Esperire, osservare, connettere, concludere, dubitare alla luce di nuove osservazioni, rielaborare, modificare le conclusioni e così via fino a fine vita.
Io da un vecchio qualunque non mi aspetterei questo modello, ma da un vecchio saggio sì, perché un vecchio saggio ha un cervello dinamico in continuo movimento.
Ma la sua grandezza non sta solo in questo, egli per poter riuscire a mantenere quella dinamicità deve continuamente alimentarla con energia nuova, e per accedervi deve possedere una certa disinvoltura nell’abbandonare precedenti credenze e convinzioni.
Un vecchio qualunque lo definirebbe “un vecchio pazzo”.
Il vecchio saggio invece definirebbe il vecchio qualunque “vecchio e basta”.
Salta in questo modo il sillogismo vecchiaia/saggezza, vale per pochissimi e non certo per tutti. Questo distinguo è importante.
Purtroppo il potere per legittimarsi ti impone di usare lo strumento democratico e dunque accoglie di buon grado soprattutto il voto del “vecchio qualunque”.
Per questo motivo l’evoluzione umana è bloccata e per certi versi regredita, per esempio si è passati dalla decima (10%) del medio evo al 70% e oltre di pressione fiscale contemporanea e tutte una serie di libertà come istruirsi o intraprendere si sono trasformate in obblighi grazie alla costante complicità del “vecchio qualunque” la cui maggioranza schiacciava la minoranza del “vecchio saggio”.
Il vecchio qualunque è detestabile per la sua stupidità, inconsistenza, miopia ed idiozia, in gioventù ha votato ed appoggiato un sistema che ha COSTANTEMENTE ED INESORABILMENTE RAFFORZATO ARROGANZA, TIRANNIA, VIOLENZA, FURTO e,
-se non si è mai accorto di come le cose stavano peggiorando allora è miope
-se si è accorto ed ha fatto finta di niente è inconsistente
-se non ha capito che piega stava prendendo il sistema che sosteneva è stupido
-se non ha modificato il suo atteggiamento per non scalfire il proprio ego è idiota.
Purtroppo ormai il danno è fatto, genitori e nonni imbecilli hanno insegnato ai figli gerarchie ed obbedienza cieca senza nemmeno capirne il perché, al posto di principi, saggezza e conoscenza, preparando di fatto nuove generazioni di servi ancor più inconsistenti dei loro stessi padri.
Ma il danno è rimediabile.
Seppur in minoranza abbiamo i “vecchi saggi”, sono quelli che per primi si accorgono quando qualcosa sta degenerando, che per primi fiutano l’aria, che danno l’allarme e ti indicano l’uscita di sicurezza, che hanno la capacità di illustrarti un quadro d’insieme completo e che hanno il coraggio di farti vedere anche il marcio quando tutti tendono a nasconderlo.
Il vecchio saggio non ti insegna dogmi ma te li spiega, ti spiega valori ed a cosa servono, ti insegna a guardare la realtà, ad osservare il bello ed il brutto, il buono ed il cattivo, il falso ed il sincero ti aiuta a costruirti la tua mappa e ti aiuta a seguirla anche quando gli altri ne hanno una prestampata completamente diversa, ti fa osservare i meccanismi e come funzionano ma non dà giudizi, non vuole influenzarti, vuole che sia tu stesso ad elaborare il pensiero.
Molti vecchi saggi ricorrono alla ‘fede’, principalmente in sé stessi, cioè la capacità ed il coraggio di andare nella direzione che la profondità del tuo spirito ti indica come giusta.
Anche la fede in Dio va bene, stessa cosa: hai un consulente che ti indica la via che il tuo spirito seguirebbe, e ti invita a farlo. I saggi più modesti preferiscono aver fede in Dio per non apparire troppo grandi loro.
Il vecchio saggio ti spiega che ci sono i ‘pro’, i ‘contro’, ti insegna come e dove cercarli e poi valutare, idem per rischi e sicurezze.
Ti dice che quando accetti un regalo da uno sconosciuto, o qualcuno, o qualcosa che non puoi conoscere, si tratta di una polpetta avvelenata.
Ti spiega che quando ti viene concesso un diritto non devi sentirti fortunato ma renderti conto che sei già uno schiavo, ma ti spiega anche che se te ne rendi conto puoi diventare di nuovo libero.
La ricerca.
La ricerca è eccitante, e la ricerca dei vecchi saggi di questi tempi è necessaria.
Le circostanze la rendono abbastanza facile, grossolanamente possiamo usare due indicatori molto attuali per individuare un potenziale “vecchio saggio”; tra parentesi “vecchio saggio” non implica necessariamente una misurazione anagrafica, chiusa parentesi; un buon indicatore è “non va a votare”.
Un altro buon indicatore è “non ha permesso che lo vaccinassero”.
Un ottimo indicatore è “non vota e non è vaccinato”.
E poi gli occhi: devono essere vispi, luminosi, curiosi, rispecchiare l’anima ed avere una luce o una profondità che negli altri non vedi.