«Tutto quello che vediamo non è che il riflesso, non che l’ombra di ciò che è invisibile ai nostri occhi»
V. Solov’ev

Nella definizione di Simbolo Plotino lo descriveva come “intermediario tra due mondi”, l’unione di uno in due. Attraverso il simbolo noi scopriamo una realtà che è non racchiusa nel nostro mondo ma in quello spirituale. Il senso del nostro mondo, pur nella sua incompletezza e spesso deformità, è sempre una fotografia mal fatta della Purezza Simbolica dello Spirito.
Lo Spirito si manifesta nel Simbolo e questo viene recepito secondo dei gradi di conoscenza intellettiva che dà il senso all’esistenza, ma allo stesso tempo pone un limite alla capacità umana di creare forme esistenti che non sono funzionali al contenuto simbolico.
Il Simbolo è una Scala dove si disvelano in maniera sempre più accurata i segreti del Logos che si manifesta nella natura sulla terra.
Il senso profondo della vita, il vero significato è comprensibile solo attraverso il Simbolo che è il riflesso della Volontà del Logos Creatore.
Il mondo razionalista ed intellettuale ha un aspetto simbolico che è un’interferenza con la linea ed il legame con il Simbolo; si tratta pertanto di un simbolismo astratto, lontano, dal significato parziale ed incompleto, disgiunto da una visione universale.
Il mondo intellettuale aborrisce l’idea di assoluto, ma, pur nella mediocrità e nel relativismo creativo, questo artefatto è sempre un aspetto simbolico, seppur deforme, del Simbolo.
Il Logos è Simbolo rivelato.
Il riflesso è un aspetto simbolico più o meno velato.
Nel mondo e nel sopramondo vi è una netta separazione tra spiritualismo simbolico e spiritualità del Simbolo.
L’uomo si è separato dalla profondità del Simbolo ed è caduto nella trappola dello spiritualismo che è una forma immersa in una profonda e disperata solitudine, dove entrano in gioco forme spiritiche e di proiezioni psichiche di forme demoniche. I demoni non sono ipotesi immaginarie ma forme viventi partecipi alla vita dell’uomo, ovviamente con lo scopo di portare la loro deviazione, la loro perversione, la loro ira, la loro volontà di potenza1. La modernità e la post-modernità sono il riflesso di un mondo oggettivato, imposto come sostituto del Simbolo.
C’è da introdurre anche un’ulteriore separazione tra l’dea di comunità creata da dal Simbolo, e le funzioni separatrici di pseudo-comunità divise da ideologie, che sono forme simboliche imperfette del Simbolo stesso.
La comunità simbolica sta alla Cattedrale di Chartres

come quella ideologica sta alle chiese moderne, che speriamo diventino presto delle palestre o qualcosa di più utile confacente alla loro conformazione costruttiva dovuta ad architetti ed ingegneri razionalisti.

Nelle prime, le vere chiese, si intravede un mondo di iniziati che guardavano verso l’alto cercando di unire il mondo visibile con quello invisibile. Nelle seconde si nota la propensione dell’Eone Petrino di spingere tutto verso una democrazia razionalista, un appiattimento anti-simbolico che si disgiunge dall’afflato verso lo Spirito e si concentra sul mondo tellurico ed i suoi drammi psichici.
Si tratta di un mondo naturalistico, con problematiche legate a formulazioni soggettive che si vogliono far diventare oggettive, se non andare verso un’imposizione di tali enunciati in una forma dittatoriale più o meno velata da un aspetto democratico.
Nemmeno possiamo dire che l’idea noumenica di Kant abbia potuto portare uno spiraglio di conoscenza se non nell’ambito prettamente razionale2.
Come scrissi a suo tempo sulla necessità di un avvicinamento alla solarità filocalica da parte della filosofia, allo stesso modo, possiamo affermare che anche l’Idealismo non è definibile come dottrina, perché prevede una specie di Dio lontano, non ipostatico né ipostatizzabile. L’Idealismo si pone come contrario del Simbolismo, perché quest’ultimo è orientato verso l’idea di vita e di esperienza spirituale, verso un ricordo della Nascita, Vita e Resurrezione del Figlio di Dio; Colui che ha aperto la Porta Stretta, quella che va al di là dei ragionamenti ed anche quella che si appoggia appunto alla visione Simbolica.
