
“Due Rome sono cadute, ma la terza resiste e non ve ne sarà una quarta”. Staretz Filofej – Pskov 1523
“La Russia è un indovinello avvolto in un mistero racchiuso in un enigma”. Winston Churchill
«Dopo tutte le difficoltà, tutte le prove
e i gravi errori commessi, la storia della Russia
alla fine del XX secolo va considerata
come una sorta di rinascita, di risurrezione.»
DAVID REMNICK
Resurrection: The Struggle for a New Russia (1997)
Nella visione escatologico-messianica avuta dallo staretz Filofej, l’idea della Terza Roma si manifesta come la nuova Sacralità Imperiale, erede dei due Imperi pregressi, Roma e Costantinopoli, ma in una forma sinfonica rinnovata, liturgica e profonda che rientra nella Tradizione e nella rinascita del rinnovamento totale della Civiltà Cristiana1.
Possiamo far rientrare questa differenziazione nella seguente formula:
Creazione ed Ordine – Eòne del Padre – In Principio era il Logos
Misericordia e Verità – Eòne del Figlio – Il Logos era presso Dio
Ri-Creazione e Nuovo Ordine – Eòne dello Spirito Santo – Il Logos era Dio
La Sofia, come volto della Théotokos agisce, come Quarta Ipostasi2 nella Eònia Tripostatica:
Come Sapienza Creatrice.
Come Volto della Sapienza nella Madre dell’Unigenito Risorto.
Come Madre Sapiente di Giovanni, reso figlio di Cristo sotto la Croce e pertanto erede della Regalità di Cristo nel canale di Melchisedech.
Giuseppe3, come Padre Putativo del Bambino Gesù, offre nella sua immagine l’idea essenziale della Paternità Spirituale.
Nel Volto Paterno del Padre si dona come Padre ad Israele.
Nel Volto Paterno di Giuseppe si dona come Padre al Figlio del Padre.
Nel Volto Paterno del Paraclito si dona come prototipo del Padre Spirituale dell’umanità che ha cercato la Via della Sapienza Materna della Vergine Maria, del Figlio Unigenito e dell’Erede di Cristo che è Giovanni, attraverso il quale viene ripristinata l’unità della Regalità Imperiale.
Le interpretazioni teologiche ed ermeneutiche che Giovanni rappresenti tutta l’umanità, sono emerite sciocchezze al quale dedichiamo appunto due righe.
In questa introduzione, rientriamo nella comprensione più profonda, dell’essenza dell’intuizione mistica di questo passaggio fra le tre Rome intuite dallo Staretz Filofej, e come questo movimento circolare, sia in realtà in atto, perché come sede della Tradizione è rimasta solo la Russia che non sta ri-diventando l’URSS ma, al contrario, l’Impero Russo, multi-etnico e multi-religioso.
L’idea Imperiale primaria venne abbattuta da un complotto ordito dal potentato anglo-americano massone, al fine di rimuovere i Romanov che rappresentavano l’ultima idea Regale nel mondo voluta da Dio.
“Dunque per gli Ortodossi Russi l’idea stessa di Roma rappresenta la sacralità e l’immanenza del sacro, quasi una sinfonia necessaria ed inseparabile di autorità spirituale e potere temporale. Per un tradizionalista ortodosso, la separazione cattolica tra il Re e il Papa non è immaginabile e costituisce un’eresia: l’eresia latina4.”
La Terza Roma rappresenta un ripristino dell’Ordine Regale5 di Dio che si manifesta appunto nell’Impero Finale6.
L’Ordine Levitico vale a dire Sacerdotale, nella nuova visione Regale scompare perché ha terminato la sua funzione di guardiano della Legge Mosaica che scomparirà nel Nuovo Eòne.
Chiarimenti sulla visione Eònica
Questa concezione ha un riscontro nel Nuovo Testamento. Qui in generale domina l’idea temporale, onde si distingue, come del resto anche nel giudaismo, l’eone presente ὁ αἰὼν οὗτος, e l’eone futuro ὁ αἰὼν μέλλων (Matteo, XII, 32; Marco, X, 30; Luca, XVI, 8; XX, 34 seg.; Romani, XII, 2; I corinzî, I, 20; II, 6,8, ecc.); ma non è ignorata l’idea spaziale nel senso di “mondo” (cfr. il doppio senso, temporale e spaziale, del lat. saeculum e dell’ebr. ‛olām), o di parti del mondo (I Cor., III, 18; Ebrei, I, 2; XI, 3 e forse Matt., XIII, 22; Marco, IV, 19), e l’idea personale, per cui sono chiamati eone o eoni il “principe” (Efesini, II, 2, cfr. II Corinzi, IV, 4), o “principi” i dell’eone presente (Efes., II, 7; III, 9; I Timoteo, I, 17, cfr. I Cor., II, 6,8). Fonte: Treccani
Ora per dettagliare in estrema sintesi i fatti precedenti a quelli attuali abbiamo deciso di creare una specie di lista dei colpevoli accertati e di quelli presunti (non confermati, ma facenti parte dello stretto giro dei “si dice”) per mostrare la natura perversa degli atti commessi per eliminare gradualmente la Regalità Europea ed in ispecie, in modo brutale, attraverso un assassinio, quella Russa dei Romanov che rappresentava l’Eredità di Roma.
Memoria
21 febbraio 1613, Michail Fëdorovic Romanov è proclamato zar col nome di Michele III
20 ottobre 1894, Nicola II sale al trono
5 aprile 1898, Nicola II offre in dono alla madre l’Uovo con mughetti, creato appositamente da Carl Fabergé
16 dicembre 1916, Rasputin è assassinato da Feliks Jusupov
15 marzo 1917, Nicola II abdica; lui e la sua famiglia sono arrestati e tenuti prigionieri
Ottobre 1917, Rivoluzione bolscevica. Lenin sale al potere
1918, Ha inizio la guerra civile russa: l’Armata Rossa contro l’Armata Bianca
17 luglio 1918, Nicola II, sua moglie Alessandra e i loro cinque figli sono giustiziati a Ekaterinburg
aprile 1919, Feliks Jusupov fugge dalla Russia
1921, La guerra civile russa si conclude col trionfo dei Rossi, guidati da Lenin
27 settembre 1967, Feliks Jusupov muore
maggio 1979, Nei dintorni di Ekaterinburg viene individuato il luogo di sepoltura di Nicola II e della sua famiglia
1985-1991 Gorbaciov va al potere
1991-1999 Eltsin va al potere
dicembre 1991, Scioglimento dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche
luglio 1991, Sono riesumati i resti di Nicola II e della sua famiglia; nella fossa comune non si trovano i cadaveri di due figli dello zar
1994, L’identificazione dei resti è positiva: corrispondono alla famiglia imperiale, ma non si riesce a trovare traccia dei due cadaveri scomparsi
1999 – 2023 Putin è al potere stabilmente
Nei primi anni 2000 Putin dà dato mandato di fare costruire a Yekaterinburg, nel luogo (Casa Ipatiev) dove furono fucilati lo Zar, la sua Famiglia ed i domestici, la Cattedrale sul Sangue7.
Funerali di Stato dei Romanov
Film russo sugli ultimi istanti della vita dei Romanov

La Santificazione della Famiglia Romanov
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Gli spiriti della Finanza Ebraica, Massonica Ashkenazita, tra i quali spiccava Schiff8, il mondo Protestante Americano e Britannico, la Massoneria Tedesca, parte del mondo Cattolico, il Vaticano e probabilmente, si dice, la Nobiltà Nera, erano tutti concordi nella eliminazione della Regalità Imperiale Russa. Un Impero millenario che, nel bene o nel male, aveva portato e diffuso l’antica Sapienza Bizantina, facendone una Civiltà posta a baluardo contro le invasioni verso l’Europa.
Tali spiriti ebbero grande influenza tra i politici del tempo o molto spesso diventarono loro stessi gestori della “cosa pubblica” al fine di perseguire i loro sporchi obiettivi. Lo spirito della Rivoluzione Francese aveva così riesumato un nuovo aspetto ed una nuova guerra occulta da sovvenzionare attraverso la finanziarizzazione sia delle frange liberali che di quelle socialiste (che poi diventarono i Bolscevichi) per produrre il cataclisma della Rivoluzione Russa favorita da un loro prezzolato, Lenin, e da esponenti del mondo ebraico e farisaico Ashkenazita che fecero parte del primo Politburo.
