I CANDIDATI IN REGIONE CALABRIA
Non si hanno ancora certezze sui candidati per la Calabria, Mario Oliverio (governatore della regione) vorrebbe correre per un eventuale secondo mandato, ma Zingaretti e altri del Partito Democratico, non vogliono ricandidarlo. Perché? Semplice, Oliverio è stato condannato dalla magistratura per abuso di ufficio e avrebbe favorito la ‘ndrangheta in una serie di appalti (condannato il 17 dicembre 2018), è stato messo agli arresti domiciliari ed è attualmente indagato per peculato.
In Calabria un’altra alleanza tra PD e M5S potrebbero farla e hanno puntato prima su Filippo (Pippo) Calippo (imprenditore ittico) e poi su Ferdinando Laghi (medico), se non dovessero riuscire a fare l’alleanza, i 5S avrebbero già pronta una candidata, Dalila Nesci (deputata) e si alleerebbero con delle liste civiche, (Laghi, Calippo e la Nesci hanno rinunciato alla candidatura), per il CDX si sono sentiti dei nomi per i candidati alla presidenza della regione, il candidato spetterà a Forza Italia, il primo nome è stato quello Mario Occhiuto (sindaco di Cosenza), ma Lega e Fratelli d’Italia si sono rivelati “fortemente” contrari sulla sua candidatura per varie vicende giudiziarie, il secondo nome sarebbe il fratello Roberto Occhiuto (vicecapogruppo di Forza Italia alla camera), il terzo sarebbe Sergio Abramo (sindaco di Catanzaro).
Comunque, non si sa molto sui candidati alla presidenza della Calabria, altrettanto del risultato in Emilia Romagna. Salvini (se vuole vincere) dovrebbe riempire le piazze e girare tutta l’Emilia, non dovrebbe avere paura delle sardine (che non hanno un vero e proprio programma elettorale).
Il M5S si presenterà da solo in Emilia, dopo il risultato sulla piattaforma Rousseau, e il candidato 5stelle, preoccupa molto Bonaccini, perchè potrebbe portarli via voti e favorire la Borgonzoni.
In tutto questo nella speranza che la sinistra passi a miglior… si ritiri nelle sue stanze. Con una frittata dei 5stelle.