Dio è Simbolo e nel Simbolo egli si manifesta in tutti i dettagli della nostra vita soggettiva ed oggettiva attraverso il Logos che è il Linguaggio. Possiamo capire questa sua manifestazione di Perfezione in tutte le cose, in noi stessi, nell’enigma della persona, nella rivelazione del nostro mistero, nella riscoperta di un mondo che è lontano da dottrine, ma vicino alla perfetta intellezione di ognuno di noi, del nostro prossimo con il Divino Tripostatico, la TriUnità. Non esiste il concetto di “altro”, perché tale astrazione, rende colui che ci è accanto un essere generico, un individuo, un atomo, un essere anonimo che appartiene alla massa, quindi non un eventuale Figlio di Dio, ma il soggetto di una sperimentazione pseudo-creativa umana. Questa potenzialità l’abbiamo tutti ed è inutile correr dietro a filosofie, idee, ideologie o formulazioni religiose o religiosità perché in tal caso si permane nell’ambito di una “metafisica” razionalistica.
Solo i mistici sono in grado di cogliere, descrivere e vivere l’esperienza spirituale perché essa agisce nell’infanzia, agisce, vale a dire, nella genialità del Bambino che tutti noi dobbiamo ritrovare, come pura Essenza che disvela i segreti del mondo, i segreti delle Cose di Dio, ci aiuta nella intuizione, che non è una dissertazione o una filosofia, ma è puro Intelletto.
La persona ha davanti a sé due strade, restare “persona” e vedere il senso dell’infinito o permanere come “individuo” ed entrare in una categoria razionalistica.
La coscienza della persona separa il finito dal transeunte e si protende verso lo Spirito per capire il Mistero della scelta di Dio di aver creato l’uomo a sua Immagine e Somiglianza. La persona si estranea pertanto dai processi pseudo-metafisici del razionalismo perché questi si trasformano in dottrine e a loro volta le dottrine si trasformano in istruzioni.
La vita della Persona non ha bisogno di istruzioni ma di educazione.
Le istruzioni le diamo agli stupidi, ai sistemi operativi, ai computer al fine che facciano ciò noi abbiamo intenzione di realizzare. Tutto è utile se ha una finalità di bene.
L’educazione non è un concetto, ma è una totale immersione nella esperienza interiore della coscienza al fine di ritrovare la sua integralità, la sua funzione di Impero Interiore dove regna Dio-Bambino che attende nel silenzio, tra gli urli del mondo, vivendo insieme a noi le nostre tragedie, soffrendo con noi e gioendo con noi; attende che Lo si riscopra, che Lo si intraveda, al di là della nebbia posta dalle forme sentimentali umane.
Molti si pongono la domanda della relazione con il Mistero delle nostre debolezze umane; queste sono utili al fine di farci stare con i piedi per terra e la testa ed il cuore rivolti al cielo perché l’uomo nella sua forma fisica ricorda esattamente l’elevazione verso l’alto. Quando uno è scombinato diciamo spesso che ha la testa sotto i piedi ed in effetti è una verità. Dio ci ha donato il cervello per ragionare, per capire, per valutare ed anche per giudicare che non è condannare, ma vedere un fatto reale per come è. Il giudizio è la maldicenza, è parlare male di coloro che non si conoscono, parlare male ad altri del prossimo che non conoscono, e coloro che fanno maldicenza sono colpevoli come quelli che la ascoltano.
Quindi dobbiamo valutare con senno, perché l’amico ti dice le cose come sono, non ti asseconda nelle follie o nelle strade sbagliate che stai intraprendendo, reagisce come se fosse stimolato dalla tua coscienza stessa per esserne voce. L’amico non sarà mai li tuo complice.
Il riflesso della nostra esistenza allora dove si trova? Si trova nello specchiarsi nell’acqua di vita, nell’immensità, nell’alba, nel tramonto, nei fiori, nell’ordine naturale della Creazione che ammiriamo e che ci manifesta la Potenza della Perfezione; tutto ciò è santificazione della vita.