Come primo punto bisogna precisare che già nel Papato Petrino tra il ‘700 ed il ‘900 si era messo in atto di creare uno scisma all’interno dell’Ortodossia con la Creazione degli Uniati9 che erano pertanto sottoposti non più all’obbedienza alla Russia Ortodossa Autocefala, ma, pur conservando i riti bizantini, si spostarono sotto obbedienza al Soglio pontificio.
Questa azione provocò una forte divisione tra Ortodossi scismatici Uniati ed Ortodossi (Vecchi e Nuovi Credenti) però fedeli all’Autorità Imperiale dello Zar, nel quale riconoscevano la funzione di equilibrio e di armonia.
“La chiave dell’intera storia del diciannovesimo secolo è l’evoluzione del movimento rivoluzionario dal 1789 fino al Bolscevismo russo.
Questa lotta sotterranea si è iniziata con la Rivoluzione francese sostenuta dagli «Illuminati» riunitisi al convegno di Wilhelmsbad sotto la presidenza del professore bavarese Weisshaupt…È dalla Francia che trassero nascita quelle rivoluzioni, che, sotto lo pseudonimo di idee liberali, nobili e generose, col loro graduale realizzarsi modificarono insensibilmente la faccia del mondo cristiano e la struttura interna della società europea, a beneficio di elementi rivoluzionari…In definitiva, ciò si dovette ad un ambiente mondiale così dominato dal capitalismo, così anemizzato dalla democrazia, così scosso dal socialismo e diviso da nazionalismi male intesi, da non esser più capace di opporre una salda resistenza a un simile attacco.
Nel 1813 l’Europa tradizionale si era infine decisa a reagire solidalmente contro la rivoluzione, personificata da Napoleone. Si trattava proprio della rivoluzione, e non della Francia, così come si combatte contro la malattia di cui una persona è affetta, e non contro la persona in sé stessa. La miglior prova di ciò è che il Congresso di Vienna non abusò affatto della sua vittoria nei riguardi della Francia vinta, la quale nulla ebbe a perdere del suo territorio allorché ridivenne una grande monarchia onorabile e onorata…”
Tratto da “La Guerra occulta” di Emanuel Malynski – Edizioni di AR
“L’oggetto di cui mi occupo è la Rivoluzione Russa, l’evento che si può argomentatamene sostenere essere stato il più importante del ventesimo secolo. Il mio giudizio ponderato è che, non fosse stato per la rivoluzione russa, molto probabilmente non ci sarebbe stato il nazionalsocialismo; né la seconda guerra mondiale, né la decolonizzazione; e certamente non la guerra fredda, che una volta dominava le nostre vite…Gli storici di sinistra sono stati occupati a provare che la sua caduta fosse inevitabile, e che lo sarebbe stata quand’anche la Russia non fosse stata coinvolta nella prima guerra mondiale, ma questa affermazione è ovvia solo con il senno di poi. Sarebbe bello se tali storici potessero predire il futuro tanto accuratamente quanto predicono il passato: poiché capita che nessuno dei sostenitori dell’inevitabilità storica, quando si parla della caduta dello zarismo, sia stato in grado di prevedere la dissoluzione dell’Unione Sovietica.”.
Tratto da Daniel Pipes – Three “Whys” of the Russian Revolution
© 1995 – Richard Pipes – All rights reserved
Scrive il Prof. Roberto de Mattei nel seguente link: https://www.centrosangiorgio.com/piaghe_sociali/comunismo/pagine_articoli/rivoluzione_d_ottobre_e_supercapitalismo.htm#2810:
“Chi finanziò la Rivoluzione? Quali furono, cioè, gli uomini o i gruppi che offrirono alla Rivoluzione il supporto economico necessario per il suo successo e per il suo consolidamento?
Si tratta di una domanda non retorica e non secondaria, che viene stimolata dal recente libro di Aleksandr Solženicyn (1918- 2008) “Lenin a Zurigo”, un volume che, al di là dei suoi pregi letterari, ha il merito di offrire al grande pubblico uno squarcio di storia contemporanea, che fino a oggi aveva attirato l’interesse solo dei «sovietologi» o di qualche cultore di quel genere particolare di storia che va sotto il nome di «guerra occulta». Il lettore estraneo a tale tematica rimarrà certamente sconcertato nel vedere emergere, come reale protagonista delle pagine di Solženicyn, un personaggio fin qui ignoto ai libri di storia: Aleksander Israel Helphand (1867-1924), detto Parvus, la cui figura sanguigna e ributtante giganteggia accanto a quella di Lenin (1870-1924), «l’unico al mondo che potesse veramente competere con lui e il più̀ delle volte vittoriosamente, sempre avanti di qualche passo». Parvus-Helphand non fu infatti solo l’uomo in casa del quale nacque l’Iskra, il giornale di Lenin, e che suggerì a Leon Bronstein Trotskij (1879-1940) la teoria della «Rivoluzione permanente», tirando le fila del primo Soviet di San Pietroburgo, nel 1905; ma fu anche il veicolo del massiccio aiuto finanziario che Lenin ottenne dagli ambienti politici e militari tedeschi. «Fanatico rivoluzionario, non gli tremava la mano nel distruggere gli imperi; mercante fino al midollo, gli tremava la mano quando doveva sistemarlo: il solo Parvus non si lasciava aprire e incasellare, e restava a sbarrargli la strada».
Il finanziamento tedesco
I documenti tedeschi conservati nella Wilhelmstrasse, su cui George Katkov ha per primo attirato l’attenzione, hanno offerto agli storici la prova definitiva del decisivo appoggio finanziario tedesco ai bolscevichi. Un prezioso spoglio dei documenti è stato fatto da Werner Hahlweg (1912-1989) e da Zbyněk Anthony Bohuslav Zeman (1928-2011). Lo stesso Zeman nella sua biografia di Parvus ha perfettamente messo in luce la stretta collaborazione tra Parvus e il conte Ulrich von Brockdorff-Rantzau (1869-1928), ambasciatore tedesco a Copenaghen, a sua volta intimo amico del sottosegretario al ministero degli Esteri Arthur Zimmermann (1864- 1940). Attraverso questa catena, i cui capi erano rispettivamente Lenin e il cancelliere tedesco Theobald von Bethmann-Hollweg (1856-1921), fu trasferita ai bolscevichi una somma che Zenaan e Scharlau valutano non inferiore ai trenta milioni di marchi-oro.
L’aiuto tedesco ai bolscevichi si concretizzò, inoltre, nel famoso viaggio di ritorno di Lenin in Russia sul «treno piombato», di cui Michael Pearson ci ha dato di recente un’attenta ricostruzione. Il 17 aprile 1917, trentadue esponenti rivoluzionari, tra cui Lenin, la Nadezhda Krupskaya (1869-1939), Grigory Zinoviev (1883-1936), Karl Radek (1885-1939) e Grigory Sokolnikov (1888-1939), lasciarono infatti Zurigo sul «treno piombato» (isolato, cioè, con sigilli, dalle altre carrozze, per sottolineare la non connivenza tra Lenin e il nemico tedesco) alla volta di San Pietroburgo, da qualche settimana in piena rivoluzione… Se il viaggio di Lenin sul «treno piombato» è passato alla storia, ancora oscure sono le circostanze di un non meno storico ritorno in Russia. Il 27 marzo 1917, infatti, venti giorni prima della partenza di Lenin, aveva lasciato New York la motonave Christiana Fiord, anch’essa con il suo carico di rivoluzionari che prendevano la via della Russia. Il viaggio ebbe solo uno spiacevole intoppo ad Halifax (Nuova Scozia), dove le autorità canadesi fecero sbarcare sei passeggeri, sospetti di attività sovversive. Tra questi era Leon Bronstein Trotskij, giunto negli Stati Uniti il 13 gennaio dello stesso anno, dopo essere stato espulso dalla Francia 18.
