“ll casino vero sono le Landesbank che dovranno necessariamente essere consolidate….. oltre 1600 istituti la vera discarica tedesca di titoli level 3… capisci perché sono escluse dal perimetro vigilanza ecb” Questo commento di deadkennedy mi ha messo una strana pulce nell’orecchio. Vuoi vedere che oltre le super mega accusate malvagie banche italiane, si aggirano altre böse Banken?
Facciamo un passo indietro e definiamo cosa sono i titoli definiti “tossici”. Sono tanti e sono uniti dal comune denominatore dell’illiquidità, vengono iscritti in bilancio alla voce “Livello 3”. Possono essere derivati complessi, titoli strutturati, obbligazioni senza un mercato di riferimento. Quindi non possono essere inseriti a bilancio al prezzo di mercato perché non esiste. Le banche usano algoritmi per attribuirgli “un valore”, ma è difficile capire se tale prezzo è corretto.
In Germania le banche sono state spinte a ripulire i bilanci nel 2017 e sono state chiuse due Landesbank. In piena crisi furono erogati alle banche tedesche 465 miliardi per stabilizzare il mercato finanziario. Vedi articolo di https://www.ilsole24ore.com/art/andreas-dombret–bisogna-ridurre-rischi-banche-AE6gIngE
Vado avanti e scopro che in UE sono poco controllati gli istituti di credito che hanno una dimensione estremamente contenuta, infatti tra le banche pubbliche tedesche (Landesbanken e Sparkassen) solo 5 raggiungono dimensioni tali da essere vigilate della BCE. Altro grosso problema: in diverse Landesbanken nel loro azionariato partecipano i Lander di riferimento e le stesse Sparkassen. La stretta connessione tra Sparkassen e azionariato di Landensbanken, in presenza di turbolenze finanziarie, possono determinare rischi sistemici perché in Germania il totale attivo delle due banche pubbliche raggiungeva nel 2017 circa il 70% del Pil tedesco.
“Sebbene questo appellativo sia sbagliato per molti aspetti, nei bilanci delle banche europee c’è un gigantesco rischio potenziale e imponderabile: gli attivi e passivi illiquidi hanno un ammontare 12 volte superiore a quello dei crediti deteriorati e per il 75% sono concentrati in due soli Paesi. Cioè Germania e Francia”, ha scritto Morya Longo del quotidiano Il Sole 24 Ore dando conto del convegno: “Basterebbe che subissero una svalutazione del 5% per erodere mediamente il capitale delle banche più esposte di 330 punti base. Con punte di 1.500. Insomma: se accadesse, buona parte del cataclisma patrimoniale colpirebbe gli istituti di due soli Paesi. Quelli ritenuti più solidi…” articolo di https://www.startmag.it/economia/bankitalia-banche-titoli-tossici-bomba-tedeschi-francesi/ del 3/12/2018
Norddeutsche Landesbank (8° banca tedesca) è monitorata e potrebbe necessitare di un’operazione di salvataggio, nel recente stress test si è rivelata una delle banche peggiori. La banca soffre di una debole capitalizzazione e ha un’alto livello di finanziamenti nel settore navale che è in sofferenza, la sua acquisizione di Bremer Landesbank ha peggiorato la sua salute. Molte banche tedesche non versano in buone condizioni perché sono molto colpite dalla crisi delle spedizioni navali. Difficoltà che sono di natura strutturale e solo parzialmente legate alla politica dei tassi di interesse bassi della BCE. Può essere che una grossa parte dei problemi delle Landesbank possano cadere direttamente o indirettamente sulle spalle del contribuente tedesco. http://vocidallestero.it/2019/01/28/la-casa-di-vetro-delle-banche/ del 25/1/2019
“Le altre banche, cioè le Sparkassen e le Landesbank, hanno utili più alti. Ma, in generale, anche queste banche tedesche, come tutte quelle europee, risentono dei bassi tassi d’interesse della Bce e delle severe norme europee legate all’introduzione bail in, che ne riducono la redditività. Inoltre, il sistema bancario tedesco è ridondante, molto più di quello italiano, contando su 1.580 banche, di cui 385 casse di risparmio e 875 cooperative. Infine, all’epoca del denaro facile prima della crisi dei mutui del 2007-2008 le banche tedesche, per cercare di aumentare utili troppo bassi, avevano investito massicciamente in titoli tossici statunitensi, che non sono stati smaltiti del tutto. La fragilità del sistema bancario tedesco è dimostrata dal fatto che nel periodo più difficile della crisi, tra 2008 e 2014, e prima della introduzione delle nuove regole bancarie europee che vietano i salvataggi di Stato, la Germania ha speso più di tutti gli altri Paesi europei per salvare le proprie banche, ben 238 miliardi, pari all’8% del Pil, mentre la Spagna ha speso solo 52 miliardi, pari al 4% del Pil, e il governo italiano ha addirittura guadagnato un miliardo dai suoi interventi a favore delle banche, dal momento che ha ricevuto indietro più di quello che aveva prestato” tratto da http://www.laboratorio-21.it/128-2/ del 20 Marzo 2019
Caro deadkennedy il problema che mi hai segnalato è reale e forse non ho in mano nemmeno tutti i numeri per capirlo appieno, sarebbe interessante se apporti altri dati e grafici. Comunque grazie per la segnalazione, pensavo che fosse un problema tedesco vecchio e risolto nel 2017. Accusano sempre gli italiani, ma pensavo che avessero messo al sicuro tutto il loro sistema bancario. O FORSE NO?