“Dalla semplicità può venire la verità, dalla perversità no…Solo la verità promuove la vita”
Thomas Mann. “Moniti all’Europa”.
Il cuore dell’uomo è la sede dell’Amore che può commuovere anche i più grandi materialisti, perfino le persone più deluse, perché in esso è viva e sempre presente la Luce di Dio. Molte persone, che agiscono secondo coscienza, in realtà operano nella piena libertà di poter vedere con chiarezza le cose del mondo, distinguendone la vena spirituale da quella profondamente materiale.
Costoro godono del privilegio di non essere ingabbiati dai dogmi e pertanto dispongono di una deontologia e di una sensibilità che li indirizza verso il superamento delle apparenti aporie del mondo oggettivato; essi sono come le guglie delle cattedrali, proiettati sempre e, spesso anche in maniera inconsapevole, verso le Cose dello Spirito.
L’oscurantismo del mondo post-moderno non è capace di cogliere la profondità della mistica e della tensione verso il simbolismo spirituale del cuore.
Il mondo, con la sua attenzione verso l’individualismo più esasperato, si è allontanato da una visione tradizionale della società.
Ciò accade tocca tutti i campi dello scibile umano, ad eccezione della mistica del cuore, che rimane l’ultimo baluardo contro la decadenza nichilista.
La dedizione, il sacrificio, il principio di indissolubilità, della memoria ed il senso della parola data, sono divenute parole senza significato perché alterate dalle neo-parole mondane.
La contaminazione americano-protestante ha capovolto i costumi, l’etica e la morale mettendo al primo posto il materialismo della ricchezza in danaro.
L’economia ed i mercati dominano tutto: i pensieri, la moda, la politica, le notizie e la volontà dell’uomo.
Il nuovo indirizzo è possedere, consumare ed eliminare per re-iniziare il ciclo in una forma di sovversione antitradizionale ed anti-metafisica.
L’orgoglio di avere l’ultima auto, l’ultimo smartphone, l’ultimo abito è oramai, purtroppo, facente parte della società consumistica post-moderna.
La società senza Dio ha immesso il superamento delle Cose dello Spirito attraverso una forma di neo-linguaggio1 dove anche la chiesa “cattolica” si è tutta infervorata, come una prostituta, nel suo dialogo con le religioni del mondo rinunciando alla unicità della Resurrezione del Cristo: Unica Via, Verità e Vita. Gli scenari globalisti corrono verso l’autodistruzione e le “élites” che controllano la comunicazione, stanno operando in maniera imponente e tracotante nella manipolazione mentale e spirituale dei popoli attraverso l’introduzione di neo-diritti che impongono alla conoscenza umana una visione del mondo concentrata sulla nuova forma religiosa anti-tradizionale “green ecologista, animalista e sostenibile”. La parola d’ordine è sempre la stessa: immettere un senso di colpa ai popoli e donare loro un nuovo vitello d’oro da adorare. Il male è un falsario rivestito di un abito di luce che confonde, nella sua fretta, quante più persone possibile per farle cadere nella sua opera di distruzione. Il periodo breve, ma orrendo, in cui molti cederanno alla paura e alla tentazione, sarà una schiavitù senza catene ma operata nel mondo psichico.
Chi saprà perseverare e conservarsi fedele alla propria coscienza, vedrà il mondo nella sua realtà e sarà un barlume di speranza per coloro che, in buona fede, vivono nel buio pur pensandosi nella piena luce.
Si sta sull’orlo del baratro e sembra che non vi sia nessuno che possa tenderci una mano per farci indietreggiare; l’unica speranza è che ciascuno possa ritrovare sé stesso; trarre da sé la forza di sottrarsi ad un terreno che gli frana sotto i piedi e riacquistare la doverosa saldezza.
«L’uomo è un valore più alto della società, della nazione, dello Stato ma gli capita di essere schiacciato dalla società, dalla nazione, dallo Stato diventati idoli del mondo oggettivato, decaduto, di questo mondo della disunione dove le relazioni hanno per base l’imposizione. La peculiarità del mondo obiettivato e socializzato è di introdurre ovunque l’ordine, il comando, l’autorità2»
La mistica ha la forza di superare le antinomie del mondo perché essa si appoggia al cuore delle persone. Essa permette la presa di coscienza degli aspetti drammatici della società e del suo inevitabile appiattamento verso forme psichiche ed innaturali.
La mistica combatte la società oppressiva e neo-gnostica, cristallizzata nel rovesciamento sociale e sovversivo.
“L’antropologia cristiana ci insegna che l’uomo è un essere creato da Dio, che porta in lui la Sua Immagine, che è un essere libero, che si è, nella sua libertà distaccato da Dio e che, in quanto essere decaduto e peccatore, riceve la Grazia che lo rigenera e lo salvi3”
L’Energia di Dio crea e ricrea e con pazienza ed attende che l’uomo si ricordi della Sua Amicizia, affinché possa ritrovare la vera Pace interiore che è Luce che brilla nella coscienza. La pace del mondo è una falsità satanica imposta specialmente ed accuratamente dal dopoguerra dove tutto è basato sui mercati e sull’economia. perché non coglie la bellezza e la profezia tra le increspature dei significati delle Cose dello Spirito. Parlano di pace, di giustizia sociale, ripudiano la guerra pur finanziandola dimenticandosi che lo Spirito agisce lento per separare i nemici dell’umanità e di Dio dagli amici, molto spesso inconsapevoli, della Trinità.4
Scrive Simone Weil: “mi può credere sulla parola anche se le dico che la Grecia, l’Egitto, l’India e la Cina antiche, la bellezza del mondo, i riflessi di questa bellezza nella scienza e nell’arte, lo spettacolo delle pieghe del cuore umano in uomini nei quali non c’era posto alcuno per la credenza religiosa, tutte queste cose hanno contribuito quanto ciò che è visibilmente cristiano nel portarmi il Cristo. Forse anche di più. È per amore di queste cose al di fuori del cristianesimo visibile che io rimango al di fuori della Chiesa. Tutto questo per lei deve essere difficile da concepire; ma per ciò stesso si presta a essere oggetto di riflessione5.”