Era stato lo stesso presidente Thomas Woodrow Wilson (1856-1924) a interessarsi perché Trotskij potesse ottenere un passaporto americano con il quale intraprendere il viaggio di ritorno in Russia 19. Trotskij fu dunque rilasciato senza difficoltà dalle autorità canadesi, soprattutto quando intervenne l’autorevole raccomandazione del Colonnello Edward Mandell House (1858-1938), conosciuto come l’alter ego del presidente Wilson e noto come figura di spicco dell’establishment finanziario di Wall Street. «House aveva delle potenti relazioni tra i banchieri internazionali di New York. Era peraltro influente, ad esempio, presso grandi istituti finanziari rappresentati da personalità̀ quali Paul e Felix Warburg, Otto H. Kahn, Luis Marburg, Henry Morgenthau, Jacob e Lortimer Schiff. House aveva inoltre potenti relazioni tra i banchieri e gli uomini politici d’Europa».
L’avallo di House e Wilson alla partenza per la Russia di Trotskij ci apre uno spiraglio per avvicinarci a un’altra pagina, che ci permette di gettare un’occhiata più approfondita sul complesso capitolo dei finanziamenti ai bolscevichi. Non esistono, infatti, solo i documenti tedeschi, ma anche i documenti americani, contenuti per lo più nella sezione 861.000 dell’U.S. State Dept. Decimal File degli Archivi Nazionali. Si tratta di documenti quasi totalmente inediti, di cui un primo spoglio è stato fatto, tuttavia, da Antony C. Sutton (1925-2002) in un volume che ha lo straordinario merito di avere per primo sollevato, sul piano scientifico, il velo sui rapporti tra Wall Street e la Rivoluzione bolscevica”.
Scrive Anthony C. Sutton nel suo testo: “Wall Street and the Bolshevik Revolution” – 1981 – Edizioni: VERITAS PUBLISHING COMPANY PTY., LTD – P.O. Box 259 – Morley, Western Australia 6062
“Prima della prima guerra mondiale, la struttura finanziaria e commerciale degli Stati Uniti era dominata da due conglomerati: “Standard Oil, o l’impresa Rockefeller, e il complesso Morgan di industrie, finanza e società di trasporti. Le alleanze di fiducia di Rockefeller e Morgan dominavano non solo Wall Street ma, attraverso direttori interconnessi, quasi l’intero tessuto economico degli Stati Uniti”. in alcune proprietà Morgan come la US Steel Corporation così come in centinaia di piccoli fondi industriali, operazioni di servizio pubblico, ferrovie e istituti bancari. La J.P. Morgan11 era la più grande delle banche influenzate dalla Standard Oil-Rockefeller, ma il controllo finanziario si estese alla United States Trust Company e alla Hanover National Bank così come alle maggiori compagnie di assicurazioni sulla vita-Equitable Life e Mutual di New York.
Le grandi imprese Morgan riguardavano l’acciaio, le spedizioni e l’industria elettrica; includevano la General Electric, il trust della gomma e le ferrovie. Come Rockefeller, Morgan controllava le società finanziarie: la National Bank of Commerce e la Chase National Bank, la New York Life Insurance e la Guaranty Trust Company. I nomi J. P. Morgan e Guaranty Trust Company ricorrono ripetutamente in questo libro. Nella prima parte del ventesimo secolo la Guaranty Trust Company era dominata dagli interessi di Harriman. Quando l’anziano Harriman (Edward Henry) morì nel 1909, Morgan e soci acquisirono Guaranty Trust, Mutual Life e New York Life. Nel 1919 Morgan acquistò anche il controllo di Equitable Life e la Guaranty Trust Company assorbì altre sei società fiduciarie minori. Pertanto, alla fine della prima guerra mondiale, il Guaranty Trust e il Bankers Trust erano, rispettivamente, la prima e la seconda società fiduciaria degli Stati Uniti, entrambe dominate dagli interessi di Morgan’.
I finanzieri americani associati a questi gruppi furono coinvolti nel finanziamento della rivoluzione anche prima del 1917. L’intervento dello studio legale Sullivan & Cromwell di Wall Street nella controversia sul Canale di Panama è registrato nelle udienze del Congresso del 1913.
BANCHIERI AMERICANI E PRESTITI ZARISTI
Nell’agosto 1914 l’Europa entrò in guerra. In base al diritto internazionale i paesi neutrali (e gli Stati Uniti erano neutrali fino all’aprile 1917) non potevano ottenere prestiti per i paesi belligeranti. Questa era una questione di diritto oltre che di moralità.
Quando la casa Morgan elaborò prestiti di guerra per la Gran Bretagna e la Francia nel 1915, J. P. Morgan sostenne che questi non erano affatto prestiti di guerra, ma semplicemente un mezzo per facilitare il commercio internazionale. Tale distinzione era stata effettivamente elaborata dal presidente Wilson nell’ottobre 1914; ha spiegato che la vendita di obbligazioni negli Stati Uniti per governi stranieri era in effetti un prestito di risparmi a governi belligeranti e non finanziava una guerra. D’altra parte, l’accettazione di buoni del Tesoro o altre prove di debito in pagamento di articoli era solo un mezzo per facilitare il commercio e non per finanziare uno sforzo bellico.
I documenti negli archivi del Dipartimento di Stato dimostrano che la National City Bank, controllata dagli interessi di Stillman e Rockfeller, e il Guaranty Trust, controllato dagli interessi di Morgan, hanno raccolto congiuntamente ingenti prestiti per la belligerante Russia prima dell’entrata in guerra degli Stati Uniti, e che questi prestiti sono stati raccolti dopo che il Dipartimento di Stato ha fatto notare a queste aziende che erano contrari al diritto internazionale. Inoltre, i negoziati per i prestiti sono stati intrapresi attraverso le strutture di comunicazione ufficiali del governo degli Stati Uniti sotto la copertura del “Cifrario verde” di alto livello del Dipartimento di Stato.
OLOF ASCHBERG A NEW YORK, 1916
Olof Aschberg, il “banchiere bolscevico” (o “Bankier der Wehrevolulion”, come è stato chiamato dalla stampa tedesca), era proprietario della Nya Banken, fondata nel 1912 a Stoccolma. I suoi condirettori includevano membri di spicco di cooperative svedesi e socialisti svedesi, tra cui G.W. Dahl, K.G. In risposta alla lista nera, Nya Banken ha cambiato nome in Svensk Ekonomiebolagel. La banca rimase sotto il controllo di Aschberg ed era principalmente di sua proprietà. L’agente londinese della banca era la British Bank of Nonh Commerce, il cui presidente era Earl Grey, ex socio di Cecil Rhodes. Altri nell’interessante cerchia di soci d’affari di Aschberg includevano Krassin, che fino alla rivoluzione bolscevica (quando cambiò colore per emergere come leader bolscevico) fu direttore russo della Siemens-Schuken a Petrograd; Carl Furstenberg, ministro delle finanze nel primo governo bolscevico; e Max May, vicepresidente responsabile delle operazioni estere per Guaranty Trust di New York. Olof Aschberg stimava così tanto Max May che una fotografia di May è inclusa nel libro di Aschberg.
Nell’estate del 1916 Olof Aschberg era a New York in rappresentanza sia di Nya Banken che di Pierre Bark, il ministro delle finanze zarista. L’attività principale di Aschberg a New York, secondo il New York Times (4 agosto 1916), era quella di negoziare un prestito di 50 milioni di dollari per la Russia con un sindacato bancario americano guidato dalla National City Bank di Stillman. Questa attività fu conclusa il 5 giugno 1916; i risultati furono un credito russo di 50 milioni di dollari a New York con una commissione bancaria del 7% annuo e un corrispondente credito di 150 milioni di rubli per il sindacato della BCN in Russia.
OLOF ASCHBERG NELLA RIVOLUZIONE BOLSCEVICA
Mentre questa operazione di prestito zarista veniva lanciata a New York, Nya Banken e Olof Aschberg stavano incanalando fondi dal governo tedesco ai rivoluzionari russi, che alla fine avrebbero abbattuto il “comitato Kerensky” e instaurato il regime bolscevico.
