“Vi sono delinquenti terribili, che hanno ucciso finanche dieci persone e non se ne pentono affatto. Ma ecco che cosa ho notato: anche l’assassino più incallito ed immune dai rimorsi sa tuttavia di essere un delinquente, cioè reputa in coscienza d’aver agito male, pur non conoscendo resipiscenza alcuna. Questi, invece, non vogliono nemmeno considerarsi delinquenti, e pensano invece, nel loro intimo, di aver avuto ragione, di averne avuto il diritto… e persino che hanno agito bene, o poco ci manca. “
Fëdor Dostoevskij
Myskin; 3, II il male, Sulle persone
Il presente articolo, sotto un certo aspetto, si lega come prosecuzione al precedente relativo alla Teologia dell’Attimo entrando maggiormente nel dettaglio dei tempi eonici.
Lo sforzo del conseguimento nel tempo storico di vita di una svolta spirituale è parte di un superamento della dicotomia tra individuo e persona. La realtà autentica, a fondamento di questo recupero di una realtà completa e distante dalle menzogne e dalle illusioni del mondo, è una vera e propria dialettica esistenziale. La natura di schiavitù è un determinismo deformato della personalità umana.
I principi materiali, le idee del mondo, le false etiche sono sostituti che tentano di dissimulare la loro natura anti-ontologica muovendo forme di necessità del tempo in una falsa luce che non è aspirazione alla salvezza ed alla Rivelazione, ma un supplente psichico che deve rendere immutata e pertanto non creatrice la natura teandrica della persona.
Il decadimento nelle “libertà” del mondo oggettivato sono chiusure alla possibilità di quell’aspettativa Divina che agisce unicamente nel rinnovato Patto di unione con il Padre della Libertà Personale.
La Verità provoca una profonda e naturale pietà per la deformazione del mondo sociale, mentre l’avventurismo verso l’intellettualismo psichico prova la visione tragica e terribile di una prigionia del destino dell’uomo.
I tempi storici sono tempi utili per ritrovare quelli spirituali, incarnazione di misteri originari di una Creazione avvenuta come atto di Amore e di Dono per la persona.
“L’Incarnazione è un mistero dell’Amore che fa parte originaria della Creazione, ovvero è presente nel Disegno Divino dell’Eternità1”.
Il mondo politico-filosofico ha la pretesa di valutare e proporre “soluzioni” mediante l’uso della ragione, a discapito della pura intellezione cosciente e senza limiti.
I fautori della “ragione”, gli “illuministi, illuminati” sanno di non essere in comunione con Dio, ma con entità demoniche che evocano.
La sfera esistenziale, la sfera vitale è l’unica che possa aprire la porta stretta di una scelta di negazione delle false realtà del mondo che non sono l’essenza ma l’opposizione al primato della Volontà Creatrice Teandrica vivente nella persona.
La lotta tra gli esseri spirituali e quelli elementari e psichici, è la battaglia continua dell’animo della persona che vuole liberarsi dai demoni del tempo che sono spiriti che aleggiano nell’aria2.
La categoria del tempo è la chiave per entrare nel senso della meraviglia dell’azione spirituale che è tensione verso l’infinito. Il tempo storico diventa allora nella sua evoluzione verso una dimensione spirituale, la forma più efficace di descrizione della realtà esterna al fine di riportare gli eventi a forme osservabili e verificabili molto stesso con stupore perché se ne aveva fatto parte.
Le alterazioni subite dall’uomo storico non sono “né la conoscenza trascendentale di Kant, né lo spirito universale di Hegel3”.
La durezza della visione psichica sarà alla fine disciolta nella fiamma della Verità Integrale mentre le “verità umane” e temporanee saranno ridotte a residui distorti di criteri utilitaristici del mondo storico. In tale contesto questi elementi psichici saranno naturalmente esclusi dalla Teandria dello Spirito.
L’escatologia ci riporta al di là dei principi umani, nella nostra profonda soggettività, nei principi universali e cosmologici che regnano Trinitariamente nel mondo, nell’Idea Assoluta dove nel tempo spirituale ognuno rientra in sé stesso.
“Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste” (Mt 5,48).
Cosa significa questa perfezione alla quale dobbiamo pervenire? Evidenzia che potenzialmente possiamo raggiungere una compiutezza nell’Amore, santificando i nostri pensieri affinché essi beatifichino le nostre azioni e facciano spazio alla Volontà Divina che agirà perché noi abbiamo smascherato la menzogna. Ogni bugia smascherata è un passo avanti per l’affermazione del bello, del soprannaturale, dell’ordine, dell’etica, della morale, della scienza, della filosofia, dell’arte e di tutte le discipline umane che sono forme spirituali che debbono ricordare il Divino che regna.
I suoni effusi dalla voce sono simbolismi che comunicano direttamente con la Fonte della Verità Trinitaria e quando una parola non si lega ad un metafisico, ecco che permane nella sua vita nel mondo storico. È come se si ascoltasse un suono deformato, che però suscita movimenti nel mondo psichico sentimentale. Le enunciazioni storiche che non pervengono ad una liberazione dalla menzogna linguistica permangono in uno stato di sonno profondo che incarcera la Volontà di Amore e di Bene e scoperchia la volontà di potenza sotto un’apparente condotta ecumenica e pacifica.