«Coloro che guardano le cose troppo superficialmente e senza usare la loro ragione (intelletto), vedono un uomo o qualsiasi oggetto nell’ordine delle apparenze, si preoccupano soltanto di ciò che vedono … Ma chi ha l’anima perspicace ed è stato preparato a non affidarsi soltanto ai suoi occhi nell’esame degli esseri, non si arresta alle apparenze; egli non ritiene come “nulla” ciò che non cade sotto la sua vista, ma si informa anche della natura dell’anima ed esamina le qualità che appaiono nel corpo, considerandole insieme ed individualmente. La sua ragione separa infatti ognuna di queste qualità in particolare, poi considera come tutte insieme concorrano e si concertino per la costruzione del soggetto6»
Pertanto ogni attività è un movimento dell’intelligenza che ricerca il Bello ma non si arresta se non per pervenire alla perfetta contemplazione mistica della realtà e ritrovare l’Immagine di Dio nel proprio cuore penetrando le Cose Nascoste. L’intelligenza del cuore ci mostra il declino del mondo ma impedirà al nostro intelletto di subirne il fascino; essa ci donerà la tranquillità anche allorché sorgeranno i tempi del giudizio e dell’afflizione e quando “vi saranno segni nel sole, nella luna, nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli nel caos di flutti e del mare in subbuglio7”.
“È per la causa dell’uomo moderno che qui si lotta, di quest’uomo senza più radici nel sacro suolo della tradizione, oscillante fra le vette della civiltà e gli abissi della barbarie, in cerca di sé stesso, cioè volto a cercare un senso appagante per una esistenza completamente rimessa a sé medesima8.”
Le illusioni esterne ed utilitariste sono lontane dal mondo sensibile e dalla santificazione ed unione con Dio. Esse “sostituendo erroneamente il senso della realtà con formule astratte, non hanno più la funzione di essere simboli della realtà, ma diventano un surrogato della realtà stessa9.”
La contemplazione vera del mondo è la contemplazione di un insieme mistico che si regge come Luce portante la Verità10.
Il Raggio del cuore è l’Energia deificante dell’Essenza di Dio, ciò che San Gregorio Palamas denominava: “Luce Increata”.
Il mondo mistico trascende i tempi e accende l’attimo nel tempo, per essere senza tempo, pur partecipando al processo del destino umano come reintegrazione della persona in quanto essere spirituale appartenente ad un ordine della piena libertà di comunicare con il Creatore.
I tempi storici sono sottoposti al calcolo numerico, i tempi mistici sono istanti divini nei tempi storici.
Il tempo si lacera nelle illusioni dei tempi storici, la mistica trova il simbolo al di là delle parvenze perché libera, creatrice e salvifica.
La vita del tempo diventa allora un’ascesa verso la suprema libertà che è la piena sintesi esistenziale capace di affrancare l’uomo dal giogo delle forze temporali.
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- 1 Secondo la dottrina americana del “politically correct” (mai apertamente enunciata ma ferocemente applicata) tutto deve essere “politicamente corretto”: dai comportamenti sessuali ai gusti letterari, al modo di parlare, di vestirsi, di scrivere. Esisterebbe dunque un modo “giusto” di fare le cose. Secondo l’autore il pungolo segreto del “politicamente corretto” è l’insofferenza nei confronti di tutto ciò che ha una qualità, e per questo motivo stesso si distingue, operando una discriminazione verso tutto il circostante. Introduzione a “La cultura del piagnisteo” di Robert Hughes – Gli Adelphi
- 2 N. Berdjaev – “L’io e il mondo. Cinque meditazioni sull’esistenza” – Milano, Bompiani, 1943, p. 220.
- 3 N. Berdjaev – Persona e tempo in Berdjaev – di Marta Rossignotti – Ed.Studio Domenicano – pag. 66 Cap. II
- 4 “Quando diranno: 《Pace e sicurezza》, allora una rovina improvvisa verrà su di loro…e non scamperanno” (1 Tessalonicesi 5:3).
- 5 Simone Weil. “Attesa di Dio – Lettera ad un sacerdote” Biblioteca Adelphi”.
- 6 Gregorio di Nissa – L’essere ed il tempo – Edizione Arkeios – Cap. I
- 7 Luca 21,25
- 8 Robert Reininger – Nietzsche e il senso della vita – Volpe, Roma, 1971
- 9 Pavel Florenskij. “La prospettiva rovesciata”. Adelphi
- 10 “Che cosa ho fatto io per tutta la vita? Ho contemplato il mondo come un insieme, come un quadro e una realtà unica, ma in ogni istante o, più precisamente, in ogni fase della mia vita, da un determinato angolo di osservazione. Ho esaminato i rapporti universali in un certo spaccato del mondo, seguendo una determinata direzione, in un determinato piano, e ho cercato di comprendere la struttura del mondo a partire da quella sua caratteristica, di cui mi occupavo in quella fase. I piani di questo spaccato mutano, tuttavia un piano non annulla l’altro, ma lo arricchiva, cambiando: ossia con una continua dialettica del pensiero (il cambio dei piani in esame, con la costante dell’orientamento verso il mondo come un insieme”. Ultime lettere dal Lager di Solovki, al figlio Kirill, 21 febbraio 1937 – Pavel Florenskij