Le prove dell’intima connessione di Olof Aschberg con il finanziamento della rivoluzione bolscevica provengono da diverse fonti, alcune di maggior valore di altre. Nya Banken e Olof Aschberg sono citati in modo prominente nei giornali Sisson (vedi capitolo terzo); tuttavia, George Kennan ha analizzato sistematicamente questi documenti e ha dimostrato che erano contraffatti, sebbene probabilmente si basino in parte su materiale autentico.
Altre prove provengono dal colonnello B. V. Nikitine, responsabile del controspionaggio nel governo Kerensky, e consistono in ventinove telegrammi trasmessi da Stoccolma a Pietrogrado, e viceversa, per quanto riguarda il finanziamento dei bolscevichi. Tre di questi telegrammi si riferiscono a banche: i telegrammi 10 e 11 si riferiscono a Nya Banken e il telegramma 14 si riferisce alla banca russo-asiatica di Pietrogrado. Telegramma 10 recita quanto segue:
Gisa Fürstenberg Sahsjobaden. Fondi molto bassi non possono aiutare se davvero urgente dare 500 come ultimo pagamento … enorme perdita intrinseca senza speranza istruire Nya Banken cablare ulteriori 100 mila Sumenson.
Il Telegramma II recita:
Kozlovsky Sergievskaya 81.
Le prime lettere ricevute Nya Banken hanno telegrafato il … che Soloman che offre l’agenzia telegrafica locale si riferisce a Bronck Savelievich Avilov…
Un’altra menzione della Nya Banken è nel materiale “The Charges Against the Bolsheviks”, pubblicato nel periodo Kerensky. Particolarmente degno di nota in quel materiale è un documento firmato da Gregory Alexinsky, ex membro della Seconda Duma di Stato, in riferimento a trasferimenti monetari ai bolscevichi…
Secondo le informazioni appena ricevute queste persone di fiducia a Stoccolma erano: il bolscevico Jacob Furstenberg, meglio conosciuto con il nome di “Hanecki” (Ganetskii), e Parvus (Dr. Helfand); a Pietrogrado: l’avvocato bolscevico, M. U. Kozlovsky, una donna parente di Hanecki-Sumenson, impegnato in speculazioni insieme a Hanecki e altri. Kozlovsky è il principale destinatario del denaro tedesco, che viene trasferito da Berlino attraverso il “Disconto-Gesellschaft” alla “Via Bank” di Stoccolma, e quindi alla Banca siberiana a Pietrogrado, Infine, Michael Futrell, che ha intervistato Olof Aschberg poco prima della sua morte, conclude che i fondi bolscevichi sono stati effettivamente trasferiti dalla Germania attraverso Nya Banken e Jacob Furstenberg sotto forma di pagamento per le merci spedite. Secondo Futrell, Aschberg gli ha confermato che Furstenberg aveva un’attività commerciale con Nya Banken e che Furstenberg aveva anche inviato fondi a Pietrogrado. Queste dichiarazioni sono autenticate nelle memorie di Aschberg…Insomma, Aschberg, attraverso la sua Nya Banken, era indubbiamente un canale per i fondi utilizzati nella rivoluzione bolscevica, e Guaranty Trust era indirettamente collegato attraverso la sua associazione con Aschberg e il suo interesse in MacGregor Grant Co., New York, agente della Russo-Asiatic Bank, un altro veicolo di trasferimento.
NYA BANKEN & GUARANTY TRUST SI UNISCONO A RUSKOMBANK
Diversi anni dopo, nell’autunno del 1922, i sovietici formarono la loro prima banca internazionale. Si basava su un sindacato che coinvolgeva gli ex banchieri privati russi e alcuni nuovi investimenti da parte di banchieri tedeschi, svedesi, americani e britannici. Conosciuta come Ruskombank (Foreign Commercial Bank o Bank of Foreign Commerce), era diretta da Olof Aschberg; il suo consiglio era composto da banchieri privati zaristi, rappresentanti di banche tedesche, svedesi e americane e, naturalmente, rappresentanti dell’Unione Sovietica. La delegazione statunitense di Stoccolma ha riferito a Washington su questa questione e ha notato, in riferimento ad Aschberg, che “la sua reputazione è scarsa. È stato menzionato nel Documento 54 dei documenti Sisson…
Dispaccio n. 138 del 4 gennaio 1921 di una legazione di Copenaghen.”24
Il consorzio bancario estero coinvolto nella Ruskombank rappresentava principalmente il capitale britannico. Comprendeva la Russo-Asiatic Consolidated Limited, che era uno dei maggiori creditori privati della Russia, e alla quale i sovietici concessero 3 milioni di sterline per compensare i danni alle sue proprietà nell’Unione Sovietica a causa della nazionalizzazione. Lo stesso governo britannico aveva già acquistato consistenti partecipazioni nelle banche private russe; secondo un rapporto del Dipartimento di Stato, “Il governo britannico è fortemente investito nel consorzio in questione”.
Il consorzio ottenne ampie concessioni in Russia e la banca aveva un capitale sociale di dieci milioni di rubli d’oro. Un servizio del quotidiano danese National Titende affermava che “sono state create possibilità di cooperazione con il governo sovietico laddove ciò, mediante negoziati politici, sarebbe stato impossibile12“….
Ora come dalle fonti riportate si possono capire i fatti odierni, perché una caratteristica del demonio è che commette sempre gli stessi errori, usando sempre lo stesso schema e le stesse persone, seppur con volti diversi, servendosi di utili idioti che pensano di poter essere liberi mentre invece sono schiavi di falsità, doppiezza ed ambiguità.
Dal breve estratto del testo di Sutton, che abbiamo voluto riportare traducendolo, possiamo concludere che non solamente l’America era presente attraverso i suoi banchieri più potenti ma anche la Germania, la Danimarca, la Norvegia, la Francia, la Svizzera e chiaramente “si dice” altresì attraverso la potenza della Nobiltà Nera13 legata al Vaticano (di questo ovviamente non abbiamo alcuna conferma, ma il sospetto è che sia altamente probabile visto che i tentacoli della piovra vaticana e dei Gesuiti si muovevano e si dislocano tuttora ovunque).
Ritornando all’attualità ed al titolo del nostro articolo, la domanda che il lettore si può porre è il perché il titolo è relativo al collegamento tra la Terza Roma ed il Terzo Eòne?
Qui entriamo in una visione puramente mistica che ci spalanca alla comprensione del perché abbiamo nominato gli Eòni; questi rappresentano i Tempi Biblici. La Bibbia in effetti è divisa in tre Eòni, come abbiamo già raffigurato, vale a dire:
Eòne del Padre – Creazione – Il Padre si fa conoscere attraverso Melchisedech che non aveva alcuna genealogia.
Ebrei 7,1-17
1 Questo Melchisedech infatti, re di Salem, sacerdote del Dio Altissimo, andò incontro ad Abramo mentre ritornava dalla sconfitta dei re e lo benedisse; 2 a lui Abramo diede la decima di ogni cosa; anzitutto il suo nome tradotto significa re di giustizia; è inoltre anche re di Salem, cioè re di pace. 3 Egli è senza padre, senza madre, senza genealogia, senza principio di giorni né fine di vita, fatto simile al Figlio di Dio e rimane sacerdote in eterno.
Eòne del Figlio – Misericordia – Il Figlio si fa crocifiggere per risorgere e portare a compimento la Legge con l’impostazione di due soli comandamenti: “Ama il prossimo tuo come te stesso e Dio sopra ogni cosa”.
Matteo 22,35-40
35 e uno di loro, un dottore della legge, lo interrogò per metterlo alla prova: 36 «Maestro, qual è il più grande comandamento della legge?». 37 Gli rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. 38 Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. 39 E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. 40 Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».
Pietro non obbedì a questa richiesta del Figlio di Dio, talché avvenne un furioso litigio con Paolo di Tarso che difese i diritti di Cristo e non la tenacia di Pietro, ma anche quella di Giacomo, di creare una sorta di struttura simile ad una sinagoga, per i Cristiani14. Questo è il punto dove nasce la volontà di potenza di Pietro che arrivò persino a farsi definire “Vicario di Cristo”.
