Nel primo trimestre del 2022, la Tunisia aveva importato solo 2.700 barili al giorno di prodotti russi, questa cifra è salita a 66.300 barili al giorno nel primo trimestre di quest’anno, secondo l’agenzia S&P Global Commodity.
Lo studio, pubblicato il 4 luglio, sottolinea che le esportazioni di petrolio russo verso i paesi africani si sono moltiplicate per 14 negli ultimi 13 mesi, sullo sfondo di un embargo occidentale. Tra questi paesi vi sono Tunisia, Nigeria, Marocco, Libia ed Egitto.
Prima del 24 febbraio 2022, la Russia esportava in Africa 33.000 barili al giorno (b/g) di prodotti raffinati, in gran parte benzina. Nel marzo 2023, quella cifra è balzata a 420.000 bpd, osserva il rapporto.
Nel primo trimestre del 2022, la Tunisia ha importato solo 2.700 barili al giorno di prodotti russi. Questa cifra è salita a 66.300 barili al giorno nel primo trimestre di quest’anno, secondo i calcoli dell’azienda.
Per quanto riguarda la Nigeria, il più grande produttore di petrolio dell’Africa, ha visto le sue importazioni di petrolio russo quasi quintuplicarsi su base annua, raggiungendo i 57.400 barili al giorno nel primo trimestre del 2023.
Anche il Marocco, la Libia e l’Egitto hanno registrato enormi aumenti delle loro importazioni di prodotti raffinati dalla Russia, continua S&P Global Commodity Insights, senza presentare le cifre.
Nel 2022, la produzione di idrocarburi in Tunisia è diminuita dell’11% secondo il rapporto annuale “Les annales de l’énergie 2022, pubblicato dall’Associazione tunisina per il petrolio e il gas (ATPG). Anno durante il quale non è stata registrata alcuna perforazione esplorativa di idrocarburi, la prima volta dal 1960.
Da 2700 barili al giorno a 66.000……Solo in Tunisia….Non c’è che dire: le sanzioni funzionano!…Per la Russia ovviamente…:):)
Come sempre dal vostro Fabio un veloce aggiornamento vicino ai vostri radar!