Ieri, 19 luglio, cadeva il 26esimo anniversario della Strage di Via D’Amelio, dove trovò la morte il giudice Paolo Bosellino. Dopo 26 anni, nella stesso simbolico giorno i giudici della Corte d’Assise di Palermo hanno depositato le motivazioni alla base della sentenza emessa sulla Trattativa Stato-Mafia. Più di 5000 pagine dove si spiega “come e perché Cosa nostra arrivò a sedersi allo stesso tavolo dello Stato. Che nel frattempo stava capitolando: “Il cedimento dello Stato, di fatto iniziato dopo le stragi del 1992 per iniziativa di alcuni suoi esponenti e ancora più evidenziatosi dopo le stragi del 1993, sarebbe divenuto inarrestabile per l’impossibilità di fronteggiare quell’escalation criminale, senza pari nella storia del paese, in un momento di forte fragilità delle istituzioni”.
In quelle pagine i Giudici hanno messo nero su bianco conclusioni alle quali innumerevoli “normali cittadini” sono da anni arrivati con la semplice “diligenza del buon padre di famiglia”…..detta anche buon senso.
Borsellino sapeva (e lo confidava a sua moglie), che apparati deviati delle istituzioni stavano intavolando “abboccamenti” con la mafia per agevolare una futura trattativa. Berlusconi sceso già in politica ma non ancora premier, attraverso il suo sodale Dell’Utri e il suo “giardiniere” Mangano (uomo di mafia), versava ingenti somme alle cosche, ed era perfettamente a conoscenza delle minacce che i mafiosi intendevano portare allo Stato, per farlo cedere al ricatto di future leggi a loro più confacenti. E ha continuato ad essere informato anche da premier.
Da non dimenticare l’Emerito” e la sua riuscita pretesa di distruzione delle intercettazioni sulla Trattativa….
Questi stessi “personaggi”, hanno ancora la possibilità di incidere sulle scelte politiche del nostro paese….Hanno ancora la possibilità di impedire o cercare di farlo, l’insediamento di un Governo a loro inviso….Hanno la possibilità di avere TV e talk show a libro paga, dove avere il “coraggio” (il termine sarebbe un altro….) di levare il loro “zozzo” dito verso altri che hanno la sola “colpa”, di non essersi macchiati coscienza e fedina penale, intrattenendo rapporti con la mafia..
Non dobbiamo dimenticarlo mai. Dobbiamo ricordarcelo ogni volta che li vediamo in TV o li leggiamo sui giornali, ogni volta che “qualcuno” pretende ora, di avere la “fretta” di ricostruire un’Italia in pezzi quando è risaputo che ricostruire è più difficile che distruggere.
E bisogna parlarne anche….tutti i giorni. Perchè “questi” sono ancora tra noi. E sono pericolosi. Anche quando sembrano parlare di “umanità”….di “accoglienza”…..di “dignità dei popoli”…..In realtà perseguono ancora i loro loschi fini politici sommersi….e lo faranno fino all’ultimo anelito di vita.
E ora scegliamo un colore per la maglietta da indossare in memoria di chi combattendo questi “individui”, ha perso la vita……Noi il Rolex non ce l’abbiamo, ma abbiamo la memoria.
alcuni virgolettati tratti da: https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/07/19/trattativa-berlusconi-sapeva-dei-rapporti-tra-dellutri-e-la-mafia-e-lex-senatore-rafforzo-la-strategia-di-riina/4504178/