Eòne dello Spirito Santo – Ri-Creazione, attraverso il misterioso Libretto che viene dato dall’Angelo nell’Apocalisse Giovannea e nel quale sono spiegati tutti i Misteri che il Secondo Consolatore, essere Regale, dovrà donare al mondo come conforto e conferma che Dio riporterà il Suo Ordine nella Terra.
Apocalisse 10, 17, 1, 5
10Rapito in estasi, nel giorno del Signore, udii dietro di me una voce potente, come di tromba, che diceva: 11Quello che vedi, scrivilo in un libro e mandalo alle sette Chiese: a Efeso, a Smirne, a Pèrgamo, a Tiàtira, a Sardi, a Filadèlfia e a Laodicèa… 17Appena lo vidi, caddi ai suoi piedi come morto. Ma egli, posando su di me la destra, mi disse: Non temere! Io sono il Primo e l’Ultimo 18 e il Vivente. Io ero morto, ma ora vivo per sempre e ho potere sopra la morte e sopra gli inferi. 19Scrivi dunque le cose che hai visto, quelle che sono e quelle che accadranno dopo… 1E vidi nella mano destra di Colui che era assiso sul trono un libro a forma di rotolo, scritto sul lato interno e su quello esterno, sigillato con sette sigilli. 2Vidi un angelo forte che proclamava a gran voce: “Chi è degno di aprire il libro e scioglierne i sigilli?”. 3Ma nessuno né in cielo, né in terra, né sotto terra era in grado di aprire il libro e di leggerlo. 4Io piangevo molto perché non si trovava nessuno degno di aprire il libro e di leggerlo. 5Uno dei vegliardi mi disse: “Non piangere più; ha vinto il leone della tribù di Giuda, il Germoglio di Davide, e aprirà il libro e i suoi sette sigilli”.
I Tre Eòni sono l’Unità nella Trinità15.
Il Terzo Millennio è quello della Regalità, dove la vera gnosi (che non è lo Gnosticismo che è un’eresia dualista) è la conoscenza diretta e coscienziale di Dio senza più intermediari, affinché Dio possa regnare nei cuori degli uomini che hanno guardato avanti, non si sono voltati indietro come la moglie di Lot, sono entrati dalla porta stretta, e sono amanti della Verità Eterna. Pertanto Satana è scatenato, sta cercando tutte le possibili soluzioni per distruggere ciò che invece Dio ha voluto far risorgere attraverso colui che ha scelto. Il male che si manifesta con evidenza repellente, in tutte le forme possibili, attraverso tutti i reati possibili, nelle fantasie e nelle realtà deformi le sta tentando tutte… ma ha perso con tutte le sue agende, “diritti”, provocazioni, “cultura”, follia, e rabbia.
Ci aspettano tempi interessanti, perché il Trionfo del Cuore Immacolato attraverso il misterioso libretto è il vero Terzo segreto di Fatima, rivelato se non parzialmente perché la Chiesa Petrina ama la Volontà di Potenza, ma è conosciuto dalla Divina Sapienza TriUnitaria, che muoverà guerra a tutti coloro che hanno contristato il Paraclito e costoro moriranno dannati, perché chi tocca lo Spirito Santo non muore in Grazia di Dio.
P.S. Quando il Papa domanda di pregare per lui, pregate invece per il Trionfo di Dio e della sua Giustizia, in questa rientrano tutte le preghiere.
Inseriamo alcuni punti estratti dal testo di Alexandr Dugin
Manifesto del Grande Risveglio.
I cinque punti del Principe Carlo (oggi Re Carlo III).
Nel 2020, al forum di Davos, il fondatore del forum Klaus Schwab e Carlo (Carlo III), il Principe del Galles, hanno proclamato un nuovo corso per l’umanità, il Grande Reset.
Il piano, secondo il Principe del Galles, (oggi Re Carlo III) consiste in cinque punti:
1. catturare l’immaginazione e la volontà dell’umanità – il cambiamento avverrà solo se la gente lo vuole davvero;
2. la ripresa economica deve indirizzare il mondo sulla via dell’occupazione, dei mezzi di sussistenza e di crescita sostenibili. Le strutture di stimolo di vecchia data che hanno avuto effetti perversi sul nostro ambiente planetario e sulla natura stessa devono essere reinventate;
3. i sistemi e i procedimenti devono essere riprogettati per far avanzare le transizioni a tasso zero a livello globale. La tariffazione del carbone può costituire una via cruciale per un mercato sostenibile;
4. la scienza, la tecnologia e l’innovazione devono essere rivitalizzate. L’umanità è sull’orlo di scoperte catalizzatrici che altereranno la nostra visione di ciò che è possibile e redditizio nel quadro di un futuro sostenibile;
5. gli investimenti devono essere riequilibrati. L’accelerazione degli investimenti verdi può offrire opportunità di lavoro nell’energia verde, nell’economia circolare e nella bio-economia, nell’ecoturismo e nelle infrastrutture pubbliche verdi.
Il termine “sostenibile” rientra nel più importante concetto del Club di Roma:
“sviluppo sostenibile”. Questa nozione si basa a sua volta su un’altra teoria – i “limiti della crescita”, secondo la quale la sovrappopolazione del pianeta ha raggiunto un punto critico (il che implica la necessità di ridurre il tasso di natalità).
l fatto che la parola “sostenibile” sia usata nel contesto della pandemia da Covid-19, che, secondo alcuni analisti, dovrebbe portare al declino della popolazione, ha causato una reazione significativa a livello globale.
I punti principali del Grande Reset sono:
- il controllo della coscienza pubblica su scala globale, che è il cuore della “cancel culture” – l’introduzione della censura sulle reti controllate dai globalisti (punto 1);
- la transizione verso un’economia ecologica e il declino delle strutture industriali moderne (punti 2 e 5);
L’ingresso dell’umanità nel cosiddetto Quarto ordine economico (a cui è stata dedicata la precedente riunione di Davos), cioè la graduale sostituzione della forza lavoro con i cyborg e l’implementazione dell’intelligenza artificiale avanzata su scala globale (punto 3).
L’idea principale del “Grande Reset” è la prosecuzione della globalizzazione e il rafforzamento del globalismo in seguito a una serie di fallimenti: la presidenza multipolare – soprattutto di Cina e Russia, l’ascesa dei paesi islamici come Turchia, Iran, Pakistan, Arabia Saudita e il loro sottrarsi all’influenza dell’Occidente.
Al forum di Davos, i rappresentanti delle élite liberali globali hanno annunciato la mobilitazione delle loro strutture in previsione della presidenza di Biden e della vittoria dei democratici negli Stati Uniti, cosa che desideravano fortemente…Si vedono oggi i disastri creati nel mondo da quell’amministrazione.
Sull’Aristocrazia Nera si consiglia il seguente libro di Riccardo Tristano Tuis – L’Aristocrazia Nera – Edizioni Uno, di cui riportiamo un piccolo estratto.
“Più recentemente, almeno dal punto di vista informativo, come teorizzato soprattutto dallo studioso John Coleman, Nobiltà o Aristocrazia nera è più corretto sia applicato all’oligarchia aristocratica veneziana, e genovese, cioè le due potenze mercantili marinare, assurte, per ovvie ragioni nelle prime crociate (dove i Templari del Priorato di Sion giocarono un ruolo determinante), a un oscuro potere trasversale, endemico, che oggi da Londra manipola e gestisce il controllo del mondo e delle sue attività.
Queste due “categorie” sono quindi apparentemente conflittuali e opposte per dinamiche storico-politico-religiose, anche se per esempio in Italia negli anni Settanta un evento come il “golpe Borghese” sembrerebbe averle accumunate, visto che in quel caso un’azione di quella portata era condotta da un rampollo dell’Aristocrazia nera papalina, di formazione militare fascista, Junio Valerio Borghese, ma finanziata da industriali genovesi, sicuramente appartenenti alle lobby dell’altra “Nera”.