Ogni cosa, ogni volontà che si manifesta per apportare una modifica, seppur temporanea alla Santificazione Creatrice, perché la storia si dipana nei millenni, ci fa comprendere che esiste uno spirito deforme che vuole innalzare una mistificazione della Creazione. Tale mistificazione, inganno e raggiro ha un tempo di vita limitato, ma in quel tempo di vita, per permissione di Dio, si manifesta anche con violenza per tentare l’uomo offrendogli la terra per potere creare attraverso i suoi poteri umani e psichici che ovviamente creano disordine e deformità. Così come il demonio offrì a Cristo nel deserto il mondo intero al fine che Egli si inchinasse a lui e ne venne scacciato, così egli si manifesta all’individuo donandogli, per un tempo, una volontà di potenza, un senso di dominio verso tutto e tutti, un potere innaturale di distruggere la vita creata con tutte le formulazioni ed ideologie deformi che la mente possa percepire3. Il problema dell’individuo mentale sta proprio nel fatto che l’Avvento di Cristo, di Colui che è Nato, Vissuto tra gli uomini, Risorto e Vivente, lo pone di fronte ad un’Immagine di una Realtà Vera che tenta di cancellare, tenta di ostruire il campo visivo perché ha in odio la Vita di un Uomo, Figlio di Dio e Figlio dell’Uomo, che è Unico perché Risorto4.
Entra così in gioco il concetto di libertà dell’uomo, della possibilità, proprio perché dispone del libero arbitrio, di non accettare la Libertà che Dio desidera da lui, ma imporre una sua visione di liberta che è un assolutismo psichico di forme, che vengono definite “libertà” e che proiettano l’uomo nei bassifondi spaventosi del nulla, cercando di eliminare anche l’idea di umanità.
Esattamente il contrario di ciò che si può definire come natura creata che rappresenta la vera realtà simbolica ed il riflesso del Mondo Spirituale, il Mondo Mistico e della Genialità Infantile5. Anche la carne, vista come forma malevola, non è una suggestione, né un’illusione, essa manifesta sempre la visione simbolica della Carne del Figlio dell’uomo nato nella Carne della Sede della Sapienza, che era sin dall’inizio nel Pensiero di Dio6.
Quindi questa Sapienza era Creatrice con Dio, perché era in Dio. La chiesa cattolica petrina, furbescamente, non manifesta questa simbologia reale di una Verità ineccepibile relativamente al fatto che Maria sia il Volto Materno dell’Increata7; la rende più umana e pur esaltandone la Verginità, non contribuisce alla revisione di una analisi ermeneutica fissa, inflessibile quanto errata.
Questa falsa esegesi contribuisce a quell’aspetto demonico chiamato “dialogo”, esattamente ciò che Solov’ev aveva previsto nel 1900, che è uno sforzo nato da un’interpretazione del Concilio Vaticano II, nel tentativo satanico di creare una falsa religione unica ed ecumenica, con una deità senza consistenza e profondamente anti-Trinitaria.
Ma, e qui entriamo in un aspetto profetico, ribadiamo: non si credano di poter farla franca e di prendere per il naso lo Spirito Santo, perché il loro agire lo ha contristato e chi contrista lo Spirito Santo muore e non muore in Grazia di Dio.
Quindi entreremo in una epoca dove bisognerà tenere la barra a dritta verso l’orizzonte della Verità senza cadere in forme illusorie, seppur propagandate da pseudo-intellettuali ideologici o dal pretame obbediente al neo-positivismo sia cattolico che politico.
“Il regno del mondo deve esseree sottomesso al Regno di Dio, le forze mondane della società e dell’uomo devono essere sotomesse alla forza spirituale…se nel Cristianesimo Dio è Amore, Intelletto e Libero Spirito per ciò stesso restano escluse ogni violenza e schiavitù, ogni fede cieca ed oscura: la sottomissione dei princiopi mondani deve essere libera ed essere conseguita con la forza interiore del principio sottomettente8.”
La manifestazione della Vita di Dio nell’uomo è sempre un prodotto dell’Atto Creatore, pur anco nella fattispecie in cui l’uomo voglia negare questa sua appartenenza. Ma Dio ama i lberi e poiché solo i liberi, nel proprio libero arbitrio, possono accedere o meno alla Visione di Dio. Tutto il mondo pseudo-ontologico razionalistico, intellettualistico, storicistico9 e positivista è sempre ostile alla libertà, perché vede in essa la possibilità di uno smacheramento, della visione della contraddizione insolubile che è nel principio stesso dell’astrattismo funzionale di cui è parte. Vi è pertanto una concezione errata della libertà che si riflette nell’autonomia delle differenti sfere che compongono la vita umana.
