La lotta per le investiture torna di grande moda, e presto il Vaticano concederà questa fetta di potere alla Cina, ovvero la Cina stessa deciderà quali saranno i Vescovi da nominare al suo interno, a discapito dei tanti Vescovi cinesi che per decenni hanno lottato. La nomina dei Vescovi in Cina ha sollevato un grosso problema per la Santa Sede, ma sembra che ormai si sia trovata una scelta condivisa da ambo le parti.
Dove nasce questa disputa per le investiture? In Cina ci sono tanti Vescovi e religiosi fedeli al Papa e alla Chiesa di Roma, gente che ha visto carcere, arresti domiciliari, rapimenti, morti: questi religiosi hanno combattuto opponendosi al regime cinese. Vaticano S.p.A. insomma sta per commettere l’ennesimo tradimento, ma la lunga storia della diplomazia vaticana ormai ha abituato a tutto: importa solo trattare e raggiungere un obiettivo. Il fulcro di questa trattativa tra Santa Sede e Pechino è la libertà di espressione del clero (e dei fedeli) e la nomina dei Vescovi sul territorio cinese. In Cina coesiste il cattolicesimo ufficiale (ammesso e riconosciuto dal governo) le cui attività sono controllate e il cattolicesimo clandestino fedele a Roma ma indigesto a Pechino. Si tratta di unire queste due fazioni.
Il Vaticano è sempre stato visto da Pechino come uno strumento di penetrazione americano-occidentale, al contrario molti americani si chiedono se la Cina sta portando avanti un piano di invasione. E in Cina vale una regola precisa: prima di tutto si deve essere buoni cittadini fedeli al governo che ha migliorato le loro vite, poi si può avere una fede in un qualche Dio, ma essere fedeli “alla Chiesa di Roma” diventa davvero difficile. L’odore dello scisma non ha mai cessato di esistere.
Perché Pechino è così interessata? In passato la libertà religiosa era rigorosamente proibita, ma ora il potere cinese ha “straordinariamente capito” che il cattolicesimo è un buon sistema di controllo e che offre una certa stabilità. Se non puoi distruggere una cosa “è funzionale controllarla e condizionarla” e i cinesi sono ormai molto pragmatici. Molti Cardinali affermano che si tratta solo di ufficializzare l’accordo e la Santa Sede spinge per normalizzare le relazioni tra le due parti. Ovviamente la diatriba ha nodi non risolti in merito a:
- sette Vescovi illegittimi (auto-nominati e auto-ordinati), ma tanto sono già in lista d’attesa per sottomettersi al pontefice e per ricevere il perdono di Bergoglio. Insomma anche in Vaticano le sanatorie vanno di moda, Italia docet.
- trenta Vescovi legittimamente ordinati, ma non riconosciuti dalla Cina.
Semplicemente si farà una bella Conferenza Episcopale dove tutti i Pastori saranno inclusi. Troppo golosa l’occasione per la Santa Sede e la Cina la possibilità di gestire (la prima) e controllare (la seconda) scuole e istituti educativi. Sempre affari sono.
Cosa importa se sono tutte elezioni manipolate? Cosa importa se un cattolico cinese si trova davanti a un Vescovo “che diventa obbediente”, mentre altri hanno sofferto per rimanere fedeli alla dottrina della Chiesa di Roma? L’importante è normalizzare i rapporti: in fondo il Vaticano passerà come parte vincente perché cesseranno le vecchie persecuzioni: si parla di un bocconcino composto (dato non molto aggiornato) da almeno 13 milioni di persone, 5 appartenenti alla ufficiale Chiesa Patriottica e 8 provenienti dalla clandestinità (nuove stime parlano di 16 milioni di cattolici cinesi).
Qualcuno dovrà essere silenziato! Parlo del Vescovo di Hong Kong, Joseph Zen Ze-kiun, nemico Numero 1 dell’opposizione, critico e combattivo. Una autentica spina nel fianco perché Pechino lo indica come ostacolo per l’accordo con Roma (salesiano, classe 1932 ed intimo amico di Joseph Ratzinger). Zen insiste che è un pessimo accordo accettare il controllo del governo, un grande tradimento per gli anni di sofferenza che hanno patito le persone in clandestinità in Cina. Un uomo che non teme la prigione ma detesta un cattivo accordo. Mi trovo completamente d’accordo con lui, sostanzialmente il suo discorso è ineccepibile: una delle cose che contesta maggiormente è la follia di un controllo di Pechino per la scelta di un Vescovo indicato da un governo ateo! Scusatemi ma come possono degli atei nominare un religioso? Ha perfettamente ragione quando afferma che in nome di una intesa “a tutti i costi” si rinnegheranno e venderanno molti cattolici. Infatti dai dettagli emerge che Pechino “si accontenterebbe di presentare in Vaticano una lista di nomi graditi” e lascerebbe al Papa l’approvazione definitiva dei Vescovi.
E se poi Pechino volesse “sulla nomina dei Vescovi” totale campo libero? Guardatevi questo video ( https://www.youtube.com/watch?v=MqHfG860c4E&feature=youtu.be di Forchielli/Boldrin – Accordo Cina-Vaticano Alberto Forchielli e Michele Boldrin durante la videocall #1 del 02 Luglio: – Accordo Cina-Vaticano: la realpolitik del Vaticano ha portato ad avallare fascismo, nazismo ed antisemitismo, un’altra porcheria? )
ALESSIA http://liberticida.altervista.org/ E https://www.orazero.org/
FONTI:
http://www.asianews.it/notizie-it/Card.-Zen:-Le-mie-perplessità-sul-dialogo-Cina-Santa-Sede-e-le-ricadute-sulla-Chiesa-cinese-38222.html
http://www.corriere.it/esteri/17_luglio_01/joseph-zen-ze-kiun-cardinale-85-anni-marcia-ragazzi-ho-scritto-papa-non-ceda-pechino-9b9d0e9e-5e91-11e7-a166-a251b30d0494.shtml?refresh_ce-cp
http://www.geopolitica.info/ruolo-taiwan-vaticano-cina/
http://formiche.net/blog/2017/06/04/wikileaks-cina-chiesa/
https://it.wikipedia.org/wiki/Associazione_patriottica_cattolica_cinese