In ogni caso le due fazioni sembrano essersi integrate in una lenta inesorabile “dissolvenza incrociata”, introducendo nella storia, solo negli ultimi decenni, il misterioso popolo dei Cazari (o Khazari) una genia che oggi molti studi assimilano a quella degli Ebrei ashkenaziti (o ashkenaziti) quelli provenienti dalle steppe, dagli altopiani del Kazakistan e del Caucaso, che dall’anno Mille, secolo dopo secolo, avrebbero tirato le fila dello scenario mondiale, infiltrandosi, oltre che geneticamente nelle popolazioni slave e poi germaniche, influenzandone le identità nazionali, in ogni settore della società, attraverso la formula economia/finanza/comunicazione, governando il tutto da enigmatiche società segrete come la Fabian Society, movimenti occulti come il Frankismo, massonerie segretissime come la B’nai B’rith, organizzazioni politico-religiose come il sionismo, “nonché club” come il Bilderberg”.
È palese che tutti questi progetti finiranno in un grande falò, subiranno la loro naturale auto-distruzione ed i loro promulgatori non potranno godersi gli ultimi anni della loro vita avendo corrotto le loro anime, perché i popoli non sono stupidi e capiscono che esiste qualcosa di malvagio che è messo in opera contro di loro e Dio, che è generoso, corre sempre in aiuto dove la falsità e la menzogna vengono manifestate. I tempi di Dio non sono però mai i tempi degli uomini, perché Dio, essendo appunto Padre del Tempo, ne concede molto anche ai peccatori più incalliti, perché Lui vuole dare loro la possibilità di salvarsi attraverso il pentimento. Dio è Amore e si distacca dal male che è sposato dagli uomini; a volte lo permette perché è necessario, per un tempo stabilito, affinché questi si possa espandere per scoprirsi sempre più chiaramente. In questa manifestazione il male si espone e l’umanità allora potrà capire che dovrà scorgere dove si trova il Re nascosto che la potrà aiutare a ritrovare la perduta Regalità.
Con la rinascita della Regalità in Melchisedech, la funzione Levitica andrà a scomparire, rimanendo, forse, come un residuo per coloro che non hanno avuto la capacità di ascoltare la Voce dl Bambino nel loro cuore; lo Spirito di Dio parlerà pertanto senza più intermediari.
Molte persone così come tanti sacerdoti dicono cose giuste, hanno una chiara visione del mondo, ma … cosa vogliono riproporre? Un ritorno ai Leviti come mediatori? Non è più il tempo, molti di costoro si voltano indietro nella nostalgia di qualcosa che inevitabilmente deve crollare, perché Dio vuole il Tempio dei Cuori. Le Chiese, le Cattedrali diverranno musei, saranno il ricordo di un tempo in cui la Trinità parlava per mezzo di persone che erano state erette a “rappresentanti”.
La Chiesa nascosta, la Chiesa di Giovanni sarà il futuro del rinnovamento concreto e sorprendente che Dio vorrà ri-creare. Ogni uomo ha diritto a ritrovare la propria Regalità, ed in questa volontà allora si manifesterà chi sarà il Re che sarà glorificato a Capo della Nazione, per ora costui permane nascosto dal Manto della Théotokos, e tutto ciò sarà il ripristino della Volontà di Dio sulla Terra ricreata e rinnovata nel Suo Amore Trinitario. Nella Regalità imperante nei cuori delle persone, la Parola diventa Creatrice, diventa, vale a dire, capace di poter cambiare una realtà, perché diventa Atto di Amore che, nella Sua Parola, impone un cambiamento genetico di un evento avverso come una malattia. I globuli rossi, le piastrine, i globuli bianchi, le cellule gli elementi della vita salteranno di gioia quando la Parola di Dio, vivente negli uomini, che non si sono voltati indietro, si farà sentire, perché Dio ha creato con la Parola e l’uomo che ha ritrovato sia la Paternità che la Maternità di Dio diventa Creatore con Lui, perché Dio vuole che l’uomo libero sia Suo Volto Vittorioso sulla Terra. Nessuno può minacciare gli Amici di Dio che vivono nascosti al mondo, perché costoro sono Figli del loro Protettore, lo Spirito Santo, e chi osa toccarli, tocca lo Spirito Paraclito e muore qualunque “potenza” esprima. All’Ira del Paraclito non si scappa.
“Alla fine il mio Cuore Immacolato trionferà”

- 1 Più dettagliatamente, Filofej elabora una riflessione, sul muovere della storia e sulla sua fine, che addita in Mosca l’ultimo e definitivo approdo della translatio di Roma e del suo impero. Nella Lettera del 1523 al Grande Principe Vasilij III Ivanovič, padre di Ivan il Terribile e al suo scrivano Misjur’ Grigor’evič Munechin, lo starec attribuisce una discendenza genealogica dei principi russi dagli imperatori bizantini. Lo scopo del lavoro di Filofej è esortativo: egli non intese mai legittimare la pretesa di Mosca, ma tentò di avvisare sulla necessità di salvezza dell’ultimo impero cristiano. Innanzitutto, egli rifiuta qualsiasi significato dell’astrologia, giacché le stelle come i corpi inanimati non possono influenzare il destino delle persone e dei popoli. Egli contrappone all’astrologia qualsiasi spiegazione del processo storico: la causa dei cambiamenti sta nella volontà divina, la causa della caduta dei regni è l’incapacità di conservare la vera fede: “Il cambiamento degli imperi e dei paesi deriva non dalle stelle, ma da Dio che dà ogni cosa”. Filofej interpreta la storia russa secondo un disegno provvidenziale, che ha visto cadere le due Roma, l’occidentale (romana cristiana) e l’orientale (imperiale bizantina). La prima, la Roma antica, fra il IX e il X secolo aveva abbandonato la fede ortodossa per quella latina, la seconda, Costantinopoli, era finita nelle mani dei turchi, giusta punizione per aver aderito all’Unione con Roma. Il loro ruolo storico doveva essere assunto da Mosca, che diventa la Terza Roma perché rimasta l’unica al mondo a professare, con la Chiesa ortodossa in antitesi a quella cattolica, il «vero cristianesimo» in base al messaggio divino. Di qui la fusione fra Chiesa e Stato, in nome della salvaguardia della «santa Russia» e della sua suprema missione universale. Filofej, come altri ecclesiastici dell’epoca, era preoccupato che la monarchia russa non si impegnasse abbastanza per eliminare le eresie. Dalla caduta di Costantinopoli Seconda Roma a Mosca come Terza Roma (pagine 102-123)
- 2 Cfr. Pavel Florenskij – La colonna ed il fondamento della Verità – Ed. Rusconi 1974 “Resta ancora un aspetto finora da noi trascurato, che in seguito analizzeremo con cura e che adesso accenniamo soltanto: nell’unità assoluta delle tre non c’è «ordine», non c’è successione. Le tre ipostasi sono l’una immediatamente accanto all’altra e la relazione di due può solo essere mediata dalla terza. Un primato tra loro è assolutamente impensabile. Una eventuale quarta ipostasi inserisce nel rapporto fra sé e le prime tre una diversa distinzione, e quindi le pone in rapporto a se stessa come quarta ipostasi con un’attività diversa. Perciò a partire dalla quarta ipostasi interviene una sostanza totalmente nuova, mentre le prime tre sono di un’unica sostanza”.
- 3 “Sulla vita di San Giuseppe, non si hanno più notizie a partire dall’episodio di Gesù fra i Dottori (nel Tempio di Gerusalemme) narrato nel Vangelo di Luca (2,41-50).