Tale concezione sbagliata si muove all’interno di un discorso moralistico sottoponendone tutte le leggi ad una dipendenza servile e deterministica.
La cultura, l’intellettualismo, la società civile sono tutte espressioni di una discesa negli inferi, perché esse si contrappongono al mondo mistico che è esistenziale, facente cioè parte integrante della esistenza dell’uomo come volto e ricordo del Volto del Creatore.
La Bellezza della Creazione sta nell’Atto Creativo, non è una realtà obiettivata, una formula, una suggestione del mondo deterministico. Il male si manifesta solo nella suggestione. Lo Spirito non rientra in una visione storicistica, lo Spirito è la Storia, e Dio entra sempre nella storia dell’umanità, al fine di aiutare gli uomini di buona volontà a mettere ordine nel disordine lasciato da coloro che sono nella cattiva volontà di esseri suggestionati e suggestionanti. Dio è Logos, è Linguaggio e questo Linguaggio non è di questo mondo. I linguaggi del mondo sono tanti, sono in antitesi gli uni gli altri. Il Linguaggio Divino è la sintesi Perfetta e Simbolica del riflesso vero della nostra vita nel suo specchio di acqua mistica. Il Linguaggio di Dio toglie ogni tipo di suggestione ai linguaggi umani che sono la nebbia che impedisce la chiarezza. L’uomo pur vivendo nella storia e realizzandosi in essa non può sbarazzarsi del suo riflesso Teandrico che è la sua responsabilità verso sé stesso, verso la storia stessa. Non può rinnegare né rinucicare al fatto che egli è immagine di Dio, perché se la storia si manifesta molto spesso in una deformità, l’uomo deve cogliere il mistero dell’entrata di Dio come Simbolo nella storia stessa al fine di salvarlo dall’oppressione delle forme storicistiche, ideologiche, psichiche e telluriche. È solo l’uomo che giudica l’uomo, Dio è perdono per tutti e per tutte le colpe dell’uomo, deve solo ritrovare il pentimento, la forza di Re Davide ed invocarlo per imparare ad avere un colloquio diretto, coscienziale con Dio per ritrovare la Sua Amicizia.

- 1 Cfr. La Parola di Dio afferma che essi sono esseri personali (Giudici 9:23; 1° Samuele 18:9-10).
Per essere “persona” non è necessario possedere un corpo fisico, ma essere un’entità vivente, dotata di intelligenza, volontà, emozioni, sentimenti, desideri, capace di parlare, vedere e udire. I demoni hanno tutte queste prerogative, perciò essi sono a tutti gli effetti degli esseri personali. Essi: hanno intelligenza (1° Timoteo 4:1; 1°Re 22:22-24) ; (Atti 16:16) e una sapienza perversa, come quella di Satana. Sono in grado di formulare dottrine, per mezzo delle quali riescono a ingannare molti uomini e anche dei credenti.
possono vedere, parlare e udire (Marco 5:6-9): fanno sentire la loro voce attraverso la persona nella quale sono entrati.
hanno desideri e una volontà: “Ritornerò nella mia casa da dove sono uscito…” (Matteo 12:43-45). “E i demoni lo pregavano dicendo: «Se tu ci scacci, mandaci in quel branco di porci» (Matteo 8:31).
Hanno delle emozioni: “Gli spiriti immondi uscivano da molti indemoniati, mandando alte grida” (Atti 8:7), segno di forti emozioni di paura, terrore e angoscia. Un demone disse a Gesù: “Io ti scongiuro, in nome di Dio, di non tormentarmi” (Marco 5:7). Anche la sensazione del tormento è un’emozione. “Anche i demoni lo credono e tremano” (Giacomo 2:19).
Tra di loro esistono vari gradi di malvagità: “Allora… prende con sé altri sette spiriti peggiori di lui…” (Matteo 12:45).
Tra di loro esistono vari gradi di potenza e di resistenza verso coloro che cercano di cacciarli: “Questa specie di spiriti non si può fare uscire in altro modo che con la preghiera” (Marco 9:29). Non è sempre necessario pregare e digiunare a lungo per cacciare i demoni, ma soltanto quando ci si trova di fronte a una certa “specie di demoni”, quelli più forti e potenti.
