Recente Summit tra il Presidente Americano Trump e il leader della Corea del Nord Kim Jong Un, chi ha perso la faccia a quell’incontro e’ stato Trump. Quest’ultimo ha lasciato cadere la maschera e si e’ rivelato per quello che e’, un burattino di coloro che decidono le politiche estere degli USA. Nel precedente summit di Singapore si stabilì che la Corea del Nord avrebbe smesso coi test missilistici in cambio dell’arresto di manovre militari vicino al confine. I due leader si erano impegnati a fare un percorso di riduzione delle provocazioni . Ma quando i due leader sono arrivati ad Hanoi, Trump aveva già cambiato la sua posizione mentre Kim Jong Un era ancora determinato nella sua. E’ chiaro quindi che Trump non era onesto e si comprende che questo escamotage è stato utilizzato per capire se la Corea del Nord avrebbe calato le braghe. Trump cercava “le prove certe” che la Corea del Nord fosse diventata una super potenza nucleare e che stava per lanciare un possibile un attacco militare, ma Kim Jong Un non è matto.
Ancora oggi l’intento del governo americano – e chi lo controlla – e’ di affamare, sabotare, sanzionare la Corea del Nord per cambiarne il governo. Se la Corea del Nord non avesse qualche missile atomico sarebbe già stata invasa per lo scopo di derubarla di risorse, minerali e installare una FAKE DEMOCRACY controllata da prezzolati traditori, una copia dell’Italia e della Germania per intenderci. Sia questo un monito per i paesi invisi ai bovari. Avere l’atomica e i mezzi per mandarla è importante per la sopravvivenza di una Nazione.
La politica estera negli USA non cambia con l’elezione dei Presidenti, infatti è gestita dal NWO, quest’ultimo ha organizzato la guerra contro la Corea del Nord e anche questa volta ha perso. Questi criminali – che dirigono la politica estera – usano i succubi dell’ ONU per approvare sanzioni economiche, attuano sabotaggi finanziari e fanno pressioni politiche ai paesi vicini per scoraggiare lo scambio di merci e le relazioni amichevoli. Questo è il modus operandi degli USA che si può riscontrare anche oggi nella disputa con il Venezuela. Si inizia con le sanzioni, il boicottaggio, le macchinazioni monetarie, la diffamazione e poi quando il Paese sotto attacco è alle corde si mandano viveri e si cerca il colpo di stato. Ricordatevelo sempre.
La storia si ripete all’infinito contro i Paesi il cui sistema bancario non è controllato dagli amici di AIPAC. I tranquilli bovari e i controllori di AIPAC non saranno mai i padroni del mondo, i delinquenti non rimangono al potere all’infinito.
Il vertice ad Hanoi si è concluso con un fallimento. Washington si è rifiutata di revocare gradualmente le sanzioni contro la RPDC perché le sanzioni sono il modo di Washington di perseguire una guerra economica contro un nemico.
Il cambiamento di regime è la politica degli Stati Uniti nei confronti di: Corea del Nord, Iran, Cuba, Russia, Venezuela e qualsiasi altro Paese che non accetti la superiorità morale e il diritto divino di governare il mondo.
Kim Jong al vertice di Hanoi sperava che Trump mantenesse l’accordo preso a Singapore nel giugno del 2018: stop dei test nucleari e missilistici in cambio di un arresto delle manovre militari e creazione di stabili relazioni. In tale direzione si è mossa la Russia offrendo alla Corea del Nord una centrale nucleare in cambio dello smantellamento delle armi nucleari e dei missili balistici. Il mancato accordo fa pensare che le armi nucleari coreane non sono la principale preoccupazione di Washington, le bombe non sono la massima priorità: la vera priorità americana è di schiacciare il regime con ogni mezzo possibile e sostituirlo con uno compiacente.
La Corea del Nord aveva chiesto solo un alleggerimento di alcune sanzioni per ricambiare i molti passi che aveva fatto per normalizzare i rapporti, ma Trump si è rifiutato di mantenere l’accordo affermando che le sanzioni non saranno revocate fino a quando non vi sarà una denuclearizzazione completa e verificabile. Quindi la politica americana non da proprio spazio per muoversi.
Per quale motivo Kim dovrebbe continuare a cooperare quando Trump si è rifiutato di concedere qualcosa in cambio?
Kim sta dimostrando a Seoul, Mosca e Pechino che i suoi sforzi per la pacificazione e la denuclearizzazione non servono a nulla.
Nel febbraio 2017, la Cina limitò tutte le importazioni di carbone dalla Corea del Nord fino al 2018. Questo fu dannoso per l’economia nordcoreana, in quanto il carbone era la principale esportazione e la Cina era il loro principale partner commerciale. A settembre 2017 la Cina ordinò a tutte le società nordcoreane che operano in Cina di cessare le attività entro 120 giorni. Dalle statistiche doganali del gennaio 2018 è emerso che gli scambi tra i due paesi erano scesi al livello più basso registrato. Le sanzioni cinesi però ebbero un effetto efficace, portarono velocemente Kim a collaborare affinché la Corea del Nord non diventasse una grande accumulatrice di armi nucleari. Morale della favola: è la Cina che ha costretto la RPDC al tavolo delle trattative, non Trump. Ed è sempre la Cina che ha scritto gran parte delle relazioni di Kim ad Hanoi: qualsiasi soluzione all’attuale scontro tra Stati Uniti e RPDC sarà delineata direttamente da Pechino.
Cosa succederà? Se Washington continuerà ad essere inflessibile, allora Kim si ritroverà alleati e sostegno internazionale. I bovari perdono e Kim sta vincendo la battaglia alla grande. Pure l’approvazione pubblica di Kim è salita alle stelle in Corea del Sud dopo il primo summit.
Cina e Russia sostengono sempre di più gli sforzi di Kim e ritengono che la questione delle sanzioni debba essere riesaminata all’ONU. Questo piano di azione non coinvolge gli Stati Uniti, alla fine porterà ad un alleggerimento delle sanzioni. I passi nordcoreani condotti verso un’interazione pacifica con il Sud – accompagnati da una graduale denuclearizzazione – vanno avanti nonostante l’ostruzionismo di Washington. Kim vuole ammodernare e attuare riforme che apriranno l’economia della RPDC agli investimenti stranieri, allo sviluppo delle infrastrutture, alla ferrovia ad alta velocità, all’estrazione di minerali, ai gasdotti, al petrolio siberiano, alla costruzione navale e all’attività di mercato privata.
FONTI E LETTURE CONSIGLIATE DA WYSIAF:
http://www.unz.com/mwhitney/trump-sabotages-north-korea-summit-to-appease-the-hawks/
https://www.vox.com/2015/8/3/9089913/north-korea-us-war-crime
https://www.moonofalabama.org/2018/07/pyongyang-talks-how-pompeo-put-the-cart-before-the-horse.html
http://time.com/5262898/kim-jong-un-approval-rating/
http://valdaiclub.com/a/highlights/foreign-minister-sergey-lavrov-remarks/