L’evangelista racconta che Gesù, all’epoca dodicenne, si recò con i genitori nella città di Gerusalemme in occasione della Pasqua. Giunto il momento di tornare a casa, Gesù a loro insaputa rimase in città e si recò presso il Tempio dei Dottori. Fu lì che Maria e Giuseppe lo ritrovarono tre giorni dopo quando, presi dallo spavento, erano andati a cercarlo. Da questo episodio in poi non si hanno più notizie di San Giuseppe probabilmente perché morì poco prima che Gesù raggiungesse la maturità e iniziasse la sua vita pubblica, dunque una volta espletato il suo ruolo di padre putativo. Secondo i Vangeli apocrifi, San Giuseppe morì all’età di 111 anni, colpito da malattia, tra le braccia di Gesù e di Maria, nel modo più sereno possibile circondato dall’amore delle persone che gli erano care. Per tale motivo, egli è venerato come “Patrono della buona morte”. Infatti, a quale miglior morte potrebbe ambire un cristiano se non quella tra le braccia di Gesù e Maria?” Fonte: https://www.sapere.it/sapere/strumenti/domande-risposte/storia-civilta/morte-giuseppe-padre-putativo-gesu.html - 4 Cfr. Aleksandr Dugin – Julius Evola e la Russia – Rivista Origini – Pag. 87 – 1998 Supplemento ad “Orion” n. 165
Vedasi anche: https://123dok.org/article/isidoro-di-kiev-e-autocefalia-della-chiesa-russa.9yn8p41y - 5 Cfr. Dott. Luigi Gaspari – Foggia 24 aprile 1992 appunti presi a mano di una conversazione sulla Regalità “La Regalità vera è espressiva del passato in tutti i suoi valori che vivono al presente nel Re che li ripresenta e si proiettano nel futuro per accrescere la felicità del popolo. La Regalità è il mantello dell’Amore di Dio donato dall’uomo Cristo, dopo la caduta di Adamo, per trasformare i popoli diventati animali in veri uomini, Figli di Dio.
Il marxismo uccide la Regalità, perché uccide i valori del passato e riporta al presente sempre più viva l’animalità venuta dopo la caduta di Adamo ed Eva. Per mezzo del socialismo la Francia ha perduto i valori ed i linguaggi che l’avevano fatta civile e grande davanti ai popoli. La Regalità fece grande la Francia perché il manto dell’Amore di Cristo poteva frenare l’istinto animale del popolo per poi rieducarlo a rivivere la pienezza dell’Amore di Dio.
La Chiesa o i sacerdoti che appoggiano l’impero socialista marxista non fanno altro che distruggere i valori del cristianesimo allontanando dai popoli il manto regale dell’Amore di Cristo. In tal modo il Cristianesimo diventa una pura e semplice politica sociale che non esprime nulla di cristiano e che non vivifica lo spirito degli uomini.
Il socialismo uccide, mortifica lo spirito dell’uomo, rendendolo sempre più vicino alla bestia che era prima che i valori divini dello Spirito di Dio ritornassero sulla terra. La terra diventa un piccolo inferno di uomini animali che si combatteranno fra di loro, perché l’animale potenzia sempre più le sue passioni, che dividono l’umanità in tanti piccoli o grandi centri di potere infernale.
L’inferno esiste perché è fatto di passioni umane che ingigantendosi per assenza di pace ed Amore Divino divengono centri di odio senza fine, di guerra e di morte. - 6 “Богоматерь здесь с вами, дорогие люди России, которые работают над тем, чтобы вы стали тем избранным народом, который может, наконец, вернуть нам в Италию и на Запад отстраненность, необходимую для того, чтобы, наконец, поставить любовь на первое место в наших сердцах. Потому что, если вы не обратите Запад, Запад плохо кончит. Это то, что Богоматерь заверила нас в своих пророчествах в Фатиме. Это то, что Падре Пио уверял нас в те годы, когда мы были близки с ним; он сказал именно о том, что только из России может прийти торжество любви, которое должно изменить судьбу человечества”. Доктор Лоджии Гаспари Церковь СС. Косма и Дамиан – Москва, 6 апреля 1994 г.
- 7 È sicuramente un monumento che bisogna vistare durante il tuo soggiorno ad Ekaterinburg. È una chiesa ortodossa che è stata costruita durante i primi anni del 2000 nello stesso luogo in cui l’imperatore Nicola II di Russia, la sua famiglia e i domestici sono stati uccisi in seguito alla rivoluzione russa. Si chiama in questo modo proprio perché ricorda il sangue che è stato versato sulla famiglia ed è un simbolo per ricordare la famiglia dei Romanov. In seguito alla rivoluzione, lo zar e la famiglia furono catturati dai bolscevichi. Nel luglio 1918 a Yekaterinburg, tutta la famiglia dell’imperatore, compresi i domestici, sono stati fucilati nella cantina di Casa Ipatiev.
- 8 SCHIFF, JACOB HENRY (1847–1920), finanziere statunitense e filantropo. Nato a Francoforte, in Germania, discendeva da una illustre famiglia rabbinica (vedi *Schiff, Meir B. Giacobbe). Ha ricevuto un approfondito secolare e religioso educazione presso la scuola locale della Israelitische Religionsgesellschaft, poi seguì suo padre, Moses, che era associato alla società bancaria Rothschild, in quell’occupazione. All’età di 18 anni Schiff emigrò negli Stati Uniti, entrò in una società di brokeraggio a New York e divenne partner di Budge, Schiff and Co. Nel 1875 sposò la figlia di Solomon Loeb, capo della società bancaria di Kuhn, Loeb and Co., ed entrò in quella ditta. Le notevoli capacità finanziarie di Schiff furono riconosciute quando fu nominato capo di Kuhn, Loeb nel 1885. L’azienda di Schiff divenne presto una delle due più potenti istituti di investment banking privati negli Stati Uniti, che partecipano attivamente alla promozione della rapida industrializzazione dell’economia statunitense tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo. … Schiff è stato coinvolto in modo prominente nei prestiti fluttuanti al governo in patria e a nazioni straniere, la più spettacolare delle quali è stata un’emissione obbligazionaria di $ 200.000.000 per il Giappone al periodo della guerra russo-giapponese nel 1904–05. Profondamente arrabbiato dalle politiche antisemite del regime zarista in Russia, lui era felice di sostenere lo sforzo bellico giapponese. Ha costantemente rifiutato di partecipare a prestiti per conto della Russia e ha usato la sua influenza per impedire ad altre società di sottoscrivere prestiti russi… Schiff ha portato questa politica nella Prima guerra mondiale, che si placò solo dopo la caduta dello zarismo nel 1917. A quel tempo, si è impegnato a sostenere il governo Kerensky con un prestito consistente. Si diceva di Schiff che “niente di ebraico era estraneo il suo cuore.” ENCICLOPEDIA GIUDAICA, Seconda Edizione, Volume 18
- 9 La Chiesa Cattolica ha seguito con la più grande attenzione il movimento che riportava cristiani scismatici verso di essa, favorendo con esplicite disposizioni questo ritorno. Fra i documenti papali più importanti ricordiamo di Benedetto XIV, Etsi pastoralis (1742), Demandatum coelitus (1743), Allatae sunt (1755); di Pio IX, Reversurus (1867); di Leone XIII, Orientalium dignitas (1894); di Pio X, Tradita ab antiquis (1912); di Benedetto XV, Orientis catholici (1917); di Pio XI, Rerum orientalium (1928). Inoltre, nella costituzione della curia romana, già Pio IX, nel 1862, aveva stabilito in seno alla congregazione di Propaganda Fide una sezione per gli affari di rito orientale; poi Benedetto XV, nel 1917, creò un dicastero a parte come Congregatio pro Ecclesia orientali, di cui è capo diretto (prefetto) il Papa stesso. Inoltre la Chiesa romana, analogamente a ciò che ha fatto per i cattolici di rito latino con la preparazione del Codex Iuris Canonici, ha intrapreso per i cattolici orientali la preparazione di un codice di diritto canonico, i cui lavori preparatorî sono notevolmente avanzati.
A favorire l’unione contribuiscono anche varî ordini religiosi, sia con l’attività missionaria, sia con la pubblicazione di riviste dedicate all’Oriente cristiano. Fonte: Treccani - 10 Storico italiano, presidente della Fondazione Lepanto, direttore della rivista “Radici Cristiane” e dell’agenzia di informazione “Corrispondenza Romana”. Ha insegnato in diverse università italiane ed è stato Vice Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche tra il 2003 e il 2011. È autore di oltre trenta libri, tradotti in varie lingue.