Per descrivere i demoni, la Bibbia ricorre a immagini animalesche e mostruose: in Apocalisse 16:13, per esempio, si parla di “tre spiriti immondi, simili a rane”. È probabile che anche le creature descritte in Apocalisse 9:1-12 che escono dall’Abisso, guidate da un angelo decaduto, siano demoni. Esse sono chiamate “locuste” ma il loro aspetto è simile a quello di cavalli con facce umane, capelli da donna, denti come quelli del leone, corazze di ferro, ali e code come quelle degli scorpioni, ognuna con un pungiglione.
Gesù disse: “Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e su tutta la potenza del nemico; nulla potrà farvi del male” (Luca 10:19): “serpenti e scorpioni” qui indicano i demoni, che evidentemente somigliano nel carattere a tali animali. - 2 Cfr. N. A. Berdjaev – Filosofia dello spirito libero – pag. 145 Edizioni San Paolo 1997 “La vita spirituale non ha invece nulla in comune con il noumeno dei metafisici e dei teorici della conoscenza. La stessa dottrina noumenica non presuppone l’esistenza dell’esperienza spirituale, intesa come esperienza primaria della vita; essa nasce in seno alla metafisica razionalistica, come espressione dell’impotenza di decifrare razionalmente l’enigma della vita.”
- 3 Cfr. Pavel A. Florenskij – La prospettiva rovesciata – Adelphi – “nel cielo la Verità è una, da noi c’è una moltitudine di verità, di schegge della verità che non si possono comporre fra di loro”.
- 4 Cfr. Vladimir S. Solov’ev – I tre dialoghi e il racconto dell’Anticristo, opera compiuta la domenica di Pasqua del 1900 – è impressionante rilevare la chiarezza con cui Solov’ev prevede che il secolo XX sarà «l’epoca delle ultime grandi guerre, delle discordie intestine e delle rivoluzioni». Dopo di che – egli dice – tutto sarà pronto perché perda di significato «la vecchia struttura in nazioni separate e quasi ovunque scompaiano gli ultimi resti delle antiche istituzioni monarchiche». Si arriverà così alla «Unione degli Stati Uniti d’Europa». Soprattutto è stupefacente la perspicacia con cui descrive la grande crisi che colpirà il cristianesimo negli ultimi decenni del Novecento. Egli la raffigura nella icona dell’Anticristo, personaggio affascinante che riuscirà a influenzare e a condizionare un po’ tutti. In lui, come è qui presentato, non è difficile ravvisare l’emblema, quasi l’ipostatizzazione, della religiosità confusa e ambigua di questi nostri anni: egli – dice Solov’ëv – sarà un «convinto spiritualista», un ammirevole filantropo, un pacifista impegnato e solerte, un vegetariano osservante, un animalista determinato e attivo. Sarà, tra l’altro, anche un esperto esegeta: la sua cultura biblica gli propizierà addirittura una laurea «honoris causa» della facoltà di Tubinga. Soprattutto, si dimostrerà un eccellente ecumenista, capace di dialogare «con parole piene di dolcezza, saggezza ed eloquenza». Nei confronti di Cristo non avrà «un’ostilità di principio»; anzi ne apprezzerà l’altissimo insegnamento. Ma non potrà sopportarne – e perciò la censurerà – la sua assoluta «unicità»; e dunque non si rassegnerà ad ammettere e a proclamare che egli sia risorto e oggi vivo”.
- 5 Cfr. Pavel A. Florenskij – Non Dimenticatemi – “Se gli allievi capissero a che cosa, in fin dei conti, sono ancorate le teorie dei maestri, a quali infantili intuizioni irrazionali, essi smetterebbero di iurare in verba magistri e invece cercherebbero di cogliere più profondamente il bambino geniale nascosto nella personalità di questi maestri. …Il bambino …emana una sapienza straordinaria, e solo un uomo eccezionale può raggiungere da adulto questa sapienza, e con l’ascesi di tutta la vita…Sembra volermi chiedere come mai ritorno sempre alle impressioni dell’infanzia. Prima di tutto perché il mondo interiore si cristallizza attorno ad esse e da esse viene sostanzialmente determinato. Se la vita in genere ha senso e valore, dimenticare il passato è ingratitudine e insensatezza, poiché tutto diventa passato, e allora tutta la vita, tirate le somme, deve rivelarsi uno zero… Il segreto dell’attività creativa sta nel conservare la giovinezza. Il segreto della genialità, nel conservare l’infanzia, la disposizione d’animo dell’infanzia per tutta la vita. È proprio questa disposizione che dà al genio una percezione obiettiva del mondo, non centripeta, una sorte di prospettiva rovesciata del mondo, e per questo tale percezione è integrale e reale. La percezione illusoria del mondo invece, per quanto splendente e chiara possa essere, non sarà mai definita geniale. Infatti, l’essenza stessa della concezione geniale del mondo sta nella capacità di penetrare nel profondo delle cose, mentre l’essenza della concezione illusoria sta nel nascondere a sé stessi la realtà”.