Il potere ed il dominio rientrano nella concezione di atto magico, perché non pregando secondo la Volontà di Dio, mettiamo al primo posto i nostri bisogni materiali, i nostri desideri mondani, e le cose che dovrebbero avere meno considerazione le poniamo come centro della nostra attività4.
Tutte le forme psichiche relative alla lotta di classe sono dialettiche opposte che mettono uomo contro uomo in una polarizzazione estrema e demonica.
“La lotta di classe nella vita sociale non è che una delle manifestazioni della guerra cosmica e dell’antagonismo di forze di segno contrario…
Quale atteggiamento deve assumere la coscienza cristiana di fronte a questo fatto? Essa può bensì fornire una sua valutazione dei fatti, ma non può negare tale realtà (anzi la dovrebbe combattere – n,d.A.). Il dovere che s’impone ai cristiani è di guardare direttamente in faccia la realtà con occhio attento e consapevole. Non vi è nulla di più opposto al cristianesimo dell’idealismo estetizzante, dell’idealizzazione insomma della realtà5”.
La schiavitù nel tempo storico è esattamente la deriva verso l’idealizzazione di una realtà psichica e sentimentale che si caratterizza per un pensiero talmente radicale che altera financo le funzioni intellettive. Il pragmatismo della falsità è il destino tragico della prigionia ideologica e storica nella quale si creano dei falsi miti rivoluzionari come forme per un “rinnovamento sociale” che è solo una “verità” teorica.
“Per quelli che hanno innalzato l’intelletto a Dio e sono legati con l’anima al desiderio divino, anche la carne, trasformandosi con l’anima, è innalzata e gode della comunione divina e diviene essa stessa possesso e dimora di Dio6”.
La persona pertanto sfugge da una definizione intellettuale e concettuale, ne rimane sconosciuta perché è parte del Mistero dell’Ineffabilità che è la pura Teandria che compenetra con la Luce Divina la Verità senza mediazioni e senza manipolazioni intellettuali.
Il dialogo col mondo è l’abisso della labilità del tempo storico che, nel velo di un concordismo modaiolo, ha voluto rifiutare il Colloquio con Dio, Unica Libertà Vera sin dal principio della Creazione.
La rinnovata attenzione al Mistero Trinitario è l’offerta del Nuovo Linguaggio che sconfiggerà i tempi storici affinché Dio possa ridonare la Sua Divino-Umanità alla conoscenza santificata della persona.
Il Separatore – ilseparatore@protonmail.com – Ilseparatore@yandex.com
- 1 N. A. Berdjaev – Persona e tempo in Berdjaev – Ed. Studio Domenicano pag. 91 1993
- 2 “Nel cielo la verità è una, da noi c’è una moltitudine di verità, di schegge della verità, che non si possono comporre fra loro” – P.A. Florenskij – La colonna e il fondamento della verità – trad. it. di P. Modesto, pag. 206N.
- 3 N. A. Berdjaev – Verità e rivelazione – Ed. Rosember g & Sellier pag. 47 – 1996
- 4 «Quali sono le principali domande che dovremmo fare a Dio? Prima di tutto di fare la Sua Volontà, e la Volontà di Dio è Amore. Cioè noi dovremmo chiedere a Dio di imparare ad amarlo, imparare a pregarlo; questi sono i primi insegnamenti che a me ha dato Padre Pio. Nel confessionale mi diceva, le prime volte: «Devi chiedere a Dio che ti insegni a pregare». Perché saper pregare non è facile; pregare può diventare un atto magico, di egoismo, cioè un tentativo di mettere Dio al nostro servizio. Invece noi dobbiamo servire Dio e se lo serviamo bene non ci farà mancare tutto ciò che ci è necessario. Ecco perché Dio spesso non ci ascolta, perché mettiamo al primo posto quello che dovrebbe andare all’ultimo, cioè tentiamo sempre di fare in modo che Dio serva noi. Noi non vogliamo servire Dio, perciò viene quel disordine per cui tutte le cose non vanno al loro giusto posto. Allora una madre non sarà in grado di allevare i figli, perché tenterà sempre di fare in modo che questi figli abbiano il primato nei beni materiali e non nello spirito. E quando noi chiediamo prima i beni della materia naturalmente creiamo un disordine e mettiamo in moto più che Dio il demonio, perché vogliamo primeggiare; vogliamo dominare gli altri e vogliamo essere noi dei piccoli dei sulla terra. Invece se noi facessimo il contrario e chiedessimo a Dio di poterlo servire bene, ecco che tutte le cose andrebbero nel giusto ordine, perché è solo chiedendo di servire che noi abbiamo il nostro piccolo regno. Quando si ama Dio, si regna insieme a Lui e perciò i beni materiali ci vengono dati in conseguenza perché il regno animale e il regno materiale obbediscono al regno dello Spirito. Quindi quando noi possediamo il regno spirituale, che è l’Amore di Dio, tutto il resto ci viene dato in più». Luigi Gaspari – Aversa (NA) – Chiesa di San Girolamo 1988 © archiviogaspari.it
- 5 N. A. Berdjaev – Cristianesimo e lotta di classe – Pag. 21 – Cooperativa Editoriale La Casa di Matriona – 1977
6 San Gregorio Palamas – cit. in Petite philocalie dee la priere du coeur – Paris 1953 p.282