- 11 The J. P. Morgan Company was originally founded in London as George Pea· body and Co. in 1838. It was not incorporated until March 21, 1940. The com· pany ceased to exist in April 1954 when it merged with the Guaranty Trust Company, then its most important commercial bank subsidiary, and is today known as the Morgan Guaranty Trust Company of New York.
- 12 GLI ULTIMI a vederli vivi, a parte gli assassini, sono stati l’arciprete Storozev e il diacono Buimirov, che portava l’acqua santa. Il pope arrivò alle 10 e mezza, passò dalla stanza del comandante, c’erano bottiglie vuote, un giaccone nero di pelle, pane secco col burro e semi di girasole per terra, nella puzza molle di makhorka, il tabacco di scarto dei soldati. Nel corridoio un fuciliere portò il fuoco per accendere l’incenso, e fu attraverso il fumo benedetto che il pope, mentre indossava i paramenti sacri e si lamentava della sua pleurite, vide tutta la famiglia in attesa, nella stanza grande della “Casa a destinazione speciale”. Lo zarevic Aleksej era sulla sedia con le grandi ruote, accanto alla madre e all’ex Zar in piedi, dietro le quattro sorelle con ciò che restava di una Corte spodestata, miniaturizzata e prigioniera: il medico imperiale Botkin, il lacché Trupp, Anna Demidova cameriera della Zarina e lo sguattero Sednev. In un angolo, il comandante Jurovskij e quattro soldati, gli unici che non baciarono la croce. Alla fine, invece di recitare la preghiera prevista dalla liturgia (“Che le anime dei morti riposino in pace presso i tuoi santi”) il diacono per errore iniziò a cantarla, come nelle funzioni per i defunti. Quando l’arciprete si voltò trovò tutta la famiglia in ginocchio, col capo chino. “Oggi”, disse padre Ivan tornando in parrocchia, dopo aver regalato alla Zarina il pane benedetto, “c’era qualcosa di strano in quella casa. Nessuno di loro ha cantato”. Quella dei morti fu l’ultima preghiera che ascoltarono. Due notti dopo, tra il 16 e il 17 luglio 1918, li avrebbero ammazzati tutti, a colpi di pistola e baionetta. Fonte: La Repubblica Articolo di Ezio Mauro 23 ottobre 2017
- 13 Le linee di sangue papali sono la gerarchia segreta e nell’ombra dell’Ordine dei Gesuiti che controlla il Papa Nero. Queste potenti linee di sangue sono i Breakspear, i Somaglia, gli Orsini, i Farnese e gli Aldobrandini. Queste cinque famiglie dominanti si uniscono ai Borgia, Chigi, Colonna, Conti, Este, Medici, Pallavicini e Pamphili per formare le antiche stirpi saturnali del XIII secolo.
L’uomo più potente in questo momento è il Papa Grigio e Re di Roma: Pepe Orsini. Le stirpi papali dei Gesuiti, la “Nobiltà Nera”, sono le vere famiglie che controllano il mondo dietro le quinte. Usano la religione, la finanza, la proprietà, la salute, il clima, i media e il controllo mentale per imporre il loro potere sulle masse. Le linee di sangue spesso menzionate come essere al vertice, sono in realtà il secondo livello della gerarchia del potere sugli esseri umani. Sì, i Rothschild e i Rockefeller controllano enormi quantità di ricchezza, ma questa ricchezza è di gran lunga maggiore della loro? Ha senso che alcune di queste linee di sangue risalgano all’apice dell’Impero Romano e alla fondazione della Chiesa Cattolica. Queste antiche dinastie hanno spostato i fili di re e regine dietro le quinte per almeno qualche millennio. Hanno creato pedine con il 99,9% dell’umanità e il loro agire furtivo si esaurirà non appena io e gli altri li smaschereremo. Queste linee di sangue controllano tutte le altre società segrete attraverso l’Ordine dei Gesuiti e i suoi Cavalieri di Malta. Fonte: https://qindiltrust.wordpress.com/2021/04/14/la-nobilta-nera-parte-i/ - 14 Intorno al 50 dopo Cristo l’apostolo Pietro si reca in Asia Minore, dove incontra la nascente comunità cristiana. Ma l’atteggiamento tenuto nei confronti dei cristiani convertiti dall’ebraismo scatena una polemica con Paolo. Fu Pietro a mettere in atto un comportamento in contrasto con i dettami della sua stessa fede, con ciò sancendo, sotto il profilo storico, la fallacia del dogma dell’infallibilità del Papa. Fonte: http://www.storiain.net/storia/lincidente-di-antiochia/
- 15 Cfr, Pavel A. Florenskij – La colonna ed il fondamento della Verità – Edizione Rusconi 1974 – “Prima di procedere, chiarirò in linguaggio teologico l’idea di Dio Tripostatico, di cui finora si è parlato in termini filosofici. Si sa che l’idea della unisostanzialità è espressa con il termine di ομοούσιος, omoúsios, attorno al quale e per il quale si sono svolte tutte le dispute trinitarie. Analizzare la storia di queste dispute significa osservare tutti i colori e le sfumature di cui si è arricchita l’idea di unisostanzialità. Io me ne posso esimere, rimandando alle varie storie delle controversie dogmatiche. È noto che né la letteratura sacra né quella profana dell’epoca pre-nicena conoscevano la differenza tra i termini ουσία e υπόστασις, usía e ipóstasi, che poi divennero termini tecnici. Nel linguaggio filosofico ουσία equivaleva perfettamente a υπόστασις e questo fino al secolo V dopo Cristo. Abbiamo tutte le ragioni di pensare che anche i padri del primo concilio ecumenico considerassero sinonimi i termini ipostasi e sostanza e che non avessero affatto in mente la distinzione che verrà introdotta dalla speculazione successiva. Sant’Atanasio il Grande li adopera come equivalenti e addirittura trentacinque anni dopo in concilio niceno afferma decisamente in una lettera che «l’ipostasi è sostanza e non significa altro che sostanza». La vecchia generazione dei Niceni la pensa come Atanasio, e alla fine del secolo IV il beato Gerolamo in una lettera a papa Damaso dice chiaramente che «la scuola delle scienze profane conosce della parola ipostasi solo il significato di sostanza (usian)». Ma è anche noto che nella teologia posteriore i due termini sono diventati distinguibili. Distinguibili sì, ma anche distinti per contenuto? È indubbio che si possono distinguere uno rispetto all’altro come la «destra» si distingue nel rapporto reciproco dalla «sinistra»; mi domando però se destro e sinistro si distinguano in sé, nel loro contenuto assoluto. È proprio vero che ipostasi significa l’individuale, mentre sostanza (ουσία) significa il comune?
Anzitutto può servire da risposta la circostanza che fu scelta una coppia di parole che combaciano in ogni modo nel significato. Perché? Soltanto perché ciò che rispettivamente significano si distingue logicamente, solo relativamente, vicendevolmente e non in sé, non per sé. Per adoperare un paragone rozzo, i contenuti delle due parole che vogliamo analizzare stanno l’uno all’altro come l’oggetto alla sua immagine speculare, come una mano all’altra, come un cristallo destrogiro a un levogiro, ecc. In tutti questi casi avvertiamo con chiarezza la diversità di un oggetto dall’altro, ma sotto l’aspetto logico non li possiamo definire se non l’uno con ricorso all’altro: nell’appercezione le cose stanno diversamente, ma quando ci si domandi in che cosa consista la diversità di fatto non possiamo non considerare identico il diverso: siamo costretti formalmente a riconoscere l’identità. Lo stesso vale per i termini ipostasi e sostanza. Infatti «unisostanziale» significa l’unità concreta del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, ma non l’unità nominale; in Atanasio e nei Padri niceni ομοούσιος, omoúsios, equivale a έκ ουσίας του Πατρός, «della sostanza del Padre». Ma se è così, l’ipostasi è la sostanza personale, per così dire, del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, in quanto ciascuno sia considerato a parte, non si fonda affatto con un’altra ipostasi e allo stesso tempo ne è inseparabile. Se dal punto di vista terminologico, formale, la parola ipostasi è divenuta in principio differente dalla parola usía (ουσία), dal punto di vista del contenuto e della significazione logica, rimane decisamente uguale a usía (ουσία)”.