- 6 Proverbi 22 cap. 8 dice: “Il Signore mi ha creato come inizio della sua attività, prima di ogni sua opera, all’origine”. E nel v. 23 precisa: “Dall’eternità sono stata formata, fin dal principio, dagli inizi della terra” Poi va avanti con un incedere grandioso che presenta la Sapienza come una persona con la quale Dio fa ogni cosa: “Egli fissava i cieli, io ero là; quando tracciava un cerchio sull’abisso, quando condensava le nubi in alto, quando fissava le sorgenti dell’abisso, quando stabiliva al mare i suoi limiti, così che le acque non ne oltrepassassero i confini, quando disponeva le fondamenta della terra, io ero con lui come artefice” (Prv. 8,27-30). Nel Vangelo di Giovanni è scritto: “In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste” (Gv. 1,1-3).
- 7 Cfr. Dott. Luigi Gaspari – Padre Pio mi ha detto… “Maria ricevette nel suo Spirito tutta la Sapienza umana racchiusa nei 42 cuori uniti nell’Amore alla Sapienza Divina che giunse nel Cuore suo attraverso la scala dei cuori, che è il canale creato dalla Sapienza increata di Dio, per rendere Immacolata la sede della Sapienza sua, che è il corpo e il sangue e l’anima di Maria.
Il Corpo Immacolato di Maria riunì nello Spirito suo tutta la Sapienza umana, unita alla Sapienza Divina perché figlia dello Spirito di Sapienza Divina che si dono a Lei tutta intera per i canali della Sapienza umana di 42 uomini.
Maria sarà, è Madre di Dio e madre degli uomini perché Figlia nella carne della Sapienza umana donata a Dio dei suoi 42 avi, unita nello Spirito di Sapienza alla Sapienza Divina.
Maria riunì nello Spirito e nel Corpo Suo la Sapienza tutta di Dio, creata e increata.
Il Cuore di Maria Immacolata è sede della Sapienza di Dio e umana.
Per lo Spirito di Sapienza Increata, Immacolata, si è fatto il Corpo e lo Spirito di Maria.
Maria è l’increata perché era nello Spirito di Dio, lo Spirito di Sapienza Immacolata.
Maria l’increata è fatta Creatura d’Amore nel sangue e nella carne dei cuori che formarono i 14 gradini della scala di Giacobbe.
Il Cuore di Maria Immacolato fatto nell’Amore dei 42 cuori, è la porta aperta dalla Trinità di Dio per portare nella sede sua lo Spirito Santo di Dio Creatore per farsi il Divino Bambino Figlio di Dio, Figlio dell’Uomo Dio Figlio dell’uomo.
© CDLG Via San Felice 91 – 40122 Bologna - 8 Cfr. Vladimir S. Solov’ev – La Divino Umanità ed altri scritti – Pag. 73 Terzo Scritto – Jaca Book -2021
- 9 Cfr. Nikolaj A. Berdjaev – Verità e Rivelazione – Pag. 99 Edizioni Rosemberg & Sellier – “L’esperienza mistica è difficile da tradurre in pensieri e parole razionali. Essa si situa al di là delle leggi logiche dell’identità e del terzo escluso, Ma esiste un’esperienza mistica della storia, anche se raramente lo si vuole ammettere. In generale gli storici lo negano…Cionondimeno è innegabile che vi sono irruzioni del mondo dello Spirito nella storia. Quello che viene chiamato storicismo, è una concezione della storia completamente falsa; è una forma di relativismo che non può mai coglierne